capitolo 27

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"Non pensi sia il caso che magari torni qui, manca davvero poco alla loro nascita e non vorrei mai che ti trovassi da sola qaundo dovrai andare in ospedale" Alexis mi ripete la stessa cosa da quando sono partiti dopo la partenza di luca.

"Non sono mai da sola, c'è capita ogni tanto ma la maggior parte delle volte é solo per mezz'oretta memmeno" cerco di tranquillizzarla anche se so che è inutile.

Forse in un certo senso ha ragione, ma lui mi ha promesso che sarebbe tornato presto, e io lo voglio apettare qui.

Come ha detto Alexis manca davvero poco, 10 giorni alla data prevista. Sono molto ansiosa e preoccupata ma sotto consiglio del dottore devo stare rilassata e non stressarmi troppo.

Lo giuro, io ci sto provamdo, ma lui non ce quando ho bisogno di essere coccolata per calmare i nervi.

C'è Allen si, però lavora tanto e si sente anche con un ragazzo quindi sepesso mi ritrovo da sola ma questo Alexis non lo deve sapere.

"Non mi mentire, lo so che stai spesso sola, ma piccola mia adesso non si tratta solo di te, ma di altre due persone che potrebbero risentirne"

Magari non apposta, ma dicendo così mi fa sentire così in colpa

"Hai ragione e lo so. Ora devo andare ci sentiamo domani. Salutami Jeson" mi saluta a sua volta poi riaggancia.

Scendo dal letto, che ormai è diventato il mio rifugio, e mi dirigo verso la cucina. Ho proprio un certo appettito, e date le mi circostanze mi metterei tranquillamente a mangiare anche la tavola stessa se non fosse che per ora ho ancora normalissimi denti e non aguzze lame, strano, pensavo che nella mia trasformazione da ragazza a Godzilla sarebbe successo, e invece con mia chiara delusione ancora niente.

Apro il frigo, il panico avanza, non ce niente. Niente di commestibile.

Mi manca già l'ossigeno.

Apro lo sportello fella dispesa ma nemmeno qui ce qualcosa, solo le schifezze che mangia Allen, tipo piselli in scatola carciofi e schifezze varie.

Scavo a profondo e laggiù nelle tenebre avvisto qualcosa, sventolo bandira bianca e mi lancio sulla presa.

Ahhhh finalmente

Scarto velocemente il dolcetto e me lo infilo tutto in bocca, me lo gusto per bene. E solo quando lho finito mi accorgo che me ne servono altri subito.

Forse qualcuno mi guarda da lassù, ma la serratura scatta e Allen entra in casa con in mano le buste della spesa.

Emetto un gridolino di gioia e piano mi avvicino a lui.

Qaundo ero più piccolina non capivo perché le donne incinte camminassero un po curve verso indietro, ora capiaco benissimo.

La pancia pesa, pesa tantissimo e per evitare di cadere in avanti bisogno piegarsi leggermente indietro, solo che mi causa un tale mal di schiena che poi la notte chi dorme più.

"Oddio ma tu ancora cammini, torna a letto che  non devi fare sforzi. Ora veloce fila in camera" Allen mi rimprovera come una bambina.

Capisco che il padre dei miei bambini è il suo migliore amico, ma questo non gli permette di farmi da padre me. Perché lo voglia o no io faccio quello che voglio.

"No resto qui" sbuffo e mi vado a sedere ul sivano. Con cautela mi aggrappo hai bordi e poi appoggio il mio grosso culo sul comodo divano.

"Luca ogni volta mi rimprovera, però se tu non  mi ascolti io come faccio" piagnucola lo scemo.

Scoppio in una fragorosa risata ma subito il mio viso si contrae in una smorfia di dolore, forse un crampo. Spero

Allen mi fissa preoccupato e si avvicinano, abbandonando la spesa per terra.

"Tutto bene?" Dalla voce è notevolmente spaventato, ma npn deve, io sto benissimo.

"Si non ti... ahhhh"  un leggero urlo seguito da delle lacrime mi fanno irrigidire. Il mio viso si bagna da lacrime più che altro per lo spavento.

"Chiamo l'ospedale" si alza di scatto e va verso la cucina ma lo blocco.

"Ma cosa stai dicendo, non mi sembra il caso, per due crampi poi cosa vuoi che ti dicano?"  Cerco di convicerlo, prima ancora di essere riuscita a convincere me stessa.

"Kate se ti dovesse capitare qualcosa la colpa sarebbero esclusivamente mia, lo capisci questo?" Ribatte, nel suo sguardo riesco a notare una chiara preoccupazione e... paura.

Rifletto un po e poi mi decido.

"Facciamo così, al prossimo minimo dolore andiamo.  Ma ora muoviti a preparare la cena che ho fame" cerco di conbicerlo con lo sguardo. Sembra davvero poco convinto ma quando gli faccio il labbruccio tremolante mi sorride e accetta.

****

"Ce non ci posso credere che fai così schifo a cucinare" lo rimprovero mentre mastico quello  che dovrebbe essere pollo.

Diventa tutto rosso e balbetta parole a caso ma non lo ascolto più quando sento un fortissimo dolore al basso ventre e un urlo mi esce senza volerlo

Allen mi osserva perplesso

"Io.... non lo so... ma" mi blocco quando sento un rumore di acqua che cade a terra.

Il sangue mi si congela nelle vene, lui non è tornato. Non può essere gia ora

Allen è sbiancato e osserva insieme a me la chiazza d'acqua che ce a terra sotto di me.

Inizia a mamcarmi io respiro alla prima contrazione

"Ti... ti... rotte... ce... acqua" balbetta

Urlo di dolore

"Allen ti prego" quasi cado a terra ma subito mi affera

"Ora ti porto in ospedale" afferma deciso.

Eh si lo interrompo sul più bello, che ne pensate?

Aapetto voatri commenti❤

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