La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo !

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Ore 22.16

La serata continua tra risate a crepapelle, stupide battute e tante, tantissime coccole.
Talmente tante che il divano comincia a diventare scomodo.
Ci spostiamo nella sua stanza, portando le candele. Giusto per la compagnia, e per evitare che rimanessero incustodite. Mica per creare un'atmosfera romantica.
No...
Improvvisamente sento una bruttissima sensazione di palpitazione, che spero svanisca subito.
Incontrollabile.
Lui è sereno, cerca di trasmettermi più tranquillità possibile.
Devo ammettere che ci riesce bene.
I baci diventano più intensi, più lunghi e sempre più caldi. E si sa, così ci si esalta molto facilmente.
La situazione diventa incontenibile.
Non nota il mio completino. E chi ci pensa a quello, anzi diventa anche di intralcio a quanto pare.
Via tutto.
Noi, soli nel letto. Aggrovigliati l'uno all'altra come non mai. Sento i nostri battiti accelerati. Mi godo quest'intimità, mai provata prima. Non ho paura, ho solo voglia di rimanere così in eterno.
Ma l'eterno dura il tempo di capire...
Sentiamo le chiavi entrare nella porta.
Kevin ci impiega circa un millesimo
di secondo, per chiudere la porta della stanza.
Sua mamma, tornata proprio oggi.
Adesso!
A quanto pare il suo famosissimo viaggio, si è concluso.
Che tempismo!
<< Kevin siamo tornati, sei a casa? Si, dal casino che c'è di qua, direi di si. >>
<< Mamma! Sono in camera, sono con Lena. Arrivo! >>
Cazzo!
Pensiamo entrambi .
Nel giro di un minuto siamo vestiti, e pronti per conoscere la suocera, che inizia molto male per quanto mi riguarda.
Non posso crederci, quanto bene ci veda la sfiga! Voglio dire, quante probabilità ha una persona di essere interrotta, durante la sua prima volta? Tante, a quanto pare.
<< Buonasera, io sono Lena, la ragazza di Kevin. >>
<< Ciao, Angela. Si, mio figlio non fa che borbottare su di te. Piacere di conoscerti.
<< Kevin, tu vedi di mettere a posto prima di andare via. Non farmi già arrabbiare. >>
Rimango abbastanza basita. Non saprei proprio come descriverla.Bella donna si, ma se dovessi farlo in una parola sola direi rozza.
<< Si non ti preoccupare, che solitamente i miei casini me li risolvo da solo, prima o poi. Comunque sia non chiedo aiuto a te. Per due mesi me la sono cavata benissimo! Dove lo hai lasciato il tuo bambolotto?Te ne sei sbarazzata anche di lui? Sei tornata un po' troppo presto,mi pare. >>
<< Kevin, vedi di non fare il furbo. >>
<< Tranquilla, ce ne stavamo andando. Dopo metterò a posto. >>
<< Salve signora Angela, è stato un piacere... Ci vediamo. >>
<< Si.. ci vediamo, a presto! >> e gli parte mezza risata sotto i baffi che non ha.
Non so se per sfottermi, della serie mio figlio non torna con la solita a casa. O che altro. Comunque me ne frego.
<< Perdonami, non doveva andare a finire così. Poi lei è così.... >> Ma lo fermo, prima che finisca.
<< Ecco perché non vado matta per le sorprese. Non vanno mai come dovrebbero, o come uno vorrebbe. Comunque non è colpa tua, tu ti sei impegnato. Hai creato una bella serata. Ce ne sarà una prossima, tranquillo! >>
<< Si, ma non sarà lo stesso. >>
<< Ma sarà sempre tra me e te. Sarà più bello, vedrai. >>
<< Più che altro, non sei stato un po' troppo rigido con lei? >>
<<È lei che mi ha abituato così. >>
Non nego la mia felicità per il fatto che non vedo Kevin, rispecchiato in sua mamma. A quanto pare non si somigliano affatto per fortuna.
Lei mi sembra l'acidità in persona e si comportano così a vicenda.
Lui avrà preso dal papà, probabilmente.
L'unica cosa che hanno in comune, lui e Angela sono gli occhi. Per il resto, anche a dire di Kevin, il sole e la luna. Eppure è la sua mamma, come fa a trattarlo con tanta freddezza?
L'amarezza della mia prima volta sciupata. In quell'istante, l'ultima cosa che ci voleva era sua mamma.
Non volevo farlo sentire in colpa, non se lo merita.
Aveva organizzato una bella serata.
Un po' sprecata, per colpa del destino? Bene, continuiamo a crederci.
Se solo fosse arrivata prima, o dopo.
Ma sì sa, la sorte ha un tempismo innato.

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