Parcheggio la moto e mi tolgo il casco, apro il cellulare e vedo cinque chiamate perse da Giulia, cosa avranno mai da dire di tanto importante?
Mi ritrovo sulla porta di casa di Noe e resto a fissarla, prima che alzi la mano per bussare si apre e una mano mi tira dentro e mi scaraventa sul divano. Noemi e Giulia sono sul divano vicino a me, restano in silenzio per un bel quarto d'ora poi Giulia si alza e guarda negli occhi Noemi.
《Cazzo ma ti sembra il caso di sputtanarmi in questa maniera? Sai che sto già male di mio per quello, dovevi trascinarmi davanti a lui ubriaca? 》
Ora capisco... È appena scattato un putiferio perché Giulia pensa che sia colpa di Noemi se ieri non sapeva che cosa faceva.
《Ah si io??? Ma se appena l'hai visto gli sei corsa in contro!》
《Non azzardarti sai!》
《Dico che cosa mi pare e tu non mi tratti così, stronza.》
Già non c'è la faccio piu, sono rimasta a guardare questa scena patetica già per troppo.
《State zitte...》, bisbiglio. Evidentemente nessuno mi ha sentita.
《CAZZO VOLETE STARE ZITTEEE!》
Tutto questo litigare mi fa salire il nervoso. Si stoppano e mi guardano in modo strano.
《Che c'è? Mi fate innervosire quindi ora basta.》
《Ma...》Giulia stava per dire qualcosa ma viene interrotta dal suo telefono che squilla.Alza lo sguardo e diventa pallida come un cadavere.
<< è Lorenzo...>>
Ed ecco che incomincia con le paranoie da bambina di quinta elementare..
<< Oh cazzo rispondi subito!>>
Noemi sembra più agitata di lei.
-Pronto?-
-Ciao Giulia, sono Lorenzo, devo parlarti.-
Copre con la mano il telefono e ci ripete ciò che ha detto lui. Noi le diciamo di mettere in viva voce.
-Si, tanto sono sola.-
-Volevo dirti che ieri non me lo aspettavo, cioè non sapevo di piacerti.-
Giulia dopo queste parole si ferma a guadarmi. Io sono la più fredda e stronza e molto probabilmente sta cercando una risposta da dargli che non sia troppo sdolcinata. Toglie il vivavoce e io le dico bisbigliando di rispondergli in modo secco di andare al punto.
-Eh beh, vai al punto che non ho tempo.-
E brava la mia bimba.
-Scusa, se non puoi ora ti chiamo tra qualche oretta. Oppure se vuoi potremmo vederci.-
-okay. Se vuoi alle quattro sono libera.-
-Ti vengo a prendere sotto casa.-
-Ma, come diavolo fai a sapere dove abito!?-
-Baby io so tutto.-
Rimane imbambolata a guardare il muro. Appena chiude la chiamata pianta un urlo che anche il vicino di casa probabilmente l'ha sentito.
<<OH DIO MIOOOOOOO!>>
Viene seguita subito da Noemi che continua a chiedere cosa le abbia detto nonostante abbia sentito tutto perfettamente.
Non riesco a capirle, io non credo in queste stronzate, nessuno mi piace e sopporto poco tutti, le uniche con cui riesco ad andare d'accordo sono Noe e Giuli. Più che altro a nessuno piacciono le ragazze come me, fanno paura, hanno bisogno di emozioni troppo forti per sentirsi vive, e non tutti sono in grado di farle provare.
Mi guardano stranite, forse sono rimasta troppo tra i miei pensieri senza dire qualcosa.
<<Woooow, vedi che forse l'alcool aiuta davvero!>>, dico tanto per aprire bocca.
<<Ragazze devo tornare a casa, devo finire una cosa.>> Dico prendendo il casco e andando verso la porta.
<< A domani Ali>>.
Chiudo la porta dietro di me, mi infilo il casco e corro verso la moto, tolgo il cavalletto e guardo la strada davanti a me. In un attimo, senza motivo, mi arrabbio. Accelero e in un secondo raggiungo i cento kilometri orari. Mi piace andare veloce, l'adrenalina ti passa per la spina dorsale e le altre emozioni si annullano, ci sei solo tu e la tua moto e il mondo sembra essere fermo, zitto. I miei occhi si appannano e gocce calde mi rigano le guance. Potrei andare a schiantarmi in queste condizioni ma me ne frego ben poco, non ho voglia di pensare a altro che non sia l'aria che mi accarezza tutto il corpo e il rumore del motore.
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Salvati da sola.
RomantizmLa felicità nei suoi occhi era scomparsa, la ragazza china sul libro non era più Alice. Ora dal suo viso traspariva solo freddezza. Non è colpa sua, chi ha capito troppo non sa più cosa fare se non restare a guardare il vuoto.