Oggi.
Apparentemente un giorno come tanti, con l'aggiunta di un piccolo dettaglio. Una notizia che sì, era nell'aria ma, mi ha comunque messo con le spalle al muro.
Jenny, la mia dolce e pazza sorella. Si proprio lei, quella alta, snella con il viso mediterraneo, come il caratterino che ha. Ci somigliamo molto fisicamente, difatti ogni tanto le persone ci scambiano. Ok, a me mancano circa dieci centimetri rispetto a lei, ma ho ancora tempo per crescere, spero.
Caratterialmente opposte, simili per molti altri versi, siamo sempre andate d'accordo tutto sommato. Più grande di me di soli quattro anni, differenza mai sentita. Uno dei pezzi più importanti della mia vita. La persona che da quando ho messo piede a questo mondo, mi ama in maniera unica. Mi supporta in tutto, e mi è sempre vicina. Allo stesso tempo, capace di sgridarmi come mamma alle volte non fa.
Mi consiglia e sconsiglia su qualsiasi cosa, dal trucco al parrucco. Dal colore delle unghie, al non fare cazzate in giro.
Insomma, è una spalla che non manca mai, sulla quale so di poter contare in qualsiasi momento.
La mia migliore amica in assoluto, il mio primo punto di riferimento. Quella che non andrà mai da nessuna parte. Almeno, era quello che pensavo fino ad oggi.
Anche stamattina da buone sorelle, litigavamo su chi avesse lasciato la piastra in giro.
Ieri si era arrabbiata perché avevo messo la sua gonna, senza chiedere.
E io, che un mesetto fa, presa da un momento di euforia, mentre al volo mi diceva che forse andava a convivere, festeggiavo per lo spazio nell'armadio.
Oggi arrivo a casa, e nell'ingresso vedo solo scatoloni.
Non tanti sette, forse otto .
Non c'è nessuno, a quest'ora sono tutti al lavoro, compresa mia sorella e Andre, il mio futuro cognato.
L'armadio è vuoto. Tutti i suoi oggetti personali spariti. Tutto, perfino in bagno si nota. Dal suo detergente viso, al suo profumo, al deodorante. Pure le sue pinzette per le sopracciglia.
E soprattutto lo spazzolino, per me simbolo di quotidianità, di insieme, di famiglia.
Sarà stupido, ma è proprio quando ho visto che non c'era più lo spazzolino, che ho realizzato che si stava veramente trasferendo altrove.
Non lontano, ma abbastanza da farmi un effetto batticuore.
Ho sentito quel vuoto allo stomaco, che in un niente, si è trasformato in un nodo in gola soffocante.
Mi sono seduta quasi scioccata.
A me nessuno lo aveva detto il giorno prima, o quello prima ancora!
Cosa mi stupisco a fare... Sapevo, ma forse il mio cervello non voleva elaborarlo e metterlo in moto. A quanto pare è arrivata l'ora di farlo.
In qualche modo strano, mi salgono i sensi di colpa, per le volte in cui potevo evitare.
Per il tempo che avrei potuto godermi di più insieme a lei.
Pensieri, parole al vento, paranoie che sicuramente anche lei ha.
Un pezzo del puzzle non c'è più. Non voglio fare la commedia napoletana, non l'ho perso c'è l'ho lì, e so bene dove l'ho messo. Ma nel quadro a casa manca, e si vede.
Anche un singolo pezzo mancante, pesa.
Senza accorgermene, passo l'intera giornata a girovagare qua e là con la testa. A deprimermi con le foto di famiglia, e a fumare una Chesterfield blu in più.Prima di mettere via tutto arriva lei, e mi vede lì, in mezzo a foto e pezzi di stoffa, che profumano d'infanzia.
Attorno a me, decine di fazzoletti di carta stropicciati. Due occhi rossi così, non li ho mai avuti.Forse questa, è la mia prima vera batosta.
Ci capiamo subito, e senza dire una parola, scoppiamo in lacrime. Ci abbracciamo in un modo così forte, così energico e pieno di vita, che sono certa non dimenticherò mai.
Mi dice solo << guarda che vado solo due isolati più giù. Puoi venire da me quando vuoi. Non ora, non ho ancora il divano. E poi vorrei anche respirare un po', se permetti. Dopodiché ci vedremo, forse. >> conclude .
E ovviamente non puoi che ridere con un personaggio simile, che riesce a sdrammatizzare ogni situazione.
<<E poi, hai visto quanto spazio hai ora? Prima o poi doveva succedere, ma non sto morendo sù! Ripeto, vado un po' più in là a giocare tutto qua. >> aggiunge.
Io continuo a non dire una parola, tra il pianto singhiozzante e la mezza risata che è comunque riuscita a strapparmi.
Sorellona mia, le tue incazzature del mattino, e non del lunedì, ma di tutti i Santi giorni. Il tuo svegliarti puntualmente in ritardo.
Il tuo "non essere presente" i primi trenta minuti della giornata. Volere il mondo in modalità silenzioso, altrimenti volano tazzine di caffè, fette biscottate e quant'altro.
Il tuo buongiorno, nonostante questo, era Un Buon Giorno.
Sempre !
Perché c'eri, e si sentiva cavoli. Tutte queste piccole cose, mancheranno. E sai, è proprio questo che mi fa più male, il fatto che sei andata a giocare un po' più in là, e ti sei portata via lo spazzolino.Oggi mi hai obbligato, ma aiutato, a diventare più grande.
Grazie Jenny, ti amo tanto !
(Pensieri mai confessati, ma tu sai)
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AMANDOTI AD OCCHI CHIUSI
ChickLit| COMPLETA SU WATTPAD | Lena. Unica nei suoi pensieri, nei suoi modi di fare, e nella sua quotidianità; quella con la quale lotta a modo suo, per conquistarsi il domani. Una ragazza semplice, che ama vivere le giornate imparando dalle piccole cose...