Corri ! - prima parte

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24 dicembre Vigilia di Natale.

Mamme, nonne, figlie e nipoti indaffarate tra decine di antipasti, primi, secondi e chi più ne ha più ne metta. Poveri uomini o ragazzini come me, mandati a prendere le cose "fondamentali" dimenticate dalle cuoche di casa.
Zie, cugini, nonni e parenti vari che si spostano chi a casa di uno, chi a casa dell'altro, verso una serata piena di gioia.
In sostanza corrono tutti, chi a destra, chi a sinistra.
Le scale mobili, colme di ingombranti pacchi regalo tenuti svogliatamente sopra i piedi, o appoggiati sulle spalle.
Ci sono quelli che non non sanno più che pesci prendere, e si infilano dentro il supermercato per gli ultimi acquisti. Quelli pessimi, presi all'ultimo minuto; dove uno se ne accorge subito, ma per gentilezza non dice niente.
Tipo un libro scelto a caso, una sciarpa o magari uno squallido portachiavi. Insomma, cose del genere. Non che essi non siano degni, ma è come se sopra avessero un'etichetta con su scritto "preso al volo".
Tutto sommato carrelli pieni, ma non c'era crisi? Ah no giusto, è Natale.
Hanno addirittura messo un limite sull'acquisto di alcuni panettoni. Non più di venti a prodotto. Sia mai. Cos'è, dai venti in su non li puoi più far pagare? Devono regalarli? Poi dicono che non "costringono" le persone a commettere atti, che non vorrebbero mai compiere. Della serie, andiamo in due e ne prendiamo venti a testa. Dividiamo la spesa in due parti, e abbiamo risolto!
No, in realtà non si risolve proprio una mazza. Che cavolo se ne farebbe mai una persona di quaranta panettoni? Non lo regalo proprio a chiunque incontro, no? A parenti, amici che so, se proprio vogliamo essere generosi alla vicina. Ma quaranta panettoni per circa cinque euro l'uno son soldi ragazzi. Li comprano al posto dei regali, forse.
Gente che compra tanta di quella roba, e soprattutto tanto di quel vino e champagne, che gli scaffali sono quasi vuoti.
Come vuoto, sarà il natale di quel barbone all'entrata del supermercato che elemosina.
Altroché consumismo.
Lui non avrà comprato nulla oggi. Secondo me, nemmeno ci è mai entrato qui dentro. Si farà solo dare due spicci da chiunque decida di fermarsi almeno per qualche secondo.
Tracentinaia di passanti, magari una decina lo noteranno. Ne racimolerà cinque, forse sei euro al giorno, quando va bene arriva a dieci.
Figurati se quel poverino, entrerebbe mai qua dentro. Dove subito all'ingresso, ci si trova un bar tabacchi niente male. Dove per una brioche e un cappuccino escono tre euro dalle tasche.
Da soli.
Un toast tre euro e cinquanta, per uno di quelli normali, nemmeno maxi.
Probabilmente mangerà da qualche parte alla caritas. O forse non mangerà proprio.
Spero solo che non entri qua dentro, a prendersi il vino. Quello nel cartone.
Chissà com'era la vita che faceva, prima di ridursi così. Chissà come ci è arrivato lì, all'ingresso di un supermercato, da quando so io.
Chi era? Che carattere aveva? Com'era quotidianamente? La famiglia dov'era? Come passava il natale prima di passarlo così?
Tutti noi corriamo.
Forse correva anche lui, poi si sarà stancato.
Lo vedo già, questa vita non è semplice. E sono così giovane, che certi pensieri non dovrebbero passare per l'anticamera del mio cervello.
Ma sono più che certa di una cosa, in un modo o nell'altro questa vita più che vissuta, va sfidata ogni giorno. E soprattutto va superata,in ogni sua difficoltà.
Tutto si supera! La nonna dice sempre che chi ha la c'è la salute, ha già tra le mani mezza felicità.  Tra le altre infinite cose, mi ha insegnato anche questo.
Comunque alle volte, anche la malattia si combatte, e si vince.
La vita va affrontata, qualunque cosa accada! Non ci si arrende per nessun motivo al mondo!
Non bisogna stare a guardare il film della propria vita passare, senza essere soddisfatti della visione.
Se non ti piace, cambiala!
Una fase come la tua, si supera? Probabilmente si, o forse no.
Non so nemmeno chi sei.
Ma io ti vedo, non come appari al mondo.
So di certo però, che avresti potuto fare di più. Molto più, che congelare su quell'asfalto umido, a chiedere il niente a nessuno.
Vorrei venire lì e dirtelo. Ma chi sono io?
Nessuno, appunto.
Probabilmente sei solo, e fermo nel tuo cammino..
Nessuno pensa più a te da anni. O forse anche questo natale, si staranno chiedendo dove sei.
A primo impatto potresti essere un nonno, magari un papà, chissà.
La strada  cambia i volti, invecchia. Spegne quella luce che tutti dovremmo avere negli occhi. 
Sei solo un'anima viva, che vaga per l'universo, ma morta per questo mondo.
Vorrei dirti  " Alzati, fa' qualcosa! Non aspettare, tanto non arriva nessuno. Ma tu rialzati! Almeno provaci, perché nella vita si fa così. Hai un corpo e un'anima. Sei qui,  dovresti vivere e combattere!
Tu non corri come tutti noi, però dovresti farlo. Te lo devi!
Vorrei, ma per fortuna penso solo.
Credo, per fortuna. Ho paura di sembrare un'ipocrita qualunque.
Potrebbe anche scoppiare il finimondo. Darei l'impressione di essere una pazza. Sicuramente agli occhi di tutti. Non è un discorso toccante, è così.
Compro il pane ed esco.
Ovviamente non dico nulla di tutto ciò.

AMANDOTI AD OCCHI CHIUSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora