Chapter sixteen-The Hard Reality-

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James

Oggi, nella mia epoca e in questa qui, è il sedici novembre. Quindi siamo qui da poco più di due settimane.

Adesso siamo tutti quanti riuniti nella stanza delle necessità, e per tutti quanti indendo io, Sirius, Remus, Peter, Newt e la sua amica Leta. L'abbiamo conosciuta non molto tempo fa e devo ammettere che è molto bella e simpatica. Occhi blu e capelli neri. Wow, sarebbe proprio il tipo di ragazza che mi farei.

Non so perchè, ma ultimamente non voglio farmi più nessuna. L'ultima volta che ho fatto "qualcosa" con una ragazza è stato la prima settimana dall'inizio della scuola. Era una del sesto anno di Corvonero, mi pare, e si puó dire che non abbiamo nemmeno cominciato. Lei si era appena abbassata per fare quello che voleva e poi le ho detto di fermarsi. Non so perchè l'ho fatto, nemmeno Sirius se lo spiega.

Lui dice che io sto cambiando, quest'anno, che sono diverso. Ma non è così, lui si sbaglia.

Ah beh, poi c'è Remus che mi dice che devo cambiare per conquistare la Evans. Ultimamente non mi interessa nemmeno più di tanto lei, non so perchè, ma non mi attira come gli altri anni.

C'è qualcosa che non mi torna. Quando gli anni scorsi la vedevo sentivo solo il bisogno di darle fastidio, adesso sento altro appena la vedo, come un peso nel mio stomaco e nel mezzo dei miei pantaloni, non so se mi spiego.

«Sapete che Leta è riuscita ad impararsi a leggere nel futuro?!»esclama ad un certo punto Newt mentre la ragazza sorride emozionata.

«Davvero? Qui l'unico portato in divinazione del nostro gruppo è Peter, noi tre siamo frane.»spiega Sirius facendo arrossire il più cicciotto di noi. Certe volte gli strizzerei quelle guance fino a fargliele esplodere per quanto sono grassocce.

«Posso provare su te Newt?»chiede poi lei, attirando l'attenzione del suo migliore amico. Lui la guardó per un attimo tra le nuvole, con uno sguardo che conoscevo fin troppo bene ma che non sapevo cosa significasse e poi annuì con un sorriso a trentadue denti.

Lei si giró contenta verso il ragazzo, mentre noi quattro puntavamo il nostro sguardo su di loro.

Leta si concentró quanto più poteva, fissandolo intensamente, fino a quando non riprese la parola.

«Ecco! Vedo qualcosa...»cominció a dire cose senza senso, parole strane che non riuscivo a capire mentre strizzava gli occhi in un modo molto strano. Dopo un po', fu come se ritornó sobria, e parló chiaro e tondo:

«Io vedo un uomo cicciotto nel tuo futuro, accompagnato da una donna bionda e bellissima e dalla sorella...capelli a caschetto e bizzarro cappello sulla testa. Qualcosa ti ricollegherà a loro e...AH!»alla fine gridó, facendoci allarmare tutti.

«Cos'hai visto?»le chiesi preoccupato e curioso allo stesso tempo. Quella ragazza era molto carina e simpatica si, ma era anche abbastanza molto strana. Un Tassorosso e una Serpeverde che vanno così d'accordo è molto raro.

«Molto presto, più di quanto ci aspettiamo, succederà qualcosa di...»ma venne interrotta da un bussare forte della porta della Stanza delle Necessità.

«Cosa succede?»esclamó Sirius alzandosi dalla sedia, cosa che feci anche io accompagnato dagli altri due malandrini.

«Credo che sia questo a cui si riferiva Leta...!»disse Newt sicuro di sè.

«Probabilmente hanno notato che ci sono dei movimenti strani qui.»ipotizzó Remus mentre io mi dirigevo verso il punto in cui aveva appoggiato la Giratempo.

«Dobbiamo andarcene, subito.»ordinai io prendendola tra le mani, pronto a farla girare al contrario proprio come la scorsa volta.

«È stato un piacere conoscervi!»gridammo tutti saluti diversi nella stanza. Era troppo tardi per gli abbracci e dovevamo sbrigarci.

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