Mia
Silenzio. È tutto ciò con cui posso descrivere questo momento. Ho appena finito di piangere e la mia testa pulsa così forte da non farmi sentire nulla. Sono come in una bolla e silenzio è tutto ciò che posso dire, ovvero nulla. Sono seduta a terra con la schiena contro il muro e la testa tra le gambe per cercare di fermale la sensazione di giramento di testa.
È un ora ormai che il papà di Luca è morto.
Il dottore ci ha dato notizie anche sulla madre.
Lei non è in pericolo di vita, ma ha perso la memoria e non si sa se tornerà.
La chiuderanno in un ricovero per qualche anno per tenerla sotto controllo e per raccontarle poco alla volta la sua vita.
Alzo la testa lentamente per capire se intorno a me è cambiato qualcosa da quando mi sono chiusa in me stessa.Ora Luca è seduto sulle sedie di metallo dell'ospedale di fronte a me. Non riesco a guardarlo così. Non fa altro che fissare il vuoto.
Quando venti minuti fa hanno spostato il papà di Luca dalla camera dell'ospedale alla camera mortuaria Luca è praticamente impazzito.
Ha iniziato ad urlare e a sbraitare. Si metteva in mezzo e non lasciava che i dottori portassero via suo padre. Per fortuna erano arrivati in miei genitori e mio padre ha cercato di fermarlo. Io non sarei riuscita a sostenere la situazione.
Non avevo la forza neanche di guardarlo.
Sentivo solo quelle urla che mi distruggevano e rimanevo bloccata sul pavimento.
Non l'avevo mai visto in quello stato.Mi accorgo che i miei genitori non ci sono più. Lentamente mi alzo e mi avvicino alla finestra. Li vedo lì giù, mia mamma che piange e mio papà la consola.
Saranno scesi giù per non far vedere a Luca che stavano soffrendo anche loro.
Dopotutto i miei e i genitori di Luca sono amici dal liceo.Mi faccio coraggio e mi siedo vicino a Luca, ha bisogno di me.
Lui non alza neanche lo sguardo.
Continua a mantenersi la testa con la mano del braccio sinistro che tiene appoggiato al bracciolo della sedia.
Gli appoggio una mano sulla gamba e lui senza guardarmi l'afferra con la mano libera. Mi sento leggermente meglio, chiudo gli occhi e appoggio la testa al muro dietro di me.
Passiamo in questa posizione svariati minuti.Arriva un infermiera e dice gentile << ragazzi tra poco dobbiamo chiudere questo pezzo di ospedale, perché passa il carrello con la cena per i pazienti. Mi dispiace ma dovete andarvene, o per lo meno spostarvi da qui >> poi si volta verso Luca e gli dice << poi se posso darti un consiglio, non ha più senso stare qui, al massimo vai alla camera mortuaria >>
Stavo per rispondere quando Luca mi ferma.
<< ora andiamo, grazie >> dice senza emozioni.Si alza tenendomi sempre la mano quindi scendo dalla sedia anche io.
Senza dirci una parola usciamo dall'ospedale e trovo i miei genitori nello stesso punto in cui li avevo visti prima.
<< andiamo a casa ragazzi ?>> chiede mio padre e io annuisco.<< io vado, grazie di tutto >> dice Luca mentre si allontana triste. Io lo rincorro e lo fermo posandogli le mani sul petto. Lui alza lo sguardo guardandomi con degli occhi spenti e scurissimi.
<< no no no tu vieni a casa da noi >>
<< non voglio disturbare >> risponde esausto.
<< Luca stai scherzando ? Vieni, muoviti >> lo trascino in macchina.
Ciao belli❤️😍❤️
Come state ?
Alla prossima...
baciiii 😘😘❤️
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Continuiamo il nostro amore
RomanceCOMPLETA Luca e Mia sono due bambini che giocano con l'amore come fanno tutti da piccoli. lmprovvisamente i loro destini si dividono e solo dopo dieci anni si rincontreranno. Luca torna nella città di Milano dove aveva vissuto da piccolo e finisce i...