capitolo 15

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"Come ti è saltato in mente di farlo venire qui?!" Urlo puntandogli un dito contro, indietreggia balbettando parole insensate.

"Io non ho..... cioè si però no. Nel senso che io non ho detto ........ ma parlavo con lui ..... E poi mi ha detto che, e poi non lo so" mi spiega agitando le mani.

"Di quello che hai detto non ho capito un'accidente ma mi puoi spiegare come è arrivato qui. Sono scappata dalla realtà per difendermi da lui e da quello che mi aveva fatto, e come non detti in meno di un mese lui è già qui" sussurro frustrata, ammetto che quando l'ho visto per un millisecondo ho sentito che la voragine nel mio petto si era chiusa per poi aprirsi di nuovo in modo così brusco da farmi sentire peggio di prima.

"Lo so, ma ti giuro che io non gli ho detto nulla. Gli parlavo ogni tanti solo per informarlo su di te ma non avrei mai fatto una cosa del genere. Te lo avevo promesso" e mi ritrovo stretta fra le sue braccia che mi stringono forte. Solo ora mi sento in colpa per quello che ho appena detto, ho accusato una persona senza prove fondate. L'unica persona che mi è stata accanto, che ha approvato la mia scelta, che ha scelto me al posto del suo migliore amico.

"Scusa, hai ragione. Sei la persona che avrei dovuto eliminare dall'inizio dalla lista dei colpevoli" biascico con il viso premuto contro il suo petto.

"Perché, hai una lista?" Chiede divertito, allontanandomi da lui, tenendomi lo stesso fra le sue braccia.

"Sì, ho una lista per tutto, su tutto e per tutti. Ne vuoi una?" Chiedo sorridendogli, scoppia a ridere contagiando anche me.

"Scusatemi non vorrei disturbare. Ma ho bisogno di parlare con Kate" la sua voce irrompe nella mia stanza, bloccando la mi risata.

"Cosa vuoi? Non vedi che sono occupata?" La mia voce è dura , anche se in verità vorrei correre verso di lui e riempirlo di baci, ma non lo faccio, perché sono orgogliosa, troppo, forse semplicemente stupida.

"Non essere così cattiva con lui. Si è fatto tanti chilometri solo per te e loro" sussurra Allen al mio orecchio. Nonostante io sia molto consapevole di ciò, non voglio stare da sola con lui in una stanza, sarei tropo vulnerabile davanti a lui e sarebbe un punto in meno al mio orgoglio e uno in più per lui.

Senza lasciarmi ribattere Allen si allontana da me variando la porta della stanza lasciandomi da sola con lui.

"Quello che hai detto prima, non lo pensi davvero, vero? " sembra spaventato, terrorizzato dalla mia risposta.

"Mi hai fatto una cosa terribile, mi hai lasciato da sola nel momento del bisogno. Adesso dirai: ma non sapevo nulla. Ci credo, non mi hai neanche lasciato il tempo di dirti che sono incinta, dei tuoi figli. Che però hai abbandonato nello stesso momento che hai deciso di troncare la nostra relazione solo perché hai avuto la magnifica scelta di andare a fare quella stupida scuola per militari" spiego abbassando lo sguardo per nascondere le lacrime che mi stanno rigando il viso.

"Ma l'ho fatto per te, per noi. Per avere loro, anche se più avanti, non importa se sono arrivati ora. Ti ho lasciato per non farti stare male" spiega avvicinandosi a me tentando di prendermi le mani.

"Facendo ciò hai rovinato tutto" Urlo puntandogli un dito contro.

"Facendo ciò hai segnato il tuo destino, rovinato quello dei miei bambini" ringhio allontanandomi da lui che sta piangendo, sono lacrime quelle rigano il suo viso. Quel viso che mi ha fatto sognare, che mi ha fatto innamorare.

"Non dire così, no dire che io non ci sarò per loro, perché ora vivo solo per loro, per te. Voglio fare parte della loro vita, della tua. Voglio sposarti e avere altri figli, non lasciarmi così, per una stupidata che ho fatto solo perché.......... Non lo so perché, ma non lasciarmi, non farlo ti prego" le lacrime rigano a dirotto il suo viso. Si è inginocchiato mentre tiene le mani Alzate verso di me. Mi fa male vederlo così, mi sento la persona più cattiva del mondo a fargli questo, e infatti il mio corpo, nonostante il cervello non lo voglia fare, si avvicina a lui e si inginocchia davanti a lui e lo abbraccia.

"Non lasciarmi,ti pregno" sussurra fra i miei capelli. Gli prendo il viso tra le mani e gli asciugo le lacrime con il pollice.

"Sono qui" gli accarezzo la testa mentre stringo i suoi capelli in un pugno.

Ciao. Fate miracoli scusatemi per gli errori

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