Un Uomo - seconda parte

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Ricordo che eri di poche parole quando parlavamo, quell'unica volta a settimana.
Dicevi solo che pioveva, e che tu eri al riparo.

Fu un anno piovoso.

Omettevi i dettagli, eri al riparo sì, ma a modo tuo, con le possibilità che avevi. Ti proteggevi, barricandoti in un container. Lo avevi pulito, ci avevi messo dentro qualche cartone, una coperta, e stavi lì.
Lì per il momento andava bene, almeno non pioveva. Ricordo quelle telefonate in modo irreprensibile. Mi dicesti "Ciao cucciola come stai ? Io bene, piove sempre, ma papà è al riparo. Qui è bellissimo! Quando le cose andranno meglio, ci verrai anche tu.
E poi, rimanga un segreto tra me e te, per natale vi mando dei bei regalini, contenta?"

Questa conversazione mi è rimasta ben impressa in mente, come quando per sbaglio, si fa uno schizzo sul foglio pulito con il pennarello indelebile, e non va più via. Anzi, è addirittura visibile sull'altro lato del foglio....
Lo ricordo così bene, perché quel natale, fu il primo senza di te.
Fu il primo con dei regali "veri".
Non c'era solo una busta di cioccolatini, di cui noi eravamo comunque contente; c'erano pupazzi e orsacchiotti, pinzette per i capelli e vestiti.
Il nostro, non era mai stato così "ricco di cose".
Mi ricordo che sull'albero, appendevamo questi cioccolatini quasi come fossero cristalli.
E ogni mattina, io e Jenny ci svegliavamo e ne prendevamo uno, cercando di sceglierci bene il colore. In realtà solo la carta era diversa, il cioccolatino era sempre al latte, semplice.
Questo, fino a San Nicolae, quando scoprivamo se durante l'anno eravamo state brave o meno. Se eri stato un bravo bimbo ti portava i dolcini, altrimenti un bastone, in segno di cattiva condotta. Si festeggia prima di natale, non ricordo il giorno preciso, ma ricordo un episodio in particolare.
L'anno prima di partire, più o meno nello stesso periodo, papà ci tese una trappola. Si impegnò, e creò due bastoni con su incisi il  nome Jenny è il mio, Lena. Ce li fece trovare sul cuscino, senza nient'altro.
Ci rimanemmo malissimo.
Esclamò tutto serio "quest'anno a quanto pare siete state cattive, non solo c'è il bastone, e non riceverete  alcun dolcetto, ci sono anche cinque bastonatine sulle dita a testa ."
Io e Jenny ci guardammo cercando di capire se stesse scherzando o meno. Io che ero più piccola, circa cinque anni, iniziai a piangere.
Jenny invece capì, e iniziò a ridere come una pazza. Papà mi prese in braccio rivelandomi lo scherzo, dopo qualche secondo arrivò mamma che si arrabbiò, e gliene disse di tutti i colori.
Lui glie lo aveva accennato, ma non pensava fosse così pazzo da farlo veramente.
E invece... Lui è sempre stato uno pieno di sorprese.
Tanto io mi concentrai su altro, perché mamma non sbucò a mani vuote, la con una busta di dolcetti. Amavo gli ovetti kinder.
Io, che fino a due secondi prima mi asciugavo le lacrime sulle spalle di papà, schizzai giù, dimenticandomi di tutto.
Poi arrivava il giorno di natale, e potevamo scegliere i cioccolatini rimasti, tutti quelli che volevamo. Ritrovavamo anche quello già scartati e richiusi  con della carta.
C'erano giorni in cui sgarravamo, ma nessuno lo sapeva.
I nostri regali erano semplici e umili, a molti sembreranno fin troppo miseri, ma la verità è questa. C'era una bustina a testa, e no, non come quelle che contengono soldi, ma quelle che nascondono un giochino e della frutta.
Sì, della semplicissima frutta!
Non avevo il Nintendo o l'ultimo Ciccio Bello, la PlayStation è il cellulare lo vedevo solo in tv.
Banane, arance, kiwi, frutti che mangiavamo davvero una volta l'anno, forse due.
Banale eh..? No, non per me.
Nonostante questo, non mancava nulla. Eravamo insieme. Mancavano i maledetti soldi, ma ero piccola per capirlo.

A me mancavi tu.

Sicuramente per te fu più difficile.
Il tuo primo, e non unico natale senza di noi.
Per questo papà, penso che tu sia la persona più forte che io abbia mai conosciuto in assoluto. Nella vita, mi auguro di somigliare a te per certi versi. Spero che una vita mi basti per dare a te e a mamma, almeno la metà di ciò che voi avete dato a noi, a me personalmente.

Rinunciando a due anni di affetto reciproco caro papà, hai cambiato il nostro domani.
Hai provato a combattere ancora, e hai vinto!
Magari non senti di aver vinto nella vita papà ma sentiti vincente, perché è quello che sei !
Hai cambiato in meglio  la mia vita. Mi hai dato la possibilità di vivere aldilà di una realtà povera, e senza futuro.
Hai fatto di me ciò che sono oggi.
Per quanto mi riguarda hai vinto eccome! Nonostante le difficoltà, mi hai dato tantissimo. Valori che mi hai trasmesso con orgoglio e impegno costante. E il più importante, l'amore . Quello non lo hai mai scontato un attimo.
Mio padre è una di quelle persone che anche quando non ha nulla, regala il mondo.
Di quelle che amano, e pretendono vedere le persone accanto stare bene.
Non ha mai mancato di tatto, o forse ogni tanto si. Chi non sbaglia ? Ma comunque non è mai mancato lui. Nonostante le ore di lavoro, io papà me lo ricordo presente da sempre. Da quando avevo il ciuccio in bocca, a stamattina.
Tranne quei due lunghi anni.

Buon compleanno mio grande Uomo.
Hai sacrificato la tua vita, insieme a mamma, per un futuro migliore.
Il mio grazie, è niente.

AMANDOTI AD OCCHI CHIUSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora