*CAPITOLO 3

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Sono le 6 del mattino e sono ancora stordita e confusa...
Sono quasi sicura di aver visto Jordan saltare giù dalla mia finestra.

Dato che non riesco piu a dormire, comincio a vestirmi e prepararmi per la scuola. Prendo il cambio e vado sotto la doccia.

Ormai sono le 6.45 tra un po' arriverà mia madre a svegliarmi. Decido di fare una sorpresa e vado a preparare la colazione per tutti.
Scendo le scale, ma mi blocco su di esse non appena sento la voce dei miei genitori litigare.

《Dobbiamo dirglielo. Ormai è grande capirà...》 questa,sono sicura, è la voce di mio padre.

"Di che cosa stanno parlando, a chi devono dirglielo e poi cosa devono dire di così importante" questo è il mio pensiero che si fa sempre sentire nei momenti sbagliati

《Non posso ancora... Non la voglio perdere.. approposito vado a svegliarla》

Questa invece è mia madre che ha la voce rotta dal pianto.

"Quindi parlavano di noi...."
Sta zitta!

Scendo le scale e mi ritrovo difronte mia madre con gli occhi gonfi per il pianto. Devono aver discusso a lungo...

《Buongiorno mamma!》 Urlo non appena è difronte a me. Lei ricambia con un abbraccio e mi porta da mio padre già intento a fare colazione

《Giorno tesoro!》ed eccolo che mi saluta anche se si vede che è perso nei suoi pensieri.

《Oggi pomeriggio torna presto da scuola che ti dobbiamo parlare di una cosa importante..》
Sussurra mia mamma più a se stessa che a me.

《D'accordo... che cosa hai preparato di buono?》cerco di cambiare argomento sia per me che per loro.

《Fette biscottate con burro e marmellata e una bella tazza di latte e caffe》elenca mia madre mentre mi porta il mio piatto.

Faccio colazione in silenzio e osservo i miei genitori che continuano a mandarsi occhiate preoccupate e mi guardando come se fossi il bene più prezioso che hanno.

Dopo questa imbarazzante colazione prendo lo zaino ed esco dalla porta.
Metto le mie adorate catene ai jeans neri e mi dirigo a scuola.

Come ieri pomeriggio sento all'improvviso il dolore alla schiena e sono costretta ad appoggiarmi ad un albero per cercare di riprendere fiato.
È più forte di ieri e le lame che sento vanno sempre più in profondità nella mia pelle.

Come ieri mi passa tutto gradualmente e finalmente riesco a rimettermi in piedi e a riprendere la cartella che avevo lasciato vicino all'albero.
Prendo in mano il cellulare e chiamo Erika per evitare una reazione come quella di ieri.

-Pronto... dove sei finita?-

- Scusa Erika ma mi sa che oggi faccio tardi..-

-... d'accordo avviso la prof di fisica...-

- Alex... Ma stai bene? Ti sento affaticata-

- Erika tranquilla sto bene e solo che mi sono svegliata tardi e sto correndo- mento.

- Ok... ti credo... è appena suonata sbrigati... ti aspetto in aula a dopo putty❤-

ANGEL or DEVILDove le storie prendono vita. Scoprilo ora