Panfilia doveva essere meravigliosa, e Alter ancora di più, pensai mentre mi buttavo a letto sperando di chiudere occhio durante la notte. Invece non riuscii a prendere sonno facilmente e quando mi addormentai era quasi giorno. Ripensai a tutto ciò che ci eravamo detti.
"Perché io?" le avevo chiesto con foga, a bruciapelo. Volevo assolutamente una risposta a quella domanda.
Lei stava ancora ridendo per la battuta di Superman ma aveva smesso di colpo.
" Perché hai deciso di comunicare proprio con me?" avevo insistito, così che non trovasse modo di sviare la domanda. Almeno per una volta.
"Perché anche tu hai dei poteri". Mi aveva risposto con semplicità e naturalezza.
Quella era di sicuro la risposta che meno mi sarei aspettato, ma sapevo che non si stava prendendo gioco di me, perché era seria in quel momento, e nelle sue parole non c'era nessuna traccia dell'ironia di prima. Quella rivelazione, secca, diretta, mi aveva steso. E di nuovo, nonostante fosse già trascorsa qualche ora, un brivido mi corse lungo la schiena obbligandomi a tirare su la coperta.
" Tu puoi vedermi" precisò "e da quando l'ho scoperto ho cercato di mettermi in contatto con te. Non è stato semplice, sai?"
E chi aveva mai pensato che lo fosse stato! Mi ritrovai a risponderle ora tra me e me, tra l'altro inutilmente, dato che prima non le avevo detto niente, troppo sbalordito dalle sue parole.
"Però c'è una cosa che mi ha colpito fin da subito..." aveva continuato lasciando un momento in sospeso la frase, forse per avere il tempo di guardarmi negli occhi alla ricerca di non so cosa, prima di proseguire "non hai mai avuto paura di quello che ti stava accadendo, e, anzi, ho sempre avuto la sensazione che fossi felice di vedermi quando apparivo".
"È vero!" le avevo risposto.
Ed era vero che ero felice, confermai a me stesso girandomi su un fianco.
"Senti, cosa facciamo con Zoe? O meglio, cosa vuoi che faccia?" Dovevo chiederglielo perché era lei a dover decidere che strada seguire, mentre io dovevo solo aiutarla. Infatti, anche se non mi aveva mai detto esplicitamente che il motivo per cui si era messa in contatto con me era per chiedere il mio aiuto, ormai avevo deciso così, quindi doveva esserlo per forza. "Ad un certo punto oggi mi ha evitato, non vorrei che avesse capito qualcosa".
"Qual è stata l'ultima cosa di cui avete parlato?" mi aveva chiesto un po' allarmata.
"Delle visioni, di questi ultimi mesi, del fatto che mi fosse stato concesso di vederla, cioè di vedere te, in realtà".
"Lei sa di me, che c'è anche un'altra. Quello che non si immagina è che anche tu lo sappia. Di sicuro lei crede che tu l'abbia scambiata per me e noi possiamo sfruttare questa cosa a nostro vantaggio. Dobbiamo farlo".
Il piano che escogitammo, come se non bastasse tutto il resto, mi tenne sveglio per ore, e anche mettere la testa sotto al cuscino non servì a spegnere il suo sorriso malizioso nel mio cervello.
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SPAZIO AUTRICE
Il capitolo è breve, ma volevo separare dal resto questo momento e ritagliare per Nathan uno spazio in cui ripensare all'incontro con Nia. Alle cose che si sono detti e, perchè no, far trapelare il lato più romantico della situazione....
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ALTER
FantasyLui vede cose che gli altri non vedono. Lei ha un segreto, probabilmente più di uno. Lui non sa ancora di cosa è capace. Lei appare all'improvviso. Lui è reale, lei forse no. Insieme danno alla parola ALTRO un significato inaspettato.