Non ci volle molto perché arrivassero. Sia io che Vladimir ce ne stavamo seduti al grande tavolo da pranzo, uno accanto all'altra, le nostre mani unite sul tavolo. Eravamo preoccupati, non sapevamo se aspettarci dei vampiri o i discendenti dei demoni, e nessuno di noi parlava. Vedevo Vladimir combattere una lotta interiore e perderla. Sapevo che stava perdendo, e non sapevo come aiutarlo. Ero certa che dipendesse dalle condizioni che gli aveva dato Urania, quindi non potevo conoscerle e di conseguenza non sapevo come tirarlo su. Non sapevo contro cosa stesse combattendo. Cosa avrei potuto dirgli? L'unica cosa che potevo fare era tenere la sua mano e rimanergli accanto.
Poi lui sollevò la testa, guardando dritto di fronte a se.
«Eccoli.»
Tremai, ma lui mi strinse la mano più forte.
«Non devono sospettare...»
Mi attirò a se, mi prese per le gambe e mi tirò su, fino a farmi mettere seduta sul tavolino. Lui di fronte a me, le sue mani su di me. Avevo capito. Doveva sembrare che ci avevano colti di sorpresa. Solo che il mio corpo reagiva in automatico. Lui iniziò a baciarmi, con così tanta passione che se non avessimo avuto degli inseguitori alle calcagna, saremmo finiti nudi su quel tavolo.
Sobbalzare quando entrarono mi venne naturale. Perché in quel momento la mia mente era totalmente invasa da Vladimir.
«Abbiamo interrotto qualcosa?»
Erano vampiri. Quasi tirai un sospiro di sollievo. Vladimir mi fece spostare, proteggendomi col suo corpo.
«Marcus vuole vedervi, immediatamente, la bestia e la sua bella!»
Lo aveva chiamato bestia. I vampiri lo detestavano mi chiesi come si sarebbe guadagnato il loro appoggio una volta ucciso Marcus. Ecco perché aveva lasciato che fosse il cugino a prendere il trono, perché era la soluzione migliore per tutti.
Vladimir si mise in posizione, pronto a saltare al collo di uno dei cinque vampiri venuti a prenderci, ma quello che sembrava essere al comando sollevò un indice, muovendolo per dire no.
«Fossi in te non lo farei, a meno che tu non voglia che sterminiamo tutta la sua famiglia.»
Sgranai gli occhi. Lo sapevo che non erano in vacanza. L'unica che al momento era fuori pericolo era Aurora, o almeno così speravo.
«Hai capito bene ragazzina, la tua famiglia è con Marcus, e se torniamo a mani vuote, lui li servirà per cena, compresa la piccola Sofia.»
Avevo paura per loro, ma quegli idioti non sapevano che saremmo andati con loro anche se non avessero avuto la mia famiglia in ostaggio. Così mi mostrai docile, e quando uno di loro mi afferrò per un braccio non opposi resistenza. Vladimir mi lanciò un'occhiata, con cui probabilmente avrebbe voluto dirmi di stare tranquilla. Ma non ci riuscivo. Non riuscii a trattenere le lacrime, sebbene non scoppiai in singhiozzi, silenziosamente iniziarono a solcare le mie guance. Anche se non lo avevo fatto di proposito, era perfetto, nessuno di loro sospettava che in realtà non eravamo noi in trappola, ma loro.
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Il Richiamo Del Sangue
VampireCopertina e banner a cura di @skadegladje Luna non sa ancora che la sua vita sta per essere stravolta da uno dei peggiori Vampiri assetati di sangue che il mondo abbia mai conosciuto. Tra le vie della capitale italiana, in cui deve iniziare la sua n...