Ci sono persone che per una vita intera cercano di capire ciò che farne di essa. Corrono dietro idee che non riescono a realizzare. Hanno progetti, che per colpa di molte circostanze, non riescono a portare a termine. Oppure, non ne hanno proprio.
Ci sono quelle invece, che con uno schiocco di dita, o un cenno di capo ottengono tutto. Quasi come se fossero nati per fare quello.
Perché? Perché la vita è così. Puoi nascere ricco, con un futuro sicuro, o quasi. Comunque agevolato, un po' come aver la possibilità di scegliere di essere un leone nella savana. Oppure puoi essere povero, con un destino scritto da nessuna parte. Il più delle volte, segnato dal sacrificio, e dalla volontà di evadere dalle parole "povertà"e "monotonia". Senza nessun diritto nel scegliere di non essere uno di quei tanti girini nello stagno. Ce ne sono milioni, ma nessuno li vede o li sente. Una piccolissima parte di essi ce la fa, un altra si arrende, o inciampa per strada.
Puoi nascere "storto" o "dritto" in entrambi i casi, potresti essere "giusto" o "sbagliato" .
Il morale della favola? C'è comunque da correre, per non rimanere troppo indietro.
Puoi provare ad essere forte e determinato, custodire così forte il tuo sogno in tasca, e il lavoro che sognavi da bambino farà parte della tua quotidianità.
È un privilegio essere nati per fare qualcosa di preciso nella vita. Il dottore, l'avvocato, o magari lo scienziato! Il modello, il tatuatore, la showgirl, o l'insegnante all'università! Si andrebbe avanti all'infinito. Perché appunto i sogni sono infiniti, i limiti li aggiungiamo sempre noi. Sapere di essere stato messo al mondo per fare quello e nient'altro e non seguirlo, è il fallimento più grande che una persona possa avere.
A quel punto saresti un puntino qualunque, che nuota nella disperazione quotidiana, cercando ciò che non sa. Trovando quel poco che cade dalle tasche altrui, o sgobbando duramente, per fare altrettanto.
Io, in questo caso sono molto fortunata. No, non sono ricca, non lo sono mai stata economicamente. Non sono nemmeno tanto "dritta". Ma so bene cosa fare della mia vita!E saperlo da sempre, è una stabilità mentale che auguro a chiunque. Io sono nata per conciare, per tagliare, per aggiustare, per accontentare ogni chioma, di ogni singola donna al mondo. L'ho capito, quando invece di vestire e svestire le mie Barbie, io le coloravo i capelli. Li tagliavo, rubando le forbici a mamma o alla nonna. Creavo fasce per capelli e quant'altro.
Certo, non ho aspirato a fare l'astronauta, e forse non salverò vite umane. Ma sono fiera di quello che voglio. Di quello che sono, e di quello che studio.
Solo tre anni di superiori. Purtroppo non c'è che la professionale. Ma so già che mi aggiornerò sempre e comunque, tramite qualunque canale a mia disposizione.
Fossi nata ricca, avrei potuto frequentare costosi corsi di studio. Ce ne sono a migliaia, a migliaia di euro.
Ma sono solo nata fortunata.
Mi manca un solo anno, questo. Mai avuto grossi problemi, ho voti abbastanza alti, una media sull'ottanta. Ogni anno esame, per ora sempre superati con grande successo! Quest'anno il più importante, quello finale. Non la reputo nemmeno scuola, talmente ci vado volentieri. Poi la mia, è diversa dalle altre. Sì, ci sono le materie base, ma la vera base quotidiana è il laboratorio di pratica! Il mondo dei capelli, e ciò che li circonda. Sento il bisogno di dover saper fare sempre di più, e sempre al meglio. Non mi stancherò mai di parlare della mia passione, è una delle poche certezze che ho.
Dicono che il lavoro, il più delle volte dia più sicurezza dell'uomo della propria vita. Beh certo, si è sicuri al cento per cento che se si da il massimo, si ottiene altrettanto. In amore? Dipende.
Sogno un giorno una sala tutta mia, magari nel bel centro di Milano; piena di donne felici e contente di farsi coccolare come meritano. Ogni donna lo merita! E io, spero di riuscire al meglio nella mia missione. Anzi, sono certa che sarà così.
Ecco perché sono così fortunata, probabilmente quella più beata.
Mamma e papà hanno affrontato molto, per arrivare fino a qui. Hanno un bel lavoro, fanno i vivaisti, però è dura. Mia sorella lavoricchia come venditrice, dopo aver studiato economia. Cosa che non ha mai amato.
Molti fanno lavori che non gli appartengono. E il più delle volte lo fanno male. Se tutti noi facessimo ciò per cui saremo portati veramente, sarebbe un mondo più leggero, forse. Studiare sì, certo! Ma ci va tanto altro, in ogni lavoro.
Il mio, lo vedo come un grosso vaso con una capienza infinita. Magari color turchese. Dentro, tutte le parole, gli insegnamenti, gli sbagli da non ricommettere, gli accorgimenti e tutto ciò che circonda il mio mondo.
Questo però, è un periodo di forti distrazioni. Dimentico compiti in classe, che per fortuna supero grazie al mio interesse durante le lezioni. Ma comunque, non vanno come vorrei.
La mia scuola, ha due sedi. Una per il laboratorio, e una per le lezioni di teoria. Ecco. Molte volte mi trovo in quella sbagliata. Ho la testa tra le nuvole. Devo concentrarmi. Tra cinque mesi ho l'esame. Non posso permettermi di zoppicare ora, non l'ho mai fatto.
Cosa mi è successo? È successo lui, Kevin! Che in effetti mi distrae molto.
Sono persa tra baci sempre più intensi e assetati, e abbracci, che cercano emozioni nuove. Tra piccolissime discussioni che non portiamo mai a termine, e buttano giù il mio morale.
Non ho bisogno di distrazioni. Mi sono ripromessa che il mio primo obbiettivo nella vita, sarà la mia carriera. Almeno per ora è stato così, e dovrà rimanere una priorità. So per cosa sono portata, e sarebbe un vero peccato rinunciare, o perdermi per strada.
Dopo tutte le battaglie con mamma e papà, per far capire loro che la mia, era una scelta di passione e non di cazzeggio...
Molti prendono questa strada per le molte ore di laboratorio. Superficialità portami via. No, non fa parte di me!
I miei lo hanno capito, e anche abbastanza in fretta per mia fortuna. Mamma ricordò a papà di quelle Barbie, e lui non esitò ad appoggiarmi.
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AMANDOTI AD OCCHI CHIUSI
ChickLit| COMPLETA SU WATTPAD | Lena. Unica nei suoi pensieri, nei suoi modi di fare, e nella sua quotidianità; quella con la quale lotta a modo suo, per conquistarsi il domani. Una ragazza semplice, che ama vivere le giornate imparando dalle piccole cose...