Chapter thirtyeight-Solitude-

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Peter

Eravamo a metà aprile e non mi ero mai sentito più solo di così. Da quello che mi ricordo io non mi era mai successa una cosa del genere, sentirmi solo. Ho sempre avuto, ogni anno, qualcosa da fare o qualcuno con cui farla, ma non ricordo chi e cosa fossero. Quest'anno, peró, mi sembra...vuoto. 

L'unico posto in cui mi sembra che mi diverta è la mia camera, dove c'è Frank Paciock, il mio migliore amico.

Il problema è che lui ha la ragazza, Alice Prewett e anche lei come me non ha molti amici. All'inizio eravamo un trio, io lei e Frank. Poi peró, l'anno scorso, si sono fidanzati e ovviamente non potevo sempre reggere la candela a loro due. Perció passiamo del tempo solo in classe e quando siamo in Sala Grande a mangiare. E si, qualche volta anche in Sala Comune. Ma il resto delle volte , tipo durante le uscite ad Hogsmeade, non ci vediamo mai.

E quindi io, negli ultimi due anni, mi sono avvicinato ad una persona che è altrettanto sola, proprio come me: Severus Piton. Siamo diventati amici di classe all'inizio, lui mi aiutava nelle pozioni, anche se spesso sbuffava all'inizio, ma poi ci chiedevamo consigli sulle altre materie e piano piano siamo diventati inseparabili.

Le uscite con lui sono quasi sempre di argomento didattico, ma a volte capita che parliamo anche di altro, ad esempio, dei pettegolezzi che girano per tutta Hogwarts.

Ora ad esempio, ci siamo appena messi d'accordo via gufo di vederci oggi pomeriggio davanti al Lago Nero, per ripassare Difesa Contro le Arti Oscure, visto che domani avremo il test. E i test del nostro insegnante sono sempre i peggiori.

Dalla Sala Comune, dopo aver poggiato il giornale della "Gazzetta del Profeta" sul tavolino davanti al divano, raggiungo lentamente le scale che portano i dormitori e poi prendo la parte verso sinistra, quella dei ragazzi. Salgo tutti i gradini e faccio il corridoio fino ad arrivare davanti alla porta della mia camera, su cui c'è scritto "Peter Minus & Frank Paciock". Faccio scattare la serratura e entro, non curandomi del fatto che il mio compagno di stanza e la mia amica sono sotto le coperte a dormire e a farsi le carezze.

Eww, spero non abbiano appena finito di fare sesso.

«Non si bussa?»dice lui in un sussurro mentre io orendo il libro della materia che devo studiare con Severus.

«Per entrare nella mia camera dovrei bussare?»dissi ironico per poi guardarlo con un mezzo sorriso e rifare le scale al contrario, scendendole.

La Sala Comune si era svuotata completamente, cosa del tutto normale dato il fatto che oggi è uno dei pochi e rari giorni del mese in cui c'è la gita ad Hogsmeade.

Prendo la giacca che avevo lasciato prima sul divanetto ed esco dal ritratto con la Signora Grassa, augurandole buona giornata, altrimenti al mio ritorno probabilmente non mi darà nemmeno il tempo di tentare di dirle la parola d'ordine che già si sarà messa a urlare che sono un impostore.

Scendo tutti i gradini, talvolta saltandone uno per arrivare il prima possibile.

Attraversai il corridoio che portava all'uscita del castello, per poi attraversare l'intero giardino di Hogwarts, guardando di tanto in tanto il cielo. Era il mio ultimo anno, non posso credere che dall'anno prossimo non vedró più questo spettacolo.

Dopotutto, nonostante i compiti in classe, i professori, i bulli, gli amici falsi e tutto quello che c'è anche nel mondo Babbano, era bellissimo essere un mago.

«Peter!»mi chiamó Severus Piton, sorridente. Non era mai stato un ragazzo socievole, o chiacchierone, ma se lo si conosceva meglio era anche simpatico, e vederlo sorridere in un modo così naturale era un evento raro.

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