Venezia era umida. E umida era l'aria che riempiva le strade. Umida sembrava la gente che camminava avvolta nei suoi cappotti. Eravamo arrivati di sera, tardi, e Vladimir ci aveva portate al primo albergo che aveva trovato. Non il primo a caso, era ben attento a scegliere il lusso e il comfort.
Ci ritrovammo in una suite enorme, un appartamento con moquette ovunque, tre camere da letto, un salottino, un balcone che si affacciava direttamente sul Canal Grande, e un bagno che avrebbe fatto invidia ad una spa. Non sapevo dove teneva tutti quei soldi, ma la mia mente evitava di porsi domande. Avevo paura di scoprire cose che non mi sarebbero piaciute.
«Dovrai prenderti cura di Anna.»
«Come scusa?!»
Nemmeno il tempo di rispondere, che uscì, lasciandoci sole nella suite. Eravamo appena entrate, con la mia borsa ancora in mano. Mi chiesi se era impazzito, o se avesse così tanta fiducia in un vampiro appena trasformato da lasciarci da sole. O se, semplicemente, non gli importava così tanto della mia vita. Tanto valeva lasciarmi a Marcus. Sospirai. Avevo poco da fare.
«Dobbiamo scegliere le nostre camere.»
Anna si voltò verso di me, con una strana luce omicida negli occhi. Sentii la mia anima tremare.
«Puoi stare tranquilla, ho appena mangiato.»
Certo, quello si che mi tranquillizzava. Cosa sarei stata? Lo spuntino di mezzanotte? Deglutii.
«E comunque, Vladimir mi ha impedito di farti del male. E stranamente, non riesco a disobbedirgli!»
Conoscevo la risposta. Lei evidentemente no, anche se il Demone era venuto fuori sul treno. Poco, ma si era mostrato.«Per la camera non ha importanza, scegli quella che vuoi. Non credo che dormirò molto. Non ho affatto sonno.»
Non interessava nemmeno a me in quale maledetta camera avrei dormito. Anche se mi guardai dal dirlo ad alta voce. Mi infastidiva la presenza di Anna. E non per quello che mi aveva fatto, lei e Francesco erano una storia chiusa e sepolta. Vladimir riempiva ogni mio pensiero. Sfortunatamente. Ma qualcosa dentro di me aveva sperato che quel viaggio potesse servire quanto meno ad avvicinarci. E invece avevamo una spia in mezzo, a ricordarci che Marcus non sarebbe rimasto fuori da quella faccenda. Con lei morivano tutte le mie speranze.
Presi la prima camera a destra, almeno era quella vicino al bagno-spa. Non vedevo l'ora di lavarmi, buttarmi nella grossa vasca idromassaggio. Ma Anna mi seguì in camera. Me ne accorsi dopo aver poggiato la mia borsa sul grosso letto matrimoniale che gridava ai miei pensieri la brutale verità: ci avrei dormito da sola. Vladimir sarebbe stato in una delle stanze di fronte alla mia.
La mia camera era enorme. Era un piccolo appartamento, con un bagno di servizio all'interno senza doccia o vasca. C'era la tv, uno schermo piatto da 60 pollici, curvo, poggiato su un bellissimo tavolino in cristallo di fronte al quale, c'era un piccolo salotto. Un divano e una poltrona. Un piccolo separé divideva il salottino dal letto.
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Il Richiamo Del Sangue
VampireCopertina e banner a cura di @skadegladje Luna non sa ancora che la sua vita sta per essere stravolta da uno dei peggiori Vampiri assetati di sangue che il mondo abbia mai conosciuto. Tra le vie della capitale italiana, in cui deve iniziare la sua n...