Ormai fuori è buio,non sento rumori in casa e temo proprio che Allen sia uscito, quel bastardo mi ha lasciato qui da sola con lui. Nonostante sia finita bene, me la pagata cara.
Luca dorme serenamente utilizzandomi come cuscino,ammetto che ho preso qualche chiletto ma non si vede perché sono semplicemente più morbida al posto di essere pelle e ossa, non so se mi spiego. Fosse solo questo il problema, vorrei riuscire mandarlo via, cacciarlo di casa e vedete come mi implora di perdonarlo, ma dopo la scena che ho visto meno di un'ora fa ho capito che è pentito. Non l'ho mai visto piangere, neanche versare una lacrima in tutti gli anni che lo conosco. Gli accarezzo i capelli, ovviamente in disordine, ogni tanto una risata esce dalle mie labbra perché se smetto di fargli le "coccole" mi stringe più forte emettendo un grugnito di disapprovazione.
"Hai fame?" Mi chiede d'un tratto, sollevò lo sguardo verso il suo viso e annuisco.
"So che non abbiamo ancora risolto ma posso farti qualche domanda? Su di loro?" Chiede titubante indicando la mia pancia già abbastanza dondeggiante. Annuisco spaventata, non ho ancora realizzato a fondo l'idea che due vite si stanno costruendo dentro di me.
"Di quanto sei?" È molto calmo ma riesco a leggere nel suo modo di tenersi leoni che è molto agitato.
"Sono a circa alla dodicesima settimana" rispondo con un tono di voce neutro
"Ma io sono partito solo circa due mesi fa, loro c'erano già da molto prima? Domanda stupito, anche io ci sono rimasta male quando l'ho scoperto, non me ne sono neanche accorta del cambiamento d'umore la mia continua voglia di cibo e del fatto che il ciclo fosse saltato, e il bello è che il mio è sempre puntualissimo.
"È stata una sorpresa anche per me, quando l'ho scoperto lo è venuto a sapere anche mia madre che mi ha cacciato subito fuori di casa. Mi voleva picchiare, sono riuscita a scappare solo dopo essere stata buttata giù dalle scale" immagini sbiadite di quel ricordo mi gironzolare per la mente.
"Cosa?! Ti sei fatta male, e loro?" Porta una mano sul mio ventre provocandomi dei brividi per tutto il corpo. Siamo così vicini che quasi non riesco a controllarmi,vorrei riempirlo di baci e dirgli che mi è mancato. Lui porta i suoi occhi nei miei ed è la goccia che fa traboccare il vaso. Mi porta una mano sulla guancia e con le dita disegna piccoli cerchi.
"Mi sei mancata, tantissimo. Quando mi hai fatto di loro ho capito che non potevo vivere senza di te. Senza di voi" sta per avvicinarsi per annullare le distanze fra di noi ma lo fermo.
"Sì mi ricordo, però chi cazzo era quella puttana nel tuo letto" Chiede allontanandomi da lui sedendomi sul bordo del mio letto.
"Non era nessuno. Pensa un po che è addirittura venuta a dirmi che era incinta di me, ma in realtà non era vero. Mio padre voleva incastrarmi, ma non sono così stupido. Le ha addirittura detto che l'avrei sposata" esordisce apparedo davanti a me.
"Dimmi che ti fidi di me" Chiede mettendo un dito sotto al mio mento, mi fa alzare lo sguardo verso di lui.
Sto per rispondere quando un conato di vomito mi fa correre in bagno. L'odore acre che esce dalla mia bocca dopo aver rigettato mi fa venire altri conati. Sono inginocchiata davanti al vater, mi sento debole, e ho fame, ho voglia di caramello.
"Piccoli miei ho capito che vi volete far sentire ma mamma sa già che ci siete" sussurro spostando una ciocca di capelli che mi era caduta davanti al viso.
"Parli spesso con loro?" È possibile che mi deve seguire sempre ovunque, non mi giro neanche a guardare perché senti la sua presenza alle mie spalle.
"Ogni tanto" sussurro. Prende delle ciocche dei miei capelli e inizia a fare qualcosa, forse una treccia.
"Chi ti ha insegnato a fare le trecce?" Chiedo stupita.
"Non lo so, forse la mia vicina di casa mi obbligava a fare le treccine alle sue bambole" dice in modo sarcastico facendomi ridere. Mi appoggio con la schiena alla vasca e sospiro.
"Stai bene?" Chiede sedendosi al mio fianco.
"Sì ma ho voglia di caramello" ho ancora il sapore del vomito in bocca, mi alzo e vado verso il lavandino per lavarmi i denti.
"Vado a prenderti qualcosa al supermercato. Dieci minuti e torno" non mi da il tempo di ribattere che è sparito.
Eccomi, d'ora in poi aggiornerò solo di domenica o il sabato dipende. Fa un po schifo lo so ma spero vi piaccia. Scusatemi per gli eventuali errori
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Un piccolo dono
RomanceCOMPLETATA tratto dalla storia: Nemmeno volendo riuscirei a prendermela con lui, mi ha fatto il regalo più bello che una ragazza possa desiderare, non volendolo di spontanea volontà, però è successo, era destino. Mi ha fatto un piccolo dono, che di...