Mi svegliai a causa di un sobbalzo. Stavo dormendo stranamente storta, e mi sembrava di aver colpito qualcosa di duro con la testa. Non mi sembrava di stare in un letto. Le mie gambe toccavano qualcosa di ruvido davanti a me. Ancora un sobbalzo; aprii gli occhi, e la luce che veniva dal finestrino mi ferì gli occhi. Non era la luce del sole, ma quelle bianche e accecanti di una galleria. Mi tirai su, mettendomi seduta quasi di scatto. L'orologio dell'auto segnava le due di notte, e in quel momento mi ricordai che noi non avevamo un'auto.
Guardai in silenzio in direzione del guidatore, con la paura di non vedere un volto familiare. Vladimir era alla guida e Anna stava sul posto del passeggero. Vicini. Ci mancava solo che lei allungasse la mano per toccare quella di lui. Mi voltai disgustata. Vladimir mi guardò dallo specchietto retrovisore, con uno sguardo carico di rabbia. Beh, aveva davvero una faccia tosta! Se qualcuno doveva essere arrabbiato, quella ero io.
«Ben svegliata. Le portiere posteriori sono bloccate, in caso tu voglia buttarti dall'auto in corsa solo per suicidarti!»
Anna aveva parlato per lui. La rabbia che sentii montare dentro di me era pari ad un istinto omicida, se avessi avuto un coltello le avrei tagliato la gola, ma non potevo. Non avevo niente con me.
«Guardati le spalle, se troverò un paletto di legno ti ucciderò nel sonno.»
«Basta voi due!»
La voce di Vladimir riempì l'intera autovettura. Aveva il coraggio anche di zittirmi?
«Potrei voler iniziare con te sai? Vi odio entrambi. Sono qui perché mi avete costretta, a quanto pare sono davvero una prigioniera. Non sono libera nemmeno di poter morire? Va bene, ma vi renderò questo viaggio un inferno! Me la pagherete, fosse l'ultima cosa che faccio!»
«Ops, ho accidentalmente toccato il tuo giocattolo preferito?»
«Due volte Anna. Si prendimi per il culo quanto vuoi. Tanto alla prima occasione sei morta. Non sei un essere umano, sei un vampiro ed ho deciso che mi fate schifo tutti, dal primo all'ultimo. Per tua informazione, il mio sangue uccide i vampiri, vuoi un farti un drink?»
L'espressione di Anna cambiò. Avevo sperato che comunicasse la cosa a Marcus, invece dopo pochi secondi, la sua espressione tornò quella di prima, come se quello che avevo detto non avesse la minima importanza. Era successo qualcosa. Vladimir mi guardò compiaciuto.
«L'ho soggiogata affinché qualsiasi cosa di rilevante scopra sul tuo conto, se la dimentichi all'istante. Così non riuscirà a mentire alle domane di Marcus. Puoi dirle quello che vuoi.»
A riprova di quanto aveva appena detto, Anna sentendo le parole di Vladimir sembrò dapprima sbalordita, poi la sua espressione cambiò all'istante come se l'avesse appena dimenticata.
«E aggiungo che, qualunque cosa dovesse accadere, lei la dimenticherà. Non riuscirà a ricordare nemmeno dove siamo diretti, solo dove siamo stati. Così che Marcus sia sempre indietro sulla tabella di marcia.»
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Il Richiamo Del Sangue
VampireCopertina e banner a cura di @skadegladje Luna non sa ancora che la sua vita sta per essere stravolta da uno dei peggiori Vampiri assetati di sangue che il mondo abbia mai conosciuto. Tra le vie della capitale italiana, in cui deve iniziare la sua n...