Capitolo 1

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-Tesoro sbrigati, il volo è tra un'ora e mezza, e ancora devi prepararti.

-si mamma sono quasi pronta. Grido dal corridoio per farmi sentire.

Ciao a tutti, sono Allison una ragazza di 16 anni che vive a New York, dovrò trasferirmi oggi a casa di mio fratello Nash a Los Angeles, perché i miei genitori sono sempre via a causa del loro lavoro. Per il volo ho scelto di indossare una maglietta nera a maniche corte, dei jeans a vita alta,e ai piedi le mie amate puma;
ho deciso di legare i capelli in una coda alta, e di mettere un pó di mascara. Arrivata in aeroporto, dopo aver fatto il check-in, e aver imbarcato le valige, saluto i miei genitori e salgo sull'aereo.

5 ore dopo

Appena scesa riconosco subito la figura di mio fratello maggiore, che si stava sbracciando per farsi vedere. Lo saluto e poi saliamo in macchina.

-Alli appena arriviamo a casa, ti sistemi nella tua camera e domani ti faccio conoscere i miei amici,mi raccomando non essere troppo acida con loro ok?

-ci proveró Nash.

Io e mio fratello avevamo un carattere completamente diverso, lui era sempre gentile con tutti, e non rispondeva male quasi mai, io invece ero l'esatto contrario. Se saremmo dovuti essere due fenomeni atmosferici, lui sarebbe stato il sole ed io un temporale. Il fatto è che non sono acida con tutti, con i miei amici e la mia famiglia sono dolce, ma con gli altri se prima non li conosco sono chiusa e acida. Prima non ero così. Prima ero uguale a Nash, solo che la fortuna non è stata dalla mia parte.

Arrivati a casa Nash mi accompagnò nella mia camera, era bellissima; le pareti erano blu notte, c'era il letto matrimoniale rotondo, una scrivania, un armadio enorme, una TV e la finestra che dava sul giardino. Mi alzai sulle punte e diedi un abbraccio a Nash, e poi iniziai a sistemare le mie cose. Il mattino seguente sarei dovuta andare a scuola così  preparai tutto l'occorrente, mi feci la doccia e mi buttai sul letto, dove caddi tra le braccia di Morfeo.

7:00 am

Era il mio primo giorno  alla LOS ANGELES HIGH-SCHOOL anche se tecnicamente, mancava una settimana alle vacanze estive. Mi era permesso iniziare qui la scuola così tardi perché a New York, avevo frequentato lo stesso istituto,quindi con gli argomenti ero apposto. Decisi di indossare dei jeans neri, le superstars bianche, ed una maglietta bianca che mi arrivava poco sopra l'ombelico. I capelli li piastrai e misi un pó di mascara ed il rossetto color pesca della mac. Ero pronta.

7:45

Nash mi stava aspettando al piano di sotto, e così ci avviammo verso scuola, le lezioni iniziavano alle 8:00 quindi avevamo tempo. Ci dividemmo, lui andò verso il suo gruppo, mentre io iniziai a fare amicizia con delle ragazze del mio corso. Mi trovai bene fin da subito con tutte, specialmente con Megan e Loren. Mentre passavamo nei corridoi mi sentivo osservata, principalmente da un ragazzo, alto, molto carino, capelli castani e occhi castano chiari. Era arrivata l'ora di pranzo così io e le mie amiche ci sedemmo ad un tavolo, e parlai di questa cosa con loro.

-effettivamente è vero Allison, ti sta guardando. Concordò Meg con me.

-Alli lascialo perdere, è Cameron Dallas, un dongiovanni che va con tutte le ragazze di questa scuola. Ribatté Loren.

-si vede. replicai

Tutte e due si girarono e mentre lui stava baciando una bionda seduta lì vicino, mi fece un'occhiolino. Poco dopo si avvicinò un ragazzo e mi disse:

-Hey bella,Cameron vuole conoscerti.

-Innanzitutto bella ci chiami tua sorella, e di al tuo amichetto che io non voglio conoscerlo, specialmente se manda un ragazzo invece di venire a parlarmi di persona.

Il ragazzo corse e riferì tutto a Cameron che annuì mi guardò seccato.

Le ore a scuola passavano velocemente e in men che non si dica mi ritrovai subito sulla strada di casa. Nash era andato a magiare fuori casa siccome usciva prima oggi, così ero da sola per strada. Quando sentì una presenza dietro di me, all'inizio greci finta di nulla, ma dopo un pó mi girai incavolata e mi irrigidì trovandomi davanti proprio lui...

-perché cavolo mi vieni dietro, mi stai pedinando?!

-perché sei forse l'unica ragazza della scuola che non è caduta ancora ai miei piedi, e non riesco a spiegarmi ancora il perché piccola.

-non chiamarmi piccola!

-ti chiamerò così fino a quando non troverò un soprannome adatto a te. Disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso.

-se non ti allontani, ti stacco la testa e ci gioco a basket. dissi allontanandomi facendo a Cameron uno dei miei sorrisi più falsi.

-Tranquilla non ho tempo da perdere con te.

Ma è bipolare? non ha tempo da perdere con me! Ma se mi ha fermata lui. Bha.

Arrivata a casa e mi metto qualcosa di più comodo. Entro in camera di Nash e gli rubo una maglia, mi piacevano le sue maglie perché mi stavano lunghe, ed erano comodissime. Era una maglia nera lunga fino alle ginocchia. E sotto misi dei pantaloncini sportivi. Mi legati i capelli e mi lavai i denti. Dopo di ché feci i pochi compiti che avevo per l'indomani.

Erano le 16:30 quando sentì aprire la porta Nash era tornato.

-Tesoro sono tornato.

Cosi per le scale e in 0.3 secondi salatai in braccio a Nash.

-Alli...stai bene... Hai la febbre? Aspetta ma quella è la mia maglia?

-Ti prego prestamela! Fallo per me ti prego Nash.
dissi mettendo il broncio.

-Ok va bene ma solo per oggi.

Appena lo abbracciai, suonarono alla porta.

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