Chapter twenty-In Infirmary-

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HO APPENA SCRITTO E PUBBLICATO UNA NUOVA STORIA. L'HO FATTA SUI QUATTRO MALANDRINI E SI, VOLEVO FARLA ANCHE SULLA NOSTRA AMATA LILY EVANS. LA STORIA POTETE TROVARLA NEL MIO PROFILO O CERCARLA, SI CHIAMA "•Memory Pictur•Lily Evans" E NIENTE, SPERO PASSERETE A DARE UN'OCCHIATA E A LASCIARE DELLE STELLINE.
DETTO QUESTO, ECCO IL CAPITOLO.

Sirius

Mi siedo cautamente sulla poltrona della Sala Comune, accompagnato dal peso morto di Peter che si è buttato accanto a me.

«È tutta colpa mia...»comincia a dire Remus, per l'ennesima volta da ormai quasi due giorni e la cosa sta diventando più che stressante.

«No, se la colpa è di qualcuno è mia, io nonavrei dovuto...»comicia a dire la Evans passandosi una mano tra i capelli, gesto che mi manca terribilmente tanto.

«Smettetela, tutti e due. Non si poteva controllare una cosa così.»li rimprovera il mio amico cicciotto, mentre io faccio scrocchiare le mie nocche dal nervoso.

Ad un certo punto sento delle risate da fuori e il ritratto aprirsi, mostrando un ragazzo di quarto o quinto anno, probabilmente di Serpeverde, e...merda.

«Eih, ciao!»la mia lingua parla prima di consultare il cervello appena la vedo. È...in realtà non conosco nemmeno il suo nome, devo saperlo presto. Per chi non avesse capito, è quella ragazza(o ragazzina) che, mentre ero ubriaco, mi ha detto di no.

«Black.»dice lei mentre il ragazzo, un biondino con gli occhi azzurri, abbastanza più alto di lei, le cinge un fianco e la attira a sè, anche se questo gesto sembra infastidirla.

«Che stai facendo?»le domando poi alzandomi e andando verso di lei, mentre i miei amici(si fa per dire, visto che la Evans non è mia amica) rimangono seduti in silenzio tra i loro pensieri. Sinceramente, preferisco liberarmi un po' dal cattivo umore.

«Daniel mi sta riaccompagnando in dormitorio, non vedi?»dice indicando il ragazzo sulla soglia, ancora legato a lei, non ostinato ad entrare.

«Non puó venire qui.»dico categorico, ringhiando leggermente.

«Infatti se ne sta andando.»dice lei voltandosi verso il ragazzo, il quale le sorride e le scocca un bacio sulla guancia, quasi sull'angolo della bocca. E non so perchè, la cosa non mi piace. Probabilmente perchè è troppo piccola per fare questo genere di cose.

«Cosa vuoi Black? Cerchi di cacciare i ragazzi e farmeli girare alla larga per caso?»espolde lei quando il ritratto si richiude di scatto.

«Cos...no! Non me ne frega niente!»ammetto, anche se sto leggermente mentendo. Non dovrebbe importarmene ma mi sento come responsabile di questa ragazza e non so nemmeno il motivo...

«Beh, non sembra!»sbotta lei dandomi una spallata per sorpassarmi. Io mi giro ma vengo richiamato.

«Sirius, andiamo!»mi ordina Remus mentre riapre il portone. Io gli faccio cenno che lo raggiungo e poi rivolgo lo sguardo alla ragazzina, girata che mi fa godere la prospettiva del suo sedere rotondo. Beh, almeno non me l'ero scelta male, quella notte.

«Dimmi il tuo nome. Non è giusto che tu sappia il mio e io non il tuo.»le dico sembrando patetico persino ai miei occhi. Cosa me ne frega?

«Sono cazzi miei, tu non sei mio amico. Adesso puoi lasciarmi andare?»mi dice lei mentre alza gli occhi al cielo, facendo risaltare le occhiaie.

«No, voglio sapere il tuo nome.»annuncio più sicuro di prima, mentre lei sbuffa.

«Ci vediamo Black.»e sale sulle scale dei dormitori femminili con l'aria più scocciata che mai. Io anche sbuffo e, prima che il mio piede agisca prima del cervello, mi giro e comincio a camminare velocemente verso l'infermeria, dove c'è James.

Arresto Momento!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora