Chapter thirtythree-The Party-

689 41 7
                                    

Sirius

James e la Evans non si parlavano da una settimana ormai, e lui era diventato più insopportabile del solito. Era sempre stato odioso e fastidioso, per non parlare del periodo in cui lui elogiava 24 ore su 24 quella rossa, oppure di quanto si lamentasse per il fatto che lei lo trattava perennemente di merda.

Ma ora era veramente insopportabile.

Forse la causa di questo fastidio era che per un periodo lei fosse stata sua e ora che non l'aveva più per sè, pur essendo consapevole del loro destino, lo stava uccidendo lentamente.

Il problema peró non era quello, ma bensì un altro. Lui doveva rompere le scatole a me, ovviamente.

«La smetti di lamentarti? Maledizione, non ti sopporto proprio più. Il mio istinto omicida mi dice di aprire la finestra, ucciderti lentamente, smembrarti e buttare i tuoi pezzi di sotto.»gli dissi io, tirandogli il cuscino di Peter contro, mentre io mi mettevo il mio sulle orecchie, per non sentirlo più.

«Quel brutto cane unticcio ha fatto la spia. Ha fatto la spia! Ti rendi conto?!»esclamó lui alzandosi e strattonandosi i capelli, cominciando a camminare per l'intera stanza, facendo avanti e indietro come un idiota.

«In che senso "cane unticcio"?! Stai paragonando un cane, e ripeto, UN CANE, a quell'essere inutile? UN CANE, A MOCCIOSUS? SEI SERIO?!»gridai mettendomi subito a sedere, cosa che fecero anche Peter e Remus, sentendo urlare me contro di lui, visto che ogni volta che ci urlavamo contro non andava mai a finire bene.

«Era un modo di dire, Felpato, lo sai che non ti paragonerei mai a quello schifoso, maledetto, bast...»ma Peter lo interruppe.

«Un momento, hai detto "sei serio?".»mi chiese lui, girando la testa verso di me. Oh merda.

«Oh Merlino, è vero! Tu l'hai detto, l'hai detto veramente!»gli diede manforte Remus, dandogli una spallata amichevole.

«No, non è vero!»cercai di rimediare al danno che avevo causato. Quelle due parole non si dovevano dire, perchè io avrei risposto con "no, ma io lo sono!" ma in questo caso ero proprio io ad aver fallito.

«Cavolo, si! Ero così preso dal nostro discorso che non me ne sono nemmeno reso conto! Come diavolo ho fatto a non rendermene conto?!»esclamó James tutto felice e venendo da me saltellando.

«Non te ne sei reso conto perchè non l'ho detto.»mentii calcando maggiormente la voce sul "non" anche se sapevo perfettamente che non mi sarebbe servito a molto.

«Taci Black, adesso sai perfettamente quello che ti aspetta.»mi disse Remus sedendosi sul mio letto di fronte a me e a gambe incrociate mentre gli altri due gli si mettevano ai lati.

«No, mai.»risposi io buttandomi sul letto e coprendomi con la coperta fino a sopra la testa.

«Oh si che lo farai.»aggiunse Peter, facendo un applauso eccitato.

«Dovrai dire una frase a nostra scelta che ti renderà cretino nei nostri confronti.»spiegó James guardando distrattamente l'orologio e passandosi una mano tra i capelli, mentre io sbuffavo. Ma non potevo farmi gli affari miei?

«Va bene, lo faccio. Comincio da Peter, meglio che faccia prima il più dolce, non credo ci andrai pesante nel farmi abbassare l'autostima, no?»chiesi poi nella sua direzione, con un'alzata di spalle.

«Ehm, si, certamente. Devi dire "Peter Minus, sei più bello di me.»mi ordinó, con un sorriso.

Avevo fatto la scelta giusta scegliendo lui come primo...

«Ah, beh ok, semplice. Peter Minus sei più bbb...»ma mi bloccai.

Ritiro quello che avevo appena pensato. Ho fatto la scelta più sbagliata del mondo scegliendo lui.

Arresto Momento!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora