CAPITOLO 28

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MARK'S POV

" Ora che ero sicuro che Justin non era più un problema per me avevo le carte in regola per fare fuori Chris e Cody, erano un intralcio anche loro adesso. Sapevano che dietro a tutto questo c'ero anche io, non solo Garret e questo era un problema di cui non mi ero preoccupato. Non sapevo se li avrei uccisi, forse li avrei minacciati e basta. Mi scocciava particolarmente continuare ad uccidere e sapevo perfettamente che Cody e Chris erano quasi come schiavi per Justin. Forse l'idea della sua morte non era bella ma almeno avrebbero potuto ricostruirsi una nuova vita, senza droga, fumo e questo era ciò che Cody cercava da tempo. Era finito in un buco nero, era inciampato e Justin gli aveva dato una mano, una mano sporca da cui era difficile uscirne fuori. Io forse gli avevo dato la giusta mano uccidendo Justin e di questo mi avrebbe ringraziato non appena ci saremmo visti. Mi sarei ripreso April, l'avrei riportata a casa e l'avrei protetta. Purtroppo l'avevo tenuta allo scuro da tutte le mie amicizie sbagliate e i miei continui errori, da una dipendenza era difficile uscirne e lei lo sapeva quasi meglio di me. Era stata forte ad uscire dall'autolesionismo ed ero così orgoglioso di lei che ogni giorno quando la guardavo vedevo veramente una ragazza forte e determinata a farsi una vita dove le paranoie erano proibite. Ero il fratello maggiore, quello che continuamente le diceva che era bellissima e perfetta, che doveva smettere di farsi del male per placare la vergogna che provava verso se stessa ma era più facile essere saggi per gli altri che per se stessi. Ero un bravo fratello maggiore e per gli altri c'ero sempre stato, in primis per mia sorella ma i consigli che davo a lei non entravano in testa a me. Ero fin troppo bravo a dare suggerimenti ma applicarli dentro la mia mente era troppo difficile proprio perchè la droga aveva preso la meglio su di me, l'alcool era ciò che più mi piaceva e avevo bisogno solo di quello ogni sera. L'aver incontrato Justin aveva solamente peggiorato le cose, aveva fatto aumentare la voglia e la dipendenza era diventato un qualcosa di micidiale. Non sapevo com'erano messi i miei polmoni o il mio fegato, facevo schifo sicuramente ma non chiedendo aiuto non ne sarei uscito da solo. Era vendetta quella con Justin, avevo fatto lo stronzo ma quello era il mio carattere e purtroppo non l'avrei cambiato per compiacere alle persone. Shila mi aveva amato proprio per questo e a fianco avevo degli amici fantastici. Justin mi odiava, io l'odiavo ma dopotutto chi aveva vinto sono stato io ed ora eravamo pari. Aveva ucciso la ragazza che più amavo al mondo, quella con cui avrei costruito un futuro e finalmente l'avevo fatto fuori... non con le mie mani ma ero comunque orgoglioso che non fosse più un mio problema. L'arrivo era sempre più vicino ma l'attesa era tremenda, ero troppo preoccupato per April perchè non sapevo in che condizioni fosse. Poteva essere stata stuprata da uno di loro, in fondo Justin più di una volta l'aveva fatto e non credevo provasse vergogna a farsi mia sorella. Quello che cercava lui era il potere e se aveva potere sulle donne, aveva vinto e purtroppo April era troppo testarda perfarsivalere. Avevo il terrore che potesse tornare a tagliarsi, non ero sicuro avesse avuto una bellissima vita in queste settimane insieme a quei teppisti e pur non avendo paura di Justin avevo paura che una persona come lui potesse aver fatto del male a mia sorella. Ero partito per questo viaggio con l'obbiettivo di uccidere quello stronzo e riprendermi April ed uno di questi era andato a buon fine. Mancava solo lei e poi avrei festeggiato insieme ai miei amici per aver vinto questa dura battaglia. Avrei svelato ad April tutta la mia verità, quella verità segreta che nemmeno i nostri genitori sapevano ma ero sicuro che mia sorella mi avrebbe aiutato a chiedere aiuto proprio come io avevo fatto con lei. Presi fuori dalla tasca dei jeans l'ennesima sigaretta e la portai alla bocca. Era quello che ci voleva per calmarmi perchè non ero fin troppo calmo, anzi piuttosto agitato. Robby stava dormendo con la faccia piegata verso il finestrino e russava, quanto lo odiavo quando iniziava così anche perchè aveva il sonno profondo e nemmeno dell'acqua ghiacciata lo avrebbe svegliato. Stefan restava in silenzio fumando anche lui una sigaretta e guardando fuori dal finestrino. - Pensi che tua sorella si sia innamorata di quel fottuto bastardo?- mi chiese Stefan e con quella domanda mi fece agitare, era la mia più grande paura. - Perchè pensi questo?- chiesi sapendo già la risposta. - Avanti lo sai, Justin farebbe innamorare chiunque togliendo il suo carattere... lo sai come fa con le ragazze-- Con Shila è stato diverso a quanto pare- mi giustificai sperando di avere ragione. - Shila aveva solo occhi per te e odiava Justin... ma tutte le ragazzine che si è fatto? Loro erano innamorate perse-- April è abbastanza forte da non cadere ai suo piedi-dissi sperando di concludere. - No invece, è forte per altro ma per questo non lo so...ho dei dubbi-- Tanto è morto, che cazzo ce ne frega adesso?- conclusi finalmente tornando a concentrarmi sulla strada e cambiare totalmente pensiero sapendo che April puntava ad altro e non ad una personalità come quella di Justin. Il viaggio stava per concludersi e non vedevo l'ora di essere di nuovo a casa per starmene in pace e soprattutto senza più pensieri. Avevo iniziato un gioco con un ragazzino e l'avevo vinto io, era tutto ciò che volevo."

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