16. PANFILIA

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Guardavo la scarpa rossa dispersa sul tappeto ai piedi del letto per non doverla guardare negli occhi. Eravamo entrambi seduti a gambe incrociate, uno di fronte all'altra, quando per la prima volta mi spiegò cos'era Panfilia.

"Panfilia è l'insieme di due mondi, originariamente uniti, che a causa di guerre interne si è letteralmente spaccato in due."

"Quindi ci sono due Panfilie?"

"Aspetta... Non correre..." sbuffò spostando un po' i capelli che le ricaddero sparsi sulla guancia, obbligandola a sistemarli con la mano dietro l'orecchio. "Il fatto non è che ci siano semplicemente due mondi o che questi siano molto simili tra loro, non è solo questo" . Capii che stava cercando le parole giuste. "Il fatto è" proseguì "che sono speculari e sovrapposti, come se fossero ai due lati di uno specchio" .

Piegò all'indietro ad angolo retto il polso sinistro e unì i palmi delle mani "Così" continuò "in questo modo".

Visualizzavo il concetto. E mi sembrò di aver capito.

"Quindi ci sono due Panfilie!" conclusi soddisfatto.

"E va bene! Se la vuoi mettere così..." sbuffò di nuovo, ma questa volta mi fece anche un sorriso "comunque sarebbe più giusto dire che Panfilia è il nome del mondo originario, mentre l'altro, quello più recente e frutto della scissione, noi lo chiamiamo Alter..."

"Aspetta, fammi capire, Panfilia è quello che sta sopra o quello che sta sotto?" Ma importava davvero se sopra o sotto? Se originale o no? Il mio cervello pensò indipendentemente dalla mia volontà.
"Qui la cosa è un po' più complicata" iniziò a rispondermi "perché, in realtà, noi, e con noi intendo gli abitanti di Alter, sosteniamo che Panfilia sia quella di sotto, mentre loro, ovviamente, dicono il contrario". Mi stava dicendo cose assurde con una naturalezza che mi sorprese esattamente come il contenuto stesso di quell'affermazione.

"Ma perché? Dire di abitare ad Alter avrà qualche vantaggio, immagino" nella mia voce c'era ironia, ma anche l'enfasi di una domanda volutamente lasciata lì, in sospeso.

"Bè, ad esempio puoi dire di non essere un discendente di coloro che, con una stupida guerra, hanno rovinato un mondo perfetto!"

"Mah.." dissi scettico "se fosse stato davvero così perfetto, non ci sarebbe stata nessuna guerra!"

"Forse hai ragione", rispose amareggiata "ma al di là della disputa sul nome" continuò diventando improvvisamente seria "la vera questione è quale sia o meno il mondo originale e quale l'Alter".

"Nel senso di copia?"

"Nel senso di Alter Ego".

"Come l'identità segreta dei supereroi?"

"Sì, più o meno, perché, del resto, sono gli Alter Ego ad avere i poteri!" Rispose maliziosa.

Non ci stavo capendo nulla. Più mi dava informazioni, più mi sembravano insensate. Se mai ci fosse davvero un senso in tutta quella situazione. Dannazione! Non poteva esserci almeno una cosa semplice e chiara?!

"Quindi, ricapitolando, tu saresti l'Eroina con il super potere di comunicare attraverso gli specchi, ovviamente, mentre Zoe sarebbe un'abitante di Panfilia, quella con l'identità normale. Normale ma anche originale, giusto?" La guardai mentre stava nuovamente scoppiando a ridere e le dissi ridendo a mia volta "no, no, aspetta, perché in realtà c'è un grosso problema! Voi siete due, ci siete tutte e due, contemporaneamente! Non è come quando c'è Superman e nessuno trova Clark Kent!"

"Mi piaci, sei davvero buffo" mi disse mentre rideva ancora.

Io non riuscivo a ridere. Ma ero felice di piacerle.

Il tempo con lei passa sempre troppo in fretta. E, al contrario, quando non la vedo, tutto sembra scorrere più lentamente del normale. È andata via da cinque minuti, ma mi sembra che siano già trascorsi giorni!

Ripensandoci, non è che poi mi abbia dato grandi spiegazioni. Le mie domande sono ancora qui, senza risposta.

Perché ho come l'impressione che sia sempre molto evasiva?

Perché ho come l'impressione che ciò che non mi dice mi farebbe sentire meno cretino?

E come fa a sapere chi sono Superman e Clark Kent?


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