Capitolo 25

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In un batter d'occhio finirono le vacanze estive, l'autunno era alle porte e dovetti ritornare a scuola ovviamente. Le giornate trascorrevano sempre nello stesso modo: sveglia, scuola,studio,cena,letto. Tutti noi eravamo super impegnati con i compiti scolastici, infatti poche volte alla settimana riuscivamo a stare insieme. Oggi Nash era andato da Allison a "studiare" e io ero rimasta da sola a casa. Appena arrivata da scuola mi ero cambiata per essere più comoda; mi ero messa un maglione rosso scuro caldissimo e i leggins felpati, pioveva e faceva parecchio freddo, così decisi di studiare appena tornata così poi, mi sarei riposata, l'indomani avevo una verifica di biologia, ero la più brava della classe, e sinceramente avrei anche potuto non ripetere, ma decisi di farlo comunque per sicurezza. Erano quasi le 16:00 Nash era uscito da un'oretta circa, e io avevo quasi finito di ripetere biologia, dopo pochi minuti suonarono alla porta e scesi subito ad aprire.

-Cam! Lo abbracciai.

-Ehi piccola ti mancavo?

-Si tantissimo! Dissi dandogli un bacio.

-Che stavi facendo?

-Stavo studiando biologia per domani.

-Tranquilla io ho fatto il test oggi alla prima ora, è una cavolata.

-Non lo so Cameron vorrei finire di ripetere...

-Preferisci studiare che stare con il tuo fidanzato? Disse buttandosi sul mio letto.

-Senza offesa ma si. Dissi sedendomi sulla sedia con il quaderno in mano.

-Neanche così? Disse togliendosi la maglia e buttandomela in faccia.

-Rimettitela o prenderai freddo. Dissi andando verso di lui, e mettendogli la maglia.

In meno di due secondi eravamo coricati sul letto.

-Sei contento ora?

-Si molto. Disse dandomi un bacio, appoggiai la testa sul suo petto, chiusi gli occhi e ascoltai il suo cuore. Batteva fortissimo, come il mio.

-Ehi bambinetta, ci sarà la festa d'autunno a scuola quest'anno?

-Si, la organizzano le ragazze del nostro anno. Dovrebbe essere fra un pò di settimane.

-Come mai non ti sei offerta di organizzarla anche tu?

-Volevo farlo, ma nel gruppo c'è Susy Stuart. Sai quanto la odio. Quindi per non compiere un omicidio, mi faccio i fatti miei e faccio fare tutto a loro.

-Ah capisco, aspetta ma quando vengono i tuoi genitori qui?

-Ah non prima di Natale. Dissi dispiaciuta.

-Ehi piccolina non ti preoccupare, ci sono io qui.

-Lo so, amore. Ah prima di conoscerli devi sapere che io non ho un buon rapporto con mio "padre" Anthony.

-Si infatti avevo notato che non chiedevi mai di lui a tua madre...

-Bhe sai è il suo compagno, e non mi è mai piaciuto. Mi odia, è stressante e assillante, puoi chiederlo anche a Nash, anche se lui ha un buon rapporto con Anthony, con mio fratello non è pressante o severo, fa l'amico. Davvero non capisco. Fatto sta che con lui sono un pezzo di ghiaccio. Mia madre vorrebbe che anche io andassi d'accordo con lui ma non ci riesco.

-Capisco, ma non ti preoccupare qualunque cosa ti serva io sono qui lo sai benissimo.

-Grazie davvero sarà molto più semplice affrontare Anthony con te vicino. Dissi sedendomi sulle sue gambe. Mi squilló il telefono:

-Pronto?

-Allison sono Justin come stai?

-Justin bene tu? Vidi Cameron sbuffare.

-Tutto bene grazie come va la scuola?

-Benissimo, tu con il lavoro?

-Molto bene, ti devo raccontare troppo di una cosa che mi è successa con una fan l'altro giorno dopo l'intervista! Disse con voce emozionata.

Cameron mi prese il telefono dalle mani e rispose lui.

-Allison è occupata al momento. Disse in tono freddo.

-Scusa tu sei?

-Non ti interessa sapere chi sono. Disse visibilmente infastidito.

-Si invece devo sapere chi sono gli amici della mia piccolina.

Vidi la mascella di Cameron irrigirsi, si stava arrabbiando.

-Prima cosa stai parlando con il suo fidanzato, quindi non ti prendere troppa confidenza e fai meno l'idiota, secondo non è "la tua piccola" e non lo sarà mai, capito? Bene dopo aver chiarito questo ti auguro una buona giornata. Disse staccando la chiamata.

Lo guardai con le braccia incrociate.

-Cosa? Mi ha fatto innervosire.

-Tu sei un pò troppo geloso.

-Non sono troppo geloso, e solo che non mi piace che qualcuno venga di punto in bianco a prendermi quello che è mio. In particolare se si tratta di te. Disse passandosi la mano nei capelli amareggiato.

-Hai fame? Chiesi smorzando la tensione che si era creata.

-Si. Disse avventandosi sulle mie labbra.

-Non in quel senso stupido. Dissi ridendo.

-Ah scusa. Disse ridendo anche lui.

-Lo so che non ti dispiace veramente.

-Come potrebbe dispiacermi? Vorrei che tu fossi un ragazzo per poter baciare le tue stesse labbra. Anzi no, un ragazzo no, vorrei che tu fossi me. Però poi mi mancheresti troppo quindi niente, resta tu. E basta.

-Poi siamo noi ragazze quelle confuse.

-Che ore sono? Disse cambiando argomento.

-Quasi le 17:20.

-Ah è ancora presto, ci facciamo i pop corn?

-Ok Daddy. Dissi baciandogli il naso e alzandomi per andare verso la porta.

Appena cercai di aprire però un braccio muscoloso mi girò e io e Cameron ci baciammo sulle labbra.

-Ora possiamo scendere. Disse prendendomi per mano, mentre ero ancora imbambolata.




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