Farfalle - seconda parte

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Al momento è disoccupato, ha lavorato per un po' come magazziniere, poi come meccanico. È andata a finire, che non gli hanno rinnovato il contratto, per i "se" e per i "ma".
La maggior parte delle volte che lo sento, è praticamente solo. Vive qui in zona con la mamma, il suo nuovo compagno e la sua sorellina piccola. Da qualche settimana, partiti giù al paese per un mese e mezzo circa. Torneranno verso fine Dicembre, inizio Gennaio.
Chissà. Lui? Con me, per ora.
Quando gli chiesi "prima di me, cosa facevi"? Si limitò a guardarmi con gli occhi lucidi senza dire una parola. Mi sono quasi sentita in colpa  per averglielo chiesto, eppure nulla di strano. Ho sentito subito in, lui delle mancanze vitali. Ha bisogno di affetto, io ne ho. Non ha avuto la mia fortuna, avere due genitori uniti, che si amassero e si rispettassero a vicenda. Che gli insegnassero cosa è giusto, e cosa invece è sbagliato. Sono separati ormai da tempo, da quando lui ne aveva solo dieci di anni.
Ha visto liti, schiaffi e calci. Ha sofferto tanto, e tutt'oggi si impegna ad eliminare i ricordi.
Suo papà sconta il carcere giù in Romania. Rapine a mano armata, e una serie di furti in ville. Lì non si scherza, se ti beccano, sono cazzi amari.
L'unica volta che abbiamo affrontato l'argomento, mi ha detto "No, io sto bene. Anche se sono rimasto con un altra persona sbagliata. Oramai è andata così. Elimino e vado avanti, ci sono abituato credimi."
So solo questo per ora, nulla più.
Cerco di distrarlo cambiando argomento, ma quel "no" iniziale smentisce il suo stare bene.
Non voglio obbligargli confidenze che non è ancora pronto a condividere.
Io comunque ci sarò anche in futuro se vorrà parlarne, lui lo sa.
Per festeggiare un mese di parole e risate, andiamo al bowling. Solo io e lui, come sempre d'altronde. A pensarci bene non abbiamo ancora fatto nessuna uscita a quattro, o ingruppo. Per il momento meglio così, abbiamo più tempo per conoscerci.
Mi si presenta davanti al portone con una rosa rossa in mano. Finalmente ha buttato da qualche parte a casa il cappellino, e si è sistemato i capelli. Quegli occhioni che ha, spiccano ancora di più.
Io ho pensato bene di mettermi in tiro, si fa per dire. Jeans azzurri a sigaretta, converse, e top bianco. Capelli sciolti sulle spalle, e una margherita bianca nei capelli.
Appena salutati, noto una specie di distacco, di freddezza. Ma nel giro di un bacio sfuggente e un abbraccio, svanisce.
Quando gli chiedo se per caso ci sia qualcosa che non va, si limita a darmi un secco"no" come risposta cambiando argomento.
Arrivati alla sala giochi, la marmaglia di gente ammassata in coda per il bowling, è infinita. Ormai è risaputo, che la pazienza non fa parte della vita di noi giovani d'oggi.
Si fa in fretta ad optare per altro.
<< Ti va di andare su alle sale cinema? Vediamo se è uscito qualche nuovo film magari. >>
Per la prima volta, non ci troviamo mentalmente, ma proprio stasera? Pensavo volesse divertirsi un po', magari farci un bel giro in macchina.
Poi chissà...
<< Come vuoi, io preferirei restare qui e divertirci un po'. Ma se ti ha scazzato il fatto della coda vai tranquillo, troviamo un sacco di altre cose da fare qui! >>
<< No non mi ha scazzato la coda, è che tu sei bellissima... e sei mia, vero? >>
Romanticissimo. Mi fa sentire bella ogni giorno, in ogni situazione.
<< Ovvio. >>
Va a finire che facciamo due tiri a ping pong e qualche partita a "kill the clown" . Vinciamo qualche ticket, e poi usciamo fuori al parco di fronte.
Io fumo qualche sigaretta, lui si gira una canna.
Ogni tanto fuma l'erba. Non mi da fastidio, faccia come gli pare per ora.
Chiacchieriamo del più e del meno.
Il fatto è che siamo sempre a novembre, e si crepa dal freddo.
Dopo un paio d'ore, caffè e cornetto al bar.
Basta freddo! Quale pazzo, non sfrutterebbe la propria macchina per scaldarsi un po'?
Chiudiamo le portiere e c'è tensione. C'è energia. Anche se non capisco se per me è positiva o negativa. So solo di avere l'ansia, ma non lo do a vedere.
Sento i nostri battiti.
Per fortuna accende l'aria calda, e il climatizzatore che allevia un po' il silenzio assoluto.
Ma cosa succede stasera!? Anche questo non era mai capitato. Mi sento in imbarazzo... e non poco. Accendo la radio, e parte Calvin Harris con Blame, la adoro! Perché mi sento a disagio? Non so cosa accadrà ora. Non glielo mica spiegato che sono... insomma... bella che pulita. Sì, non mi sono ancora concessa a nessuno, e allora? Devo essere per forza zoccola, per andare bene? No! Non è da me!
Non ho la minima intenzione di farlo qui. La cosa mi imbarazza da morire. Credo che nessuno meglio di me, riesca a registrare così tanti film mentali in così poco tempo. Di questo ne sono certa!
Mette in moto e parte.
<< Dove andiamo ? >> gli chiedo balzando su dal sedile, a dir poco sollevata. Forse la tensione è cessata di esistere.
<< Sorpresa! >> risponde determinato.
Sto iniziando a non capirci mai niente quando sono con lui. Mi scombussola proprio. Non sai mai dove vai, e cosa vai a fare, e soprattutto cambia spesso programma. Ammetto che la cosa non mi infastidisce anzi, è molto eccitante !
Pensavo mi portasse chissà dove, a fare chissà cosa, come qualsiasi altro ragazzo credo avrebbe fatto. Invece no, lui non è uno qualsiasi. Mi porta a Superga, a vedere Torino come piace a me.
Piena dì luci, e in silenzio .
È un sogno...
Mi dice solo << Auguri piccola mia, mi auguro infiniti mesi, anni insieme. >> Non rispondo nemmeno.
Non smetto un attimo di baciarlo.
Non voglio smettere.

(Sto vivendo... te)

AMANDOTI AD OCCHI CHIUSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora