Il paesaggio correva al di fuori del finestrino del treno, ad una velocità davvero pazzesca. Vladimir diceva che era il modo più sicuro di viaggiare se non volevamo essere rintracciati da Marcus e dai suoi.
Avevamo passato qualche giorno nella sua villa in periferia, un posto magnifico, che mi faceva rimangiare ogni parola detta riguardo ai vampiri dei romanzi. Era ricco, non c'era alcun dubbio. Non so quanto fosse grande il giardino che circondava la casa, ma dal cancello di entrata fino al garage ci avevamo messo una decina di minuti, proseguendo sul vialetto lastricato, composto da pietre piatte e levigate. Ai lati della piccola strada, c'erano alberi di melograno. Una scelta strana, ma cosa c'era di normale in tutta quella faccenda?
Non avevo mai visto tanti alberi di melograno tutti insieme. I frutti erano enormi e rossi, chissà come saranno stati i chicchi al loro interno. Mi ritrovai a fantasticare sulla reazione che avrebbe avuto mia sorella nel vederli. Era il suo frutto preferito. Probabilmente al mio ritorno sarebbero caduti tutti quanti e non avrei potuto portarne nemmeno uno ad Aurora.
Quando da lontano vidi la casa, attraverso i rami degli alberi, rimasi esterrefatta. Sembrava uscita direttamente da un film, rivestita esternamente da pannelli di legno ed enorme. Non era molto alta, ma era larga, ed era costituita da tre piani. Il secondo piano era quello che più lasciava chi la vedeva per la prima volta a bocca aperta.
Era interamente di vetro, anche la recinzione del balcone che girava totalmente intorno alla casa. Non c'erano porte o finestre solo scalette che portavano ad una terrazza di sopra. Tutto quello che potei vedere con i miei occhi, fu l'enorme acquario che si vedeva dall'esterno.
Vladimir, vedendo la mia sorpresa, si accostò leggermente a me, indicando un punto ancora più in alto.«Riesci a vedere la piscina? È dotata di un meccanismo di riscaldamento, così in inverno, posso fare il bagno nell'acqua quasi bollente, quando la temperatura esterna sfiora lo zero. Meglio di una Spa!»
Riuscii a vedere le sdraie. E mi accorsi solo dopo aver messo bene a fuoco, che la piscina si trovava all'interno dell'acquario. I pesci giravano intorno alla vetrata della piscina. In barba alla povertà nel mondo.
Ma non mi aveva lasciato il tempo di ambientarmi in quella specie di reggia. Giusto il tempo di sistemare i vestiti nuovi nella mia camera, ovviamente separata dalla sua, e poi dopo qualche giorno eravamo ripartiti.
Mia madre aveva dato in escandescenza. Sembrava isterica mentre gridava che mi ero bevuta il cervello. Io non avevo replicato, ero rimasta immobile, seduta sul lungo tavolo di legno lucido nella sala da pranzo, a prendermi tutto quello che le passava per la testa. Aveva ragione. Se solo avessi potuto dirle che non era come credeva... ecco quello era il mio unico rimpianto.
Volevo poterle dire che non l'avevo delusa come figlia, che ero costretta perché ero finita in un film di vampiri e non potevo più uscirne. Ma mi avrebbe presa per pazza. E avrei messo tutti loro in pericolo.
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Il Richiamo Del Sangue
VampireCopertina e banner a cura di @skadegladje Luna non sa ancora che la sua vita sta per essere stravolta da uno dei peggiori Vampiri assetati di sangue che il mondo abbia mai conosciuto. Tra le vie della capitale italiana, in cui deve iniziare la sua n...