COINQUILINI ~ FEDERICO RUSSO~

CAPITOLO 2

Perché il mio coinquilino è una femmina? Mezza nuda tra l'altro? E perché mi guarda con uno sguardo così omicida?

"Pensi che lui ti voglia? Beh non illuderti" mi urla contro questa tizia.
La guardo stupita e mi fermo sulla soglia della porta, controllando il numero scritto sulla chiave che mi ha dato la segretaria.

"Ho sbagliato stanza? Non è la 221?" Domando guardandomi intorno agitata. Nei film ogni volta che qualcuno rimane chiuso in stanza con una psicopatica come questa non fa una bella fine.

Quindi devo evitare di avere a che fare con lei.

"Si è la 221"

"Ah ecco. Comunque Io sono Ginevra piacere" dico incerta allungando la mano verso la ragazza. Mia mamma mi ha sempre insegnato che anche se una persona non è gentile con te, devi comunque far vedere che sei superiore e non ti abbassi ai suoi livelli.

"Non me ne frega niente" ribatte avvicinandosi alla porta facendo un rumore pazzesco con i tacchi alti e uscendo dalla porta senza più degnarmi di uno sguardo e sbattendo la porta.

Scusami mamma, ma in fatto di consigli fai un po' pena.

Proprio in quel momento la porta si riapre ed entra un ragazzo che si blocca subito non appena mi vede.

"E tu che ci fai qui?" Esclama dopo avermi dato una breve occhiata. Credo che in questa scuola la gentilezza sia un optional.

"Ho per caso scritto in faccia 'se avete bisogno di consolazioni venite da me?' Mi sembra di no. Quindi o mi dici esattamente quello che vuoi oppure te ne puoi andare" wow, sto qua è peggio delle ragazze sotto il loro periodo.

"Se invece di urlarmi contro mi avessi fatto parlare, te l'avrei detto e tu non avresti fatto la figura dell'imbecille parlando da solo. Senza offesa eh." Rispondo scocciata alzando anche io la voce e guardandolo male.

Mi guarda sorpreso, mi guarda male e poi gli spunta un ghigno sulla faccia.

"Allora? Che ci fai qua?"

"Sono la tua nuova coinquilina" rispondo guardandolo male e incrociando le braccia al petto, non lo conosco ma so che avrà qualcosa da ridire.

"E perché?"

"Perché nel dormitorio femminile non c'erano più posti e ..."

"Okok non mi interessa" mi interrompe facendomi innervosire ulteriormente.

"Non interrompermi, mi da fastidio e tu non hai alcun diritto di..." inizio a dire gesticolando per attirare la sua attenzione, dato che non mi sta già più dando retta.

"Come vuoi" mi interrompe un'altra volta e io mi ritrovo a fare dei profondi respiri per calmarmi.

Esco dalla stanza per fare un giro del collegio e non dover più vedere quel tizio. Cammino e attraverso un corridoio dopo l'altro senza sapere dove stia andando. Mi fermo e mi guardo intorno. Mi sono persa. Di nuovo. Continuo a camminare sovrappensiero fino quando non vado a sbattere contro qualcuno.

"Oddio scusa sono un po' imbranata" alzo lo sguardo sulla ragazza contro cui sono finita.

"A chi lo dici" ridacchia la ragazza bionda con gli occhi marroni davanti a me.

"Comunque sono Selena, piacere"

"Ginevra, piacere"

"Sei nuova vero? Ti sei persa" mi chiede con un sorriso furbo.

"Si e si, purtroppo il mio senso dell'orientamento è terribile" ridacchio e lei si aggiunge a me. Mi sembra simpatica.

"Che stanza sei che ti accompagno?"

"221" rispondo con imbarazzo.

"Come?? Ma è il dormitorio maschile" mi guarda con gli occhi sgranati e un sopracciglio alzato.

"Già, c'è stato un errore e quindi sono lì" spiego.

"Ah, e con chi sei in stanza?"

"Sono con..." Possibile che non gli abbia chiesto neanche il nome?

"Non sai neanche il suo nome?" Selena scoppia a ridere ed inizia ad incamminarsi verso la mia stanza.

"Prova a descrivermelo"

"Mmm... allora... ha i capelli castani, è alto, ha gli occhi di un colore simile all'ambra ..." è uno strafigo vorrei aggiungere, ma non mi sembra il caso

"Forse so chi è ma adesso lo vediamo" dice ridacchiando per un motivo a me sconosciuto.

PUBBLICITÀ: ValerioPapillo (blood line) ValerioPapillo