capitolo 30

6.7K 174 18
                                    

Resto perplessa alla sua vista. E' li sulla soglia della porta con in mano un piccolo mazzo di rose, dove sia andato per trovarle io non lo so dato che sono sicuramente le 3 mattino passate.

Scoppio in lacrime e mi copro il viso con le mani, non è un sogno, ti prego non deve essere un sogno.

"No piccola non piangere" la sua voce è così rilassante, che quasi non sento più le contrazioni, o sarà per l'emozione.

In un attimo mi ritrovo stretta tra le sue braccia, che mi fanno provare quella sensazione di "casa". Un forte profumo di rose mi arriva sotto al naso e non posso non fare un grande respiro per sentire meglio il profumo.

"Cosa ci fai qui?" Mi sembra un sogno, lui è qui, con me.

"Quando mi ha chiamato Allen sono andato in panico, non potevo perdermi la loro nascita, non potevo perdermi anche questo. E ho preso la decisione che mi sembrava più giusta, ho annullato il contratto di mio padre e ho finito. Sono qui ora, e non vado più via"  mentre parala mi fa delle dolci carezze sulle guance.

Il dolce momento viene interrotto da un mio gridolino, una contrazione mi fa irrigidire dal dolore.

Quando riporto lo sguardo su di lui nei suoi occhi ce la stessa paura che ho visto in quelli di Allen qundo mi si sono rotte le acque.

"Oddio sono sveglio cosa c'è?" Un Allen che viene da un altro pianeta salta dalla poltrona e si mette in una posizione tipo ninja.

Scoppio a ridere insieme a luca che mi prende la mano e la stringe forte.

La faccia di Allen é fantastica, probabilmente arriva davvero da un altro pianeta.

"Luca... Non pensavo saresti arrivato così in fretta" si ricompone e si strofina gli occhi con le mani per poi venire verso di noi.

Saluta Luca con una classica pacca sulla spalla e si mettono a chiacchierare del più e del meno

Mi sistemo al meglio sul lettino e provo a chiudere gli occhi, mi accarezzo il pancione dolorante.

Sono in un dormiveglia quando una contrazione mi colpisce e non posso non urlare dal dolore, i due ragazzi spostano subito   la loro attenzione su di me e mi si avvicinano.

Una forte necessità di spingere mi sovrasta e non riesco a calmarmi.

"Chiamate qualcuno" supplico mentre un altro urlo mi esce dalle labbra.

"Devo spingere" balbetto impaurita.

Luca mi si avvicina immediatamente e mi porta una mano tra i capelli e l'altra sul pancione.

"Tranquilla principessa ora Allen va subito a chiamare qualcuno, vero Allen?" Gli dice isterico, è piu spaventato di me e lo posso capire ma non riesco a consolarlo, cazzo sto per partorire.

Il dolore ormai e continuo e non ce la faccio più

Una donna entra nella stanza e si precipita verso di me, mi fa delicatamente divaricare le gambe e mi fa una rapida visita.

"Cambio dei piani signorinella, è ora di far nascere qursti esserini. Sei dilatata abbastanza che riesco gia a vedere la testa del primo bambino" esclama togliendo i guanti blu.

E in un attimo la mia stanza si riempe di un via vai di infermiere e ostetriche. Allen viene portato fuori e Luca invece indossa un camice blu che lo fa sembrare un puffo grasso.

Due piccole culle sono state messe vicino al mio letto, non riesco a credere che tra pochissimo ci saranno i miei bambini li dentro.

Faccio dei respiri profondi mentre Luca mi stringe la mano.

"Appena ti do il consenso, spingi più forte che puoi " una donna in blu si siede su uno sgabello davanti al mio lettino e si infila dei guanti blu. Tutto blu

"Perfetto Kate, puoi cominciare" il dolore non è più intenso come prima, ma ce.

Spingo più forte che riesco, luca mi incoraggia e più volte la donna mi dice che è quasi finita.

Nella stanza non sento più nesssuno quando un pianto arriva alle mie orecchie. Porto lo sguardo verso la direzione del suono, e non capisco più niente non appena vedo il mio bambino piangere a squarciagola tra le braccia della donna.

Lacrime di gioia scendono sulle mie guance e quando porto lo sguardo su Luca piange anche lui.

"Kate un'altra spinta e ci sarà anche l'altro" il piccolo corpicino viene poggiato sul mio petto e con la poca forza che mi rimane spingo. E sono due.

Due corpicini sul mio petto. Appena gli tocco per fargli delle carezze i piccoli si calmano, luca mi guarda e sorride.

"I tuoi figli" gli sussuro felice.

"No. I nostri figli" ribatte sorridento.

Hey, sempre in ritardo😅

Un piccolo dono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora