CAPITOLO 27

1.6K 48 0
                                    

MARK'S POV

" Ero in attesa di risposte da parecchie ore ma Garret non mi aveva più chiamato e avevo qualche dubbio che il piano messo in atto ore fa fosse andato a buon fine. Avevo il terribile presentimento che Justin me l'avesse fatta di nuovo, in fondo stavamo parlando di Justin Bieber e più volte mi aveva incastrato facendomi perdere il gioco. Se c'era una cosa in cui ero bravo era quella di fottergli le donne e con Shila era successo. Era stato un ingenuo, un ragazzino che di bello nelle ragazze vedeva solo tette e culo. Shila era stata grandiosa a prenderlo per il culo e ad assecondarmi, aveva recitato la parte della puttana e ci era riuscita. Dopo la sua morte - per colpa di quel fottuto bastardo- ero riuscito a cavarmela, nonostante sentissi la sua mancanza così pienamente. Comandavo a bacchetta la ragazze, era quasi come se fosse un mio pregio e a discapito di Justin che a stento ci riusciva, io ero davvero bravo. Non ero il cattivo in questa battaglia o com'era meglio chiamarla. Giocavo allo stesso gioco e se Justin uccideva, anche io dovevo farlo. Non mi andava di fare troppo il buono lasciandogli fare ciò che più amava fare, anche io come lui avevo delle carte e le stavo giocando parecchio bene. Ero quasi sicuro che Garret avesse fatto ciò che gli avevo chiesto e questo significava campo libero con Justin, non era più un problema. Non mi sentivo in colpa nell'averlo ucciso siccome in passato mi ero davvero divertito con lui. Eravamo buoni amici e la droga era l'oggetto che ci teneva insieme ma le incomprensioni erano all'ordine del giorno per noi e aveva deciso di prendersi gioco di me, rapendo mia sorella quella notte. Speravo vivamente che non l'avesse stuprata o fatto del male perchè non potevo sopportare di vederla ancora debole e indifesa. Avevo combattuto col mondo per farla uscire dalla fase dell'autolesionismo e dopo anni era riuscita a smettere, ma avevo un brutto presentimento che Justin potesse averle fatto del male e, così facendo da ricominciare a tagliarsi. L'avrei protetta di più una volta di nuovo fra le mie braccia, avrei fatto di tutto per farla stare bene e con Justin fuori dai coglioni sarebbe stato tutto più semplice. Ormai avevamo sorpassato il confine con gli Stati Uniti d'America ed eravamo tornati di nuovo in Canada ma la strada verso Winnipeg era ancora lunga e non vedevo l'ora di rivedere la piccola April. - Cazzo non ce la faccio più a starmene col culo incollato al sedile Mark, non possiamo fermarci?- mi chiese Robby disturbato. - Evita queste domande del cazzo perchè sai già la risposta, prima prendiamo mia sorella e meglioè per tutti noi- dissi premendo il piede sull'accelleratore. Più i minuti passavano e più l'ansia saliva. Volevo notizie da Garret ma il cellulare era in tasca e nessuna vibrazione che potesse distrarmi dai pensieri. Odiavo dover aspettare altro tempo, volevo essere sicuro che Justin fosse finalmente morto e diamine, Garret doveva darsi una mossa sennò avrei preso a pugni anche lui. Ero deludente perfino per me stesso, avevo giurato e promesso a tutta la mia famiglia che avrei smesso con la droga e col fumo ma non c'era stato nulla da fare. Quelle sostanze avevano un grande potere su di me e frequentando gente come Justin e i miei amici era inutile smettere o dire no ad una canna che ti offrivano. April era convinta che avessi smesso e da questo lato era stato perdonato ma mi sentivo terribilmente in colpa per averle mentito, non lo meritava. - Amico, il telefono!- Robby mi chiamò, distraendomi dai pensieri ed effettivamente sentii il cellulare in tasca vibrare. In meno di due secondi lo portai all'orecchio senza neanche guardare la chimata in arrivo. - Mark, ce l'abbiamo fatta!- disse Garret dall'altro capo del telefono, non ero mai stato soddisfatto come adesso. - Ne sei sicuro?- dissi con un po' d'incertezza. - Più che sicuro. Ho fatto saltare la cucina in fiamme, bloccato tutte le porte d'uscita proprio quando Justin e Dylan erano dentro. Sono morti entrambi, nessuno è uscito vivo da li dentro-- Oh e che mi dici di Cody e Chris, loro dov'erano?- chiesi dubbioso, loro due mi erano sfuggiti. - Ho controllato anche loro, avevano portato tua sorella da qualche parte ma sono ancora vivi- disse. - Non importa, quei due senza Justin non sanno dove andare a pararsi, sarà un giochetto farli fuori. Sto venendo a Winnipeg, tu che intenzioni hai?-- Sono in partenza, ho degli affari da sbrigare non molto distanti da qui e non posso restare. Fai buon viaggio e ci vediamo presto, tornerò a Stratford prima o poi-- Grazie amico, a presto- conclusi chiudendo la chiamata e abbozzando ad un sorrieso molto fiero. Voltai il mio sguardo verso i miei amici ed ero soddisfatto di potergli comunciare che Justin non era più un nostro problema. - Amici, Justin Bieber è morto- risi alla mia affermazione e Robby fece un piccoli grido di gioia. Rilassai i miei polmoni e mi sistemai più comodo sul sedile. Guardai la strada davanti a me e poche auto erano dirette nella mia stessa direzione. Accesi la radio deciso ad ascoltare buona musica e svuotai la mente dai pensieri. Non c'era più niente che mi preoccupava, avrei ripreso mio sorella e saremo tornati a Stratford. Ero convinto non vedesse l'ora di tornare ad abbracciare mamma e papà."

DESTROYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora