capitolo 20

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Sento delle voci, non riesco a percepire da dove arrivano ma posso solo notare che è una voce che mi è molto famigliare.

"Ho capito che vuoi vendicarti e tutto, ma lei è incinta. Non possiamo rischiate di fare del male a quel bastardo che ha dentro" È una donna, o più che altro una ragazza. La voce è stridula quasi fastidiosa ma nonostante questo non riesco a capire di chi si tratta.

"Ma non capisco che se siamo arrivati a questo punto, tanto vale farlo per bene" a parlare adesso è un uomo, la sua voce però mi sembra totalmente sconosciuta.

Non appena cala il silenzio, mi sforzo ad aprire gli occhi, dopo svariati tentativi finalmente ci riesco. Li richiedo più volte per colpa della troppa luce che emana una lampada vicino al letto sul quale sono distesa. La stanza nonostante tutto è molto accogliente, c'è un'altro letto affianco al mio. I muri sono ricoperti da una carta da parati bianca a strisce blu. Su una delle quattro pareti c'è una finestra dalla quale però non entra luce perché fuori è buio.

Solo ora noto che ho i polso legati, la corda che gli tiene uniti è troppo stretta, di conseguenza mi sta facendo sanguinare i polsi. Sento sulla fronte qualcosa che cola, e molto probabilmente ci sarà un taglio che sta sanguinando

Non ho ancora realizzato dove sono, e cosa è successo. L'unica cosa che posso percepire ora è il fatto che i miei bambini/e non stanno fermi una attimo. Non come prima o ieri, non so quanto tempo sia passato, mentre aspettavo Luca, ora fa molto più male , quasi come se stessero calciando con delle scarpe con delle spine sulla suola. Cerco di accarezzarmi il ventre ma è inutile, le mani legate non solo me lo impediscono, ma mi fanno bruciare di più le ferite hai polsi.

Dalla porta chiusa percepisco dei passi che si avvicinano, fino a quando la serratura non scatta e la porta si apre. La persona che entra mi sorprende, non ci avrei mai pensato.

"Guarda qua, la bella addormentata di è svegliata" Natasha ride sotto i baffi, baffi che in effetti realmente ci sono.

Si rinchiude la porta alle spalle facendo anche un giro di chiave e poi si rigira verso di me. Con quelle sue gambe troppo magre si avvicina al mio letto fino a quando non me la ritrovo di fianco.

"Cosa vuoi da me, non ti ho fatto nulla" cerco anche se con fatica di allontanarmi da lei, ma già il letto è piccolo e il mio svelato non me lo permette.

"O no cara, tu mi hai fatto più torti di chiunque altro" esordisce facendo una risata che mi spaventa, ho sqetatoempre pensato che non era apposto con la testa, e questo me lo conferma.

Noto con paura che nella mano destra stringe un coltellino, quasi innocuo se non fosse per il fatto che non mi guarda negli occhi, ma il suo sguardo punta al mio ventre. Se solo provasse a fare del male hai miei bambini/e prima di tutto dovrà fare i conti con me, poi con Luca. Luca, chissà cosa starà facendo adesso, mi starà cercando? Forse non lo saprò mai.

"Non solo mi hai preso Luca come se fosse sempre stato tuo, ma parti dentro quello che dovrebbe essere mio di diritto" blatera cose ambigue, come fa a pensare che anche lontanamente Luca volesse dei figli da lei, già con me e stato "un errore" e lo metto tra virgolette perché è la cosa più bella che mi poteva capitare. Ammetto che quando ero alle medie pensavo che la relazione che c'era tra lei e Luca sarebbe durata, però non immaginavo nemmeno che la mia cotta per lui si potesse trasformare in amore, un amore così complicato, pieno di toppe e strappi ancora da ricucire che forse con il tempo si apriranno di più o si chiuderanno completamente.

" Ma lui non mi ama" cerco di convincerla, come sto cercando di convincere anche me stessa che non succederà nulla.

"Non dire stronzate, a sempre amato e voluto solo te, e ora che c'è di mezzo quello ti vorrà ancora più di prima" urla agitando le braccia in modo impulsivo.

Provo a ribattere ma vengo interrotta dalla serratura che scatta e la porta che si apre, facendo entrare Max. Sapevo che in tutta questa merda c'era pure lui di mezzo, una pazza squilibrata non è al commento senza il "padre" del tuo fidanzato che dai suoi atteggiamenti sembri ti voglia vedere in tomba, morta e sepolta.

"Taci, ti si sente fino a fuori. Non possiamo di certo rischiare che qualcuno si insospettisca" sibilò avvicinandosi al mio letto, e notare che io in tutto questo io sono distesa in un cazzo di letto scomodo come non mai.

Si china in avanti, sento il suo alito puzzolente pizzicarmi le narici. Mi afferra il mento con la mano, anch'essa sporca e puzzolente. Mi gira il viso da destra a sinistra osservando i miei tratti.

"Potrei fare molti soldi vendendoti, sei carina. Ma prima dobbiamo sbarazzarsi di questo pancione, no?" Chiede girando il viso verso la sua collega di crimine, che ghignò.

"Ovvio, ma di certo non possiamo aspettare il termine della gravidanza" le mani mo tremano, sento gli occhi bruciare per lo sforzo di trattenere le lacrime.

"No, ti prego. Lascia i miei bambini in pace, fai del male a me. Ma loro lasciali in pace, non c'entrano nulla. Non togliere loro la vita prima ancora che possano vedere il mondo" supplico agitandomi nel letto.

"Non mi interessa nulla di quello che succederà, io ho bisogno di soldi, per colpa tua non ho una casa. Nemmeno più un lavoro, e solo perché tu e mio figlio non sapete usare un cazzo di preservativo"

LUCA

"Bene, dopo la denuncia di scomparsa bisogna aspettare almeno 24 ore dal rapimento, per essere certi che non sia uno scherzo di cattivo gusto" esordisce il poliziotto, guardandomi da dietro la vetrata.

"No, lei non ha capito un cazzo. La mia ragazza incinta è sparita e se lei non me la porta qui subito io la faccio licenziare" non è uno scherzo. Lei davvero non si trova, e io non so cosa fare. Mi sento impotente, vorrei poterle dire che non si deve preoccupare, che la amo, che non ho mai smesso di farlo. Che amo i miei bambini/e. Che non vedo l'ora di vederli, di poterli ammirare, e di godermi delle piccole cose che l'amore può donare. Quando io e Kate invecchieremo insieme, nella nostra casa, non potrò mai pensare che i bambini/e che stanno crescendo in lei possano essere un errore, perché sono loro che mi hanno fatto aprire gli occhi e fatto capire che io senza di lei proprio non esisto.

Detto ciò, Kate puoi stare tranquilla che ti troverò a costo della mia stessa vita.

A 50 stelline nuovo capitolo
Ecco a voi il capitolo di oggi
Scusatemi per gli eventuali errori
Non so quando aggiornerò di nuovo perché parto per le vacanze natalizie, spero che prima di natale al massimo uno o due di capitoli ne bubblicherò

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