capitolo 13

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Non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere, e di certo ancora meno pensare che qualcosa, anche se minuscola, sta crescendo dentro di me. Mi ricordo da piccola quando giocavo a mamma casetta con le mie amiche e fingeva di avere tanti bambini, e che ogni volta che dovevo dire come si chiamavano inventato nomi diversi perché me li dimenticavo. Ora però sarà diverso, non solo perché questo non è un più un gioco ma un lavoro, non ci avrei mai pensato prima ma ora che mi ritrovo in questa situazione penso che fare il genitore sarà il lavoro piu duro ma allo stesso tempo meraviglioso della mia vita.

Avrei preferito di gran lunga affrontare tutto ciò con Luca, mi manca, lui è tutto ciò che eravamo. Ora al suo posto che Allen, anche se è come un fratello maggiore per me, si comporta come se fosse lui il futuro padre dei miei figli, mi paga le visite mediche mi da un tetto sotto il quale vivere, e mi mantiene. Mi piacerebbe essere indipendente, ma in questo momento non è possibile, nessuno assumerebbe una donna incinta di quasi 3 mesi e mezzo per lavorare, così io e Allen abbiamo raggiunto un compromesso: potrò lavare io le nostre stanze fino a quando non arriverò al settimo mese. E per il momento mi sembra una decisione equa.

"Muoviti che sennò arriviamo in ritardo" ammetto che però vivere con lui è faticoso, non gli va bene mai niente e deve avere sempre ragione lui.

"Io non ci vengo dal ginecologo, le visite costano e io non ne ho bisogno" ammetto anche che gli ormoni della gravidanza si fanno sentire e ultimamente sono leggermente insopportabile.

"Ne abbiamo già parlato, ora però sbrigati qui la donna incinta non sono io. E poi se vieni dopo ti prendo un gelato al caramello, va bene?" Annuisco rassegnata e lo raggiungo.

***

"La signorina Kate, Kate Moss" un'infermiere esce da una delle due porte con una cartella in mano. Allen alza la mano al posto mio e si incammina verso la porta mentre io lo seguo sbuffando.

Una sola visita come questa costa all'incirca 120 dollari e io non voglio far spendere tutti questi soldi a lui che non c'entra niente.

"Buongiorno, Kate puoi accomodarti sul lettino mentre io preparo il necessario per l'ecografia" lancio uno sguardo fulmineo verso Allen che mi sorride vittorioso, e mi stendo sul lettino alzando la maglietta.

La dottoressa legge i figli che ha portato Allen i quali ci sono stati dati quando sono andata in ospedale il primo giorno che siamo arrivati qui a Londra, lo stesso giorno che ho confessato tutto a quel cretino, e anche il giorno che ho buttato il mio amato telefono dalla finestra, e nonostante siano passate sue settimane io il telefono non c'è lo.

"Leggendo qui dovresti essere alla quattordicesima settimana, cioè tre mesi e mezzo. Potremo ascoltare i cuori dei tuoi bambini e stabilire se sono monozigoti o eterozigoti , cioè se saranno uguali o no" spiega la donna, osservo i diversi oggetti che sta usando tra i quali un ecografo. 

"E il sesso?" Allen si è seduto sulla sedia al mio fianco, e sembra molto più eletrizzato di me.

"Sono ancora troppo piccoli, lei è il padre?" Chiede infine rivolgendosi a me

"No, un amico di famiglia " spiego abbassando il capo, non mi vergogno di essere qui con lui, solo che fa male.

"Bene, possiamo iniziare. Prima metterò questo gel, sarà un po freddo ma niente di che" mi avverte mentre spremermi il tubetto di gel blu. Piccoli brividi mi percorrono il corpo per quel freddo improvviso, che però spariscono subito.

Si avvicina a me con una piccola sonda che appoggia sul mio ventre ormai cresciuto.

"Eccoli qui, come vedi sono ancora molto piccoli, ma stanno crescendo bene. Da quello che vedo qui sembrano monozigoti. Vedi questa bolla,la condividono, quindi saranno due gocce d'acqua" spiega indicando diverse cose che però non riesco a vedere subito. Su quel piccolo acerbo riesco a vedere due piccoli corpicini che però sono ancora molto stilizzati.

"Guarda che piccoli" Allen indica il piccolo schermo Dove ci sono i miei bambini.

"Adesso sentiremo i loro cuoricini" schiaccia qualche pulsante e poi.....

Bum, Bum
Bum,Bum
Bum,Bum

Gli occhi mi si riempiono di lacrime ma tutto si blocca quando sento la porta aprirsi e quella voce rimbomba nella stanza.

"Kate?"

Eccomi, scusate per il ritardo e anche per gli eventuali errori. Chi sarà il misterioso qualcuno?

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