Era appena finita la live, stavo parlando con i ragazzi dello strano biglietto di ieri sera, mentre Shawn era andato ad aprire la porta. Tornò in soggiorno con un mazzo di rose rosse giganti. E me lo porse.
-Grazie honey. Dissi sorridendogli.
-Prego, ma non te le ho mandate io, erano appoggiate fuori dalla porta con questo biglietto...
Cameron fu vicino a me in 0.3 secondi.
-Che c'è scritto? Mi chiese Matt curioso.
-C'è scritto: Amore mio, spero ti piacciano le rose rosse che ti ho mandato, so che sono le tue preferite. Siccome sono buono ti dó un indizio per capire chi sono. Non sono fra i tuoi amici, ma mi hai già visto un paio di volte, di più non ti posso dire, quindi a presto. Il tuo ammiratore...
-Amore mio?! Ringhió Cameron.
-Vi giuro che non so chi sia, ma voglio scoprire chi è!
-Così gli dó una bella lezione! Amore mio, il tuo ammiratore... Ma sentilo, ci sta provando spudoratamente! Sbuffó Cam visibilmente incazzato.
Intrecciai la mia mano con la sua, e si calmò un pò. Presi le rose e le buttai nel cestino dell'immondizia.
-Perché le hai buttate? Mi chiese confusa Meg.
-Perché per quanto voglia sapere di chi si tratti, sono sempre una ragazza impegnata, e non accetto avance da altri ragazzi. Dissi stringendomi nelle spalle.
-È sarebbe bene che lo capisse anche lui. Rispose Cameron abbraciandomi.
-Oddio Cam è tardi dobbiamo andare dai tuoi.
-Ah già vero, a dopo ragazzi. Disse aprendomi la porta per farmi passare. Entrammo in macchina e cantammo tutte le canzoni che passavano alla radio. Arrivammo a casa sua circa quaranta minuti dopo. Ci venne ad aprire Gina, la mamma di Cameron, era veramente una bellissima donna, aveva una camicetta cremisi e dei jeans.
-Oh prego ragazzi, entrate. Piacere io sono Gina, tu devi essere Allison, Cameron ci ha parlato moltissimo di te.
-Il piacere è mio signora.
-Oh su cara non chiamarmi signora, Gina andrà più che bene.
-Va bene. Dissi sorridendole.
Poco dopo arrivò Sierra, con il suo ragazzo, e poi suo padre Dan.
-Allora sei tu la bellissima ragazza che ha fatto innamorare il mio fratellino, piacere Sierra. Disse sorridendomi ampiamente. Era straordinaria la somiglianza tra lei e suo fratello.
-Molto piacere io sono Allison. Dissi sorridendole a mia volta.
-Ragazzi sedetevi è pronto!
-Aspetta Gina ti aiuto.
-Anche io. Disse Sierra seguendomi.
Intanto Cameron e Dan stavano parlando tranquillamente al tavolo. Portai la teglia con la pasta al forno, mentre Sierra e Gina portarono le altre portate. Il clima di tranquillitá che si respirava in quella casa era veramente fantastico, era come se mi sentissi parte della famiglia.
-Sono veramente felice, che Cameron abbia trovato una ragazza educata come te. Mi disse Gina con uno sguardo materno.
-Sono felice anche io di aver trovato un ragazzo premuroso come lui. Dissi accennando a Cameron, che si passava una mano nei capelli, il solito vanitoso. Mentre i genitori di Cam mi stavano parlando, sentì una mano calda toccarmi la coscia e stringerla. Mi affogai per l'imbarazzo.
-Tutto bene amore? Disse Cameron guardandomi con uno sguardo di sfida.
-Benissimo. Dissi bevendo un po d'acqua.
La stretta sulla mia coscia si era spostata un pò più verso l'alto. Mi stava sfidando, ed io non perdo mai. Quasi alla fine del pranzo, Gina mi chiese qualcosa sulla scuola, e sul trasferimento.
-La scuola è la stessa che frequenta mio fratello, per fortuna da quando sono arrivata mi sono trovata subito bene con tutti i ragazzi. Dissi posando la mano sui pantaloni di Cameron che cercò di fare finta di nulla. Meno male che il tavolo era di legno e non di vetro, altrimenti si sarebbe visto tutto. Mentre mi appoggiai con il gomito al tavolo casualmente, cadde il tovagliolo, ed io mi abbassai a prenderlo, facendo più pressione con la mano sui suoi pantaloni.
Pov's Cameron
Allison aveva poggiato la sua manina sul mio basilisco, all'inizio avevo cercato di fare finta di nulla,non che non mi piacesse la situazione, ma la mia ragazza fece cadere il tovagliolo, premendo di più sui miei pantaloni. Scorretta, davvero scorretta. Cercai di soffocare un gemito, ma non ci riuscì alla grande e tutti mi guardarono straniti.
-Cameron tutto bene? Mi chiese Allison con uno sguardo malizioso, mentre mia madre e mio padre sparecchiavano. La presi dal polso e la tirai nel corridoio, verso camera mia. Mentre mia sorella ed il fidanzato ci guardavano divertiti.
-Cameron, c'è il dessert. Disse mamma affacciandosi dalla cucina.
-Appena è pronto chiamaci! Dissi sorridendole. Arrivai in camera e chiusi la porta. Subito dopo spinsi delicatamente Alli verso il muro ed intrappolai le sue mani sopra la testa.
-Ti sei divertita prima? Dissi guardandola malizioso.
-A cosa ti riferisci alla tua mano o alla mia? Disse facendo la vaga.
-A tutte e due.
-Si mi sono divertita molto, tu? Disse guardandomi divertita.
-Beh non lo non mi ricordo più. Dissi facendo finta ovviamente. Mi era piaciuto, mi era piaciuto un sacco.
-Ah ma se vuoi posso rinfrescarti la memoria... Disse abbassando lentamente le mani. Seguì tutti suoi movimenti. Prima mi baciò e successivamente abbassò le mani sul punto di prima. Milioni di brividi mi percossero la schiena, com'era possibile che la trovassi timida e sexy allo stesso tempo? La presi dai fianchi e lei si aggrappò con le gambe dietro la mia schiena. Aveva le mani poggiate sul mio collo. Io invece avevo una mano sotto la sua maglia e l'altra sulla sua schiena. Piano piano mi tolse la maglia, ed io feci lo stesso. Senza mai staccarci da quel bacio. Sentimmo dei passi nel corridoio. Feci cenno ad Alli di entrare nel bagno mentre io rimasi in piedi davanti alla porta.
-Cameron, il dolce è pronto. Disse mia madre entrando.
-A ottimo arriviamo. Dissi in preda al panico, accorgendomi di essere mezzo nudo.
-Dov'è Allison? Chiese scrutando la stanza.
-In bagno mamma, in bagno. Dissi spingendola fuori dalla porta. Tirai un sospiro di sollievo, ed Alli uscì dal bagno. Era ancora senza maglia e mi guardava imbarazzata.
-Sei bellissima quando arrossisci. Dissi baciandola delicatamente.
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HURRICANE|C.D|
Fanfiction-perché cavolo mi vieni dietro, mi stai pedinando?! -perché sei forse l'unica ragazza della scuola che non è caduta ancora ai miei piedi, e non riesco a spiegarmi il perché piccola. -non chiamarmi piccola! -ti chiamerò così fino a quando non trover...