Farfalle - prima parte

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Siamo già ad a un mese di fidanzamento ufficiale. Beh non proprio pubblico, in quanto lo sappiamo solo noi, e alcuni amici.
Insomma, il mio stato su facebook è ancora "single". Mi rode un po'.
Non ci nascondiamo da niente e da nessuno, tranne che dai miei per ora.
L' importante è che lo sappiamo io e lui.
Non sentiamo il bisogno di gridarlo al mondo, anche se sinceramente io un po' lo farei.
Si! Vorrei gridare che finalmente inizio a capire cosa intendono gli altri per "amore". Che sento caldo, e inizio ad avere il batticuore, quando sto per incontrarlo. Mi tremano le gambe, e sudano le mani, cosa che non riesco a gestire.
Per non parlare delle famose "farfalle nello stomaco". Le ho scoperte, e sinceramente le trovo odiose altroché meraviglia.
È come se non avessi voglia di mangiare niente. Non è da me.
Sento di essere così piena di emozioni, che a momenti esplodo. Quasi come se dovessi mandare giù l'ultimo boccone, quello che proprio non mi va. Eppure sto bene, anzi da Dio come dico io.
Anche se continuo a soffrire di notte, forse ora è peggio. Non dormo bene. Mi sveglio decine e decine di volte, sazia di un sonno che non mi da riposo. Sento il bisogno di qualcuno al mio fianco. Jenny non c'è. Non vedo l'ora che arrivi il sabato, almeno dormo con mamma.
Ho un solo pensiero fisso. Un chiodo che ho battuto così forte al muro che ha perforato tutto, e ha bucato l'anima.
Sto impazzendo.
Amare significa questo? Per me è un vero e proprio tormento. Penso sempre chissà cosa fa, con chi è. Se mi sta pensando almeno un po'...
Io lo faccio fin troppo. Quasi mi infastidisce tutta questa attenzione, è che non posso farne ameno. Un po' come le sigarette. Sai che fanno male, ma finché non succede nulla, continui a fumare liberamente. Pur essendo lucidamente consapevole della grande cazzata che si sta facendo.
Passiamo un sacco di giornate insieme, solo io e lui. Su e giù per la città, mano nella mano, senza staccarci un attimo l'uno dall'altra.
Abbiamo comunque i nostri spazi, lui esce con i suoi amici e io faccio lo stesso. Oppure me ne sto a casa, dipende dalle giornate.
Posso uscire molto meno di lui tra scuola, casa, studi, i miei e cosi via. Lui a differenza mia è più libero, in realtà un po' abbandonato a sé, da ciò che so...

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