Sono a casa.
Mamma e papà dovrebbero arrivare a momenti. Mi auguro che non abbiano chiamato, sarebbe proprio la ciliegina sulla torta presa in faccia oggi.
Arrivano.
Come al solito, preparo una bella tazza di caffè a testa, dopodiché si inizia a chiacchierare del più e del meno. Per come sono fatti, lo avrei capito subito. Ma per mia fortuna, tutto tace.
<< Kevin? >> mi chiede papà con aria scocciata.
<< Non saprei, oggi mi ha accennato che probabilmente andrà in Molise. Bello, vero? >> sbuffo alzandomi in piedi.
<< Beh buon per lui, ha trovato lavoro tramite qualcuno? Perché ti agiti tanto, Lena?! >> ribatte tranquillo, sorseggiando un altro po di caffè.
<< Ma come buon per lui, papà ? E per me, cosa c'è di buono? Poi mi vieni pure a chiedere perché mi agito?! >> dico lagnandomi verso il pianto.
<< Ma no Lena, non voleva dire che... >> Borbotta mamma, in cerca delle sue difese.
<< Lui non vi è mai piaciuto tanto, vero mamma? Papà? >> chiedo sbraitando come non mai.
<< Non è questo, è che tu sei cambiata! >> continua mamma.
<< Cambiata? Ma che dite? Sono io ! Dite sempre che sono più grande mentalmente rispetto alla mia età, faccio le commissioni. Sono una ragazza seria. Studio. Che volete di più? >> Ribatto, riprendendo posizione sulla sedia, cercando di darmi una regolata.
<< Lena calmati, non intendiamo in questo senso. Insomma, guardati. Tu che non rinunciavi al pantalone a sigaretta e ai top. Tu che ti conciavi per ore per uscire con le amiche o con Kevin. Non lo fai più. Porti sempre quei capelli a coda di cavallo. Metti sempre quelle orribili tute che ti regalano dieci chili. Sei sempre senza un filo di trucco. Lo so, da madre, non ti dico che devi vestirti da spogliarellista. Ma ti conosciamo da quando sei nata, ami vestirti bene.
Colorata. Ora sei spenta, grigia. Dimostri pure qualche anno in più fisicamente. Ecco cosa intendiamo. >> insiste mamma con le lacrime agli occhi.
<< Perché papà, anche tu la pensi così? Cosa credete, che sia lui a dirmi di vestirmi così? No, sono comoda così. E a lui piaccio anche così, al naturale, e io ne sono contenta. Ma che problema c'è? >> mi difendo aggrappandomi a degli specchi invisibili.
<< Spero nessuno Lena, altrimenti diventerebbero problemi suoi. >>
<< Comunque ho capito il vero problema. L'ospite prima o poi puzza, vero? Siccome non ho voglia di iniziare a litigare, gli chiederò di andarsene oggi stesso. Anzi, sapete che faccio? Gli mando un messaggio così lo anticipo. Vado a preparargli il borsone. E grazie tante, avere questa meravigliosa immagine di me! >> ribadisco versandomi un bicchiere d'acqua.
Sono così nervosa, che è più quella che va fuori piuttosto che nel bicchiere talmente agitata.
<< Lena amore, non te la prendere. Parliamone. >> Aggiunge mamma, cercando un mio abbraccio.
<< No mamma, ne abbiamo già parlato. Va bene così. >> mormoro a denti stretti, respingendola.
Il telefono di papà squilla.
La scuola.
...Circa due minuti di conversazione.
Due secondi per capire tramite lo sguardo di papà, che ero fottutamente nei guai.
Stacca la telefonata, e mi dice solo:
<< Ora, non vai di tua spontanea volontà a fare quel borsone. Ci vai di corsa! E se rifai un'altra volta quello che hai fatto, l'estate te la passerai in casa. Te lo giuro, Lena! >> mi ordina papà a dir poco incazzato e deluso, per la mia mancanza di sincerità.
<< Scusate, io non volevo... è che... >>
<< Tu cosa? Ti sei fatta convincere? Quante altre cose ti convince a fare questo ragazzo, eh? Dimmelo! >> insiste alzando il tono della voce, irrigidendo i miei muscoli.
Non era così incazzato da quando Jenny era a casa.
Poche cose, ma tante da non entrare più nel borsone con il quale è arrivato un mese e mezzo fa.18:45 sms a Kevin
"Sei veramente bravo a fare le sorprese! E in più, prevedi bene il futuro! La scuola, ha chiamato. I miei, mi hanno beccata. Punizione? Il tuo borsone è pronto. Per me, sei fonte di distrazione a quanto pare. Non hai fatto altro che portare negatività, da quando sei arrivato qui. Mi sono fidata di te, e i miei non ne avranno più in me. "18:49 sms da Kevin
"Sarei venuto a prenderlo comunque. Torno a casa. Comunque, non ti ho obbligata a fare niente. Volevo solo farti qualche regalo. Prima di tutto, lo hai deciso tu di venire, nessuno ti ha obbligata. E due, è un problema tuo, se non ti piacciono le sorprese. "18:51 sms a Kevin
"Sai che ti dico? Vieni a prenderti il borsone, e vai a fare in culo!Passa mezz'ora, e non ricevo più risposte.
Il portone del condominio sbatte come non mai, non può essere che lui.
Sale le scale in circa dieci secondi, così pochi che quando arriva davanti alla porta di casa, ha il fiatone.
Saluta i miei, e ringrazia loro dell'ospitalità.
<< Kevin, se vuoi vederti ancora con Lena, non farle più fare cazzate. Altrimenti eviterò che vi vediate. >> lo intimidisce papà con sguardo minaccioso, puntandogli il dito contro.
<< No Daniele, e ti chiedo scusa. Abbiamo fatto una cosa stupida. Comunque grazie ancora, e tranquilli, Lena non avrà più problemi da oggi in poi. >> replica Kevin avvicinandosi verso i miei.
Se ne va salutando affettuosamente mamma e papà.
Io e lui ci salutiamo davanti alla porta di casa.
Un freddo "ci sentiamo dopo, ciao. "Ore 22.03 sms da Kevin
"Allora sei bambina. È confermato. Sei andata a dire tutto ai tuoi, per pararti il culo? Grande! Sai che ti dico? Che non sono più così convinto di perdere tanto andandomene. Non cercarmi, devo riflettere. Notte "
E meno male che non mi ha scritto "buona" davanti a "notte". Perché non lo sarà....
Penso.
Non rispondo nemmeno al messaggio. Non mi piace quando le persone girano la frittata, per non far vedere che l'altra parte è bruciata.
Non so se mi spiego.
Fa niente. Chi vuole capire, di solito capisce.
Il letto è di nuovo freddo, e ho aggiunto di nuovo una coperta in più. Anche se è marzo, ed è primavera.
Anche se qui, gli uccellini non si sentono.
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AMANDOTI AD OCCHI CHIUSI
Chick-Lit| COMPLETA SU WATTPAD | Lena. Unica nei suoi pensieri, nei suoi modi di fare, e nella sua quotidianità; quella con la quale lotta a modo suo, per conquistarsi il domani. Una ragazza semplice, che ama vivere le giornate imparando dalle piccole cose...