Chapter nine-Quarrel In The New Hogwarts-

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Lily

«Allora, Godric...»richiamo io l'attenzione del ragazzo accanto a me. Ma qunató è carino, seriamente?

«Dimmi Lily.»mi risponde lui con un mezzo sorriso, per intraprendere una conversazione.

«Ma stai scherzando Evans?! Lui ti puó chiamare Lily ed io, James Potter, no?!»perchè quell'idiota si deve sempre intromettere? Cosa ho fatto di male a questo mondo per meritarmi questo individuo tra i piedi?

«Argh, taci Potter, torniamo a noi.»dico poi io sventolando la mia mando di fronte a quella del ragazzo con gli occhiali, cosa che gli spaccherei sulla testa e riportando il mio sguardo su Grifondoro che...ah, sta guardando Tosca, meraviglioso, davvero meraviglioso.

Potter accanto a me fa un sorrisetto e se ne esce con uno sbuffo divertito mentre Peter gli da una gomitata nelle costole.

«Cos'hai da ridere eh?! Idiota...»gli esclamo contro, facendo il più piano possibile per non farmi sentire.

«James!»richiama l'attenzione Priscilla e, non so quali santi devo ringraziare per farmelo togliere dalle scatole, ma inizio a shghignazzare anche io quando il suo sorriso sul volto si spegne e sbuffa puntando gli occhi dritti al cielo.

«Mi dica.»risponde lui cortese. In questo modo Salazar non potrà corteggiare Priscilla e quindi sarà occupato con Tosca e Godric con nessuno. Aww, per una volta sono felice dell'esistenza di Potter...ripensandoci, potrebbe anche esplodere ora ma non mi interessa più di tanto, anzi, sarei la prima che comincerebbe a ballare la macarena sulla sua tomba.

«No niente, mio caro. Solo che mi andava di chiamarti.»spiega lei arrossendo leggermente e e strofinando la mano sul suo braccio. Faccio un sorriso e guardo Grifondoro con il sorriso più ampio che posso fare.

«Dove eravamo rimasti?»gli domando avvicinandomi a lui. Egli spalanca gli occhi quando il mio respiro si scontra col suo ma veniamo interrotti dalla voce di Salazar. Inizio a detestare veramente i Serpeverde.

«Miei misteriosi amici, presumo magici anche voi come noi, come avete imparato l'arte della magia? Avete avuto anche voi dei genitori come i nostri?»chiese lui attirando la nostra attenzione.

«Beh noi andiamo ad...»comincia a dire Minus, che viene ammutolito appena in tempo. Black, infatti, gli ha buttato una mano sulla bocca e comincia a sorridere inquietantemente verso tutti, mentre borbotta qualcosa tipo "scusatemi" e "è l agitazione della domanda".

«Il mio amico voleva dire...Noi abbiamo studiato da alcuni libri scritti da maghi famosissimi.»intervenni io, spezzando la tensione e facendo sospirare lentamente i Malandrini.

«Ah, capisco...Non sarebbe fantastico aprire una scuola proprio qui, a Londra?»domandó poi Tosca, con gli occhi che luccicavano dalla spensieratezza con cui lo diceva.

Io guardai Black che era di fronte a me e lui mi rivolse un sorriso malandrino.

Poi guardai Minus, con ancora la mano dell'altro sulla bocca, che non capì il mio sguardo. Non sarebbe la prima volta.

Dopo rivolsi gli occhi molto velocemente sul volto di Potter, il quale mi guardava con le labbra socchiuse e gli occhi mezzi aperti.

Infine su Remus, il quale mi sorrise facendomi capire che aveva capito. Due su quattro mi hanno capito, bene.

Arrivai subito che quello era il giorno in cui i fondatori decisero che aprire una scuola era la soluzione migliore da fare.

«Sarebbe meraviglioso!»esclamammo io e i Malandrini in coro, come se tutto questo era stato programmato. Ci guardammo uno ad uno e poi io arrossii, per nascondere l'imbarazzo di essere esplosa in un esclamazione del genere.

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