Chapter six-The Founders-

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Peter

«Peter, per l'amor del cielo, svegliati!»mi grida una voce nell'orecchio. Qualcuno mi prende il viso in una mano e mi tira uno schiaffo sulla guancia, che risuona in una stanza in cui mi trovo.

«Pet, sono passati due giorni e tu non ti svegli! Non puoi essere morto!»urla un'altra voce, fingendo di essere in un film drammatico.

«No, Codaliscia. Io non posso sopportare la tua perdita...»insinua la prima voce, dandomi delle cinquine sul petto, sicuramente per cercare di svegliarmi.

«Idioti, respira da due giorni, secondo voi puó essere morto?!»grida una voce femminile, pestando il pavimento, furiosa.

«Magari è solo un effetto collaterale, Evans. Da Peter possiamo aspettarci di tutto.»insinua la seconda voce. Scommetto che è Sirius e scommetto che tiene una mano sul petto, fingendosi allibito da quello che è stato appena detto.

«Finitela di litigare.»ordina un ulteriore voce, di questa più precisa e dura.

«E tu chi saresti? Gesù?»chiede ancora quello che penso sia Sirius con una nota di ironia nella voce.

«E da quando ti interessi di Gesù, Sirius?»domanda quello che è sicuramente James. Lo so perchè è l'unico che dice il suo nome con questo tono.

«James, tu mi offendi dicendo questo. Come se non mi ascolti quando bestemmio.»dice sincero lui, credendosi sinceramente offeso.

«Scusa se bestemmi in francese. A proposito, come cazzo è possibile che conosci il francese?!»esclama lui colpito e divertito dalla situazione.

«Potter, modera il linguaggio.»ordina la ragazza. Da come pronuncia il cognome di James, quindi come se fosse una parolaccia, capisco che è Lil...Evans, volevo dire, Evans.

James mi ha imposto questa legge.

«NON PRONUNCIATE IL NOME DELLA EVANS O PASSEREE GLI ANNI PEGGIORI DELLA VOSTRA VITA.»

Ci disse un giorno al primo anno, dopo una loro litigata in cui la ragazza gli aveva chiesto (ovviamente gridando) che non l'avrebbe più dovuta chiamare. In seguito, dopo altri ribattiti, avevano deciso che essere chiamata per il cognome era anche troppo.

Da quel giorno, James ha capito che la Evans sarebbe stata la sua sfida.

«Disse colei che mi ha minacciato di accartocciare le mie palle con i miei poveri capelli. E comunque, so perfettamente che ho i capelli lunghi, ma le mie palle sono estremamente grandi. Vuoi dargli un'occhiatMPF!»non riuscì a terminare la frase che sentii un botto.

«Evans, non ucciderlo, ok?»disse Sirius con una risata nella voce.

«Potter è la volta buona che ti ammazzo!»gridó la Evans. A quel punto sentii una mano sbattere sopra una fronte e poi quella stessa mano infilarsi nella mia bocca con qualcosa di dolce tra le dita.

«Mangia, so che sei sveglio.»mi disse Remus. Spalancai gli occhi di scatto e portai una mia mano sul suo polso.

«Dammene. Ancora. Ora.»ordinai io guardandolo. Mi alzai seduto sul pavimento(o meglio, sul terreno) e vidi una fin troppo strana situazione.

C'era James a terra, con la Evans seduta vicino a lui che aveva le sue gambe tra le mani e gliele portava sulla pancia, in modo che James stesse chiuso in una sottospecie di bozzolo chiamato Evans.

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