Caro Louis,
indovina un po' che giorno é oggi? Oggi é 1° Febbraio. Sì, esatto, é il mio compleanno. E indovina dove sono in questo momento? Sono accanto a te, che più vicino non potrei essere.
Sono sulla tua tomba, Lou', ed é passato tantissimo tempo dall'ultima volta in cui ti ho scritto, tipo sette o otto mesi.
In questo periodo ho avuto modo di riflettere, di pensare a me, a te e a quel "Noi" che, con mio rammarico, non é mai esistito e sai cosa sono arrivato a credere? Sono arrivato a credere che la tua dipartita abbia fatto parte di un disegno maggiore, del Destino. Era stato scritto che te ne saresti andato ed ecco fatto. Sei stato un meteorite, una stella cadente, una cometa e mentre cadevi hai lasciato il segno impresso nel cielo. Tu dovevi esistere per lasciare quel segno, la tua vita era stata procreata per migliorare quelle delle altre. So che può sembrare un discorso molto egoistico ma credimi sulla parola che invece non lo é, questo discorso non riguarda solo Me, bensì un po' tutti. La mia, infatti, non é stata l'unica vita che hai influenzato e tu lo sai meglio di chiunque altro.
Credo che il tuo posto, sin dall'inizio, sia stato un altro e la Terra abbia rappresentato solo un punto d'approdo, non la tua meta. Infatti nessuno, nemmeno io, é stato in grado di comprenderti fino in fondo ed ecco perché ti hanno tagliato fuori da tutto e tutti. Certo, nella clinica é stato meglio per te perché chi c'é lì é indubbiamente diverso ma nessuno, se ci pensi bene, é come te. Su una cosa però non ci piove: te ne sei andato troppo presto.
Sai cos'é che ancora oggi, a distanza di quasi un anno dalla tua scomparsa, mi ferisce? É l'impotenza, l'idea di essere stato la persona più vicina a te e di non essere riuscito a fermarti... anzi, a dirla tutta, forse ho pure peggiorato la situazione, non credi? Ancora oggi non c'é volta in cui mi guardo allo specchio senza pensare al mio povero amico defunto; penso di continuo a ciò che ci siamo detti, agli sguardi, ai comportamenti ambigui, ai piccoli sorrisi, alle tue guance perennemente arrossate, al mio braccio poggiato sulle tue spalle e a quella maledetta notte in cui abbiamo dormito insieme dopo aver bevuto. Vedi, quella notte ti avevo così vicino da poter sentire ogni tuo respiro e non sono riuscito a fermarti. Solo ora, dopo quasi un anno intero, mi accorgo di quanto i piccoli dettagli avrebbero potuto fare la differenza... se tipo ti avessi detto un semplice « ti voglio bene, Lou' » oppure un « ci vediamo fuori, amico mio » magari ora seresti ancora qui, magari come stella non saresti ancora caduto, magari avresti avuto il tempo di lasciare un segno più grande in questo mondo, un segno che meritavi a pieno.
Voglio che tu sappia quanto la tua morte non sia stata vana, almeno dal mio punto di vista. Mi hai cambiato, fratello mio, mi hai reso una persona migliore, mi hai reso meno cazzone e più responsabile. Hai dato una prospettiva a questa vita insulsa e non solo alla mia. Mi hai fatto capire che c'é di più, che devo pretendere di più, che anche uno come me può fare grandi cose. Mi hai mostrato il mio lato sensibile, quello vulnerabile e pure quello fragile. Mi hai fatto capire che anche un maschio piange, che un ragazzo soffre, che anche un ragazzo ha bisogno di tempo per meditare. E sai come mi hai insegnato tutte queste cose? Con i gesti, con i piccoli sguardi, con le strette di mano, con i sorrisi, con le partite a calcio, a poker e a burraco. Sebbene tu non mi abbia detto niente di esplicito in tutti quei mesi, sei riuscito a trasmettermi una miriade di valori e non te ne sarò mai grato abbastanza.
Oggi il cielo é coperto, in lontananza si intravedono delle nuvole colorate di una tonalità di grigio tendente al nero che mi preoccupano un po'. Fa un po' freddo. L'atmosfera é alquanto suggestiva, a dir poco affascinante; prima suppongo abbia pioviuto perché il prato é leggermente umido. I fili d'erba verdi si mischiano, all'orizzonte, con il cielo bianco e grigio conferendo al cimitero dove sei stato sepolto un'aria spettrale ed unica.
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L'ANGELO CADENTE // Larry Stylinson AU (completa)
Fanfiction❝Non sospetti niente finché i vostri sguardi si incrociano per la prima volta; é solo allora che tutto acquista senso. Anche l'essere stato chiuso in una clinica psichiatrica per quattro anni.❞ © 2014 by Virginia della Torre. Tutti i diritti ri...