Vorrei non sentire

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I suoi occhi blu mi guardano.
《Presa, tocca a te.》
Lo vedo correre lontano da me ridendo: i suoi capelli biondi seguono il vento e i suoi denti bianchi riflettono la luce del sole. Le sue gambe da bimbo inciampano e finisce per terra. Continua a ridere e poi si alza si pulisce i pantaloni e alza lo sguardo; il suo corpo è cambiato, i suoi occhi blu sono spenti e il sorriso è sparito.
《Alice, capirai come mi sento, cosa provo, solo quando sarai caduta anche tu e avrai toccato il fondo.》
Alza la mano e mi accarezza il viso.

Apro leggermente gli occhi pesanti per la dormita che mi sono fatta.
《Secondo me l'hanno fatto...》
《No, no sta troppo male non può!》
《E se rimane incinta?》
《DIVENTEREMO ZIE!》
Spalanco gli occhi e le faccio di Noemi e Giulia compaiono davanti a me.
《CAZZO!》
《Non sei incinta vero?》
《Ma che?》
Sento un peso sulla pancia e abbasso lo sguardo, una mano mi cinge la vita e mi stringe verso un corpo caldo. Spingo via la mano di Emanuele che si sveglia e fa uno scatto per lo spavento cadendo dal letto.
Le risate di Noemi e Giulia sovrastano la stanza.
《Che ci fate qui?》
《Ti osserviamo mentre dormi. No?》
Mi alzo e le spingo fuori dalla stanza.
《Potevate anche avvertire!》
《Come? Siamo sfuggite dai medici incazzati e abbiamo aperto tutte le porte possibili ed immaginabili fino a quando una signora ci ha indicato la porta dicendo che ti aveva accompagnata qui qualche oretta fa.》
《Come stai?》 Noemi stoppa Giulia facendole prendere fiato.
《Meglio voi?》
《Benone!》
Giulia è emozionata e solo ora ricordo dell'incontro con Lorenzo.
《E con Lorenzo? 》
Mi giro andando verso la cucina.
《Non immaginerai mai! 》
《Ti ha baciata? 》
Dico riempiendo un bicchiere di acqua.
《SÌ!!》
《Come è stato?》
È il suo primo bacio. Io ricordo a malapena il mio ero piccola e volevo sentirmi grande, avevo preso il ragazzo più bello della scuola media e gli avevo stampato un bacio in bocca, ricordo solo che era schifoso e insentimentale.
《È stato fantastico, non me lo aspettavo, è stato travolgente e inaspettato. Bellissimo !》
Mi scappa un sorriso mentre guardo la faccia schifata di Noemi che fa finta di baciare la sua mano.
《 E tu ci sei andata a letto? 》
Sputo l'acqua e le guardo.
《C...Cosa? 》
《Tu e come si chiama, Emanuele? 》
《Si ehm no... no non l'abbiamo fatto.》
《 Ma poi scusa, che cazzo hai fatto?!》
Noemi mi gira attorno divertita.
Mi passa la mano fra i capelli.
《Tu non stai bene, perché l'hai fatto?》
《Avevo bisogno di cambiare, semplicemente di cambiare...》
《Tu non sei normale... Ma solo a te puoi stare da dio così.》
Alzo la maglietta per fare vedere anche il piercing sul l'ombelico e iniziano a farmi mille domande.

《Mah, senti un po'... sai chi è quel ragazzo alto con i capelli lunghi? 》
Ci penso un po' su poi sento che la porta della stanza di Emanuele si apre.
《Io so chi è.》
Dice andando verso l'entrata.
《È lui.》
Dice aprendo la porta e facendo perdere l'equilibrio a Jonathan che era a origliare dietro la porta d'ingresso.
《Salve!  》
Noemi, che ora ha la risposta alla sua domanda, diventa rossa e tossisce per l'imbarazzo; io e Giulia ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Jonathan stringe la mano a tutte e due ma si sofferma sugli occhi di Noemi che fa finta di niente.
《Bene, tutti qui!》
《Che si fa?》
《SI MANGIA 》 dicono Noemi e Giulia insieme, amano il cibo non a caso sono tutte e due cuoche, si anche io lo sono ma quella è passione, non lo faccio solo per mangiare ciò che cucino...
《Ali...》
《Si?》
《Risotto?》
《Manca il vino.》
《Sbagli!》
Noemi tira fuori una bottiglia di vino bianco e un sorriso compare in volto a tutti.
Il risotto allo zafferano è il mio piatto preferito e penso che abbiano una mezza idea che debba essere io a prepararlo.
《Accontentate.》
Iniziano a saltare di gioia mentre Jonathan e Emanuele si guardano straniti.
《Secondo me verrà da schifo Honey, non penso tu sia capace a cucinare!》
Le facce di Giulia e Noemi sono impagabili: lo fulminano con lo sguardo.
《Scommettiamo? 》
《Quello che vuoi babe》
《Se io vinco tu dovrai rimetterti il piercing, se io perdo farò ciò che vuoi.》
《Ciò che voglio eh? 》
《Si.》

Inizio ad aprire tutti gli sportelli della cucina che sono pieni zeppi di cose.
Okay, devo ripassarmi la ricetta mentalmente: cipolla, olio, brodo, riso (80g per persona), vino bianco, sale, burro, formaggio grattugiato, zafferano.
Mi sistemo gli ingredienti davanti in ordine. Chiudo gli occhi e tiro un sospiro per rilassarmi, Giuli e Noemi sono abituate a vedermi all'opera e ogni volta rimangono sorprese, mentre Emanuele e Jonathan se la ridono.
Peso il riso e lo metto in un piatto sistemato accuratamente a parte; metto l'acqua con il cubetto di brodo a scaldare e trito la cipolla in piccoli cubetti uno uguale all'altro, verso un filo d'olio sulla pentola e lo lascio scaldare poi ci butto sopra la cipolla. L'odore che emane il soffritto è ogni volta il paradiso per me. Le cipolle dorano in fretta e subito ci butto sopra il riso, li sfrigolio del riso che tosta è musica per le mie orecchie e mi dimentico completamente dei miei "spettatori". Quando il riso è ben tostato ci butto sopra il vino che ha portato Noemi e l'odore dell'alcool che evapora sovrasta l'aria; quando l'alcool è  evaporato copro il riso con il brodo e lascio che assorba quell'acqua saporita.
La stanza è innondata da odori e le faccia di Emanuele che sbava alla vista del risotto che prende forma è appagante.
Quando il riso ha finalmente assorbito il brodo necessario alla cottura, sciolgo lo zafferano in un po' di brodo e lo butto nella pentola, il colore giallo si espande ricoprendo ogni chicco e per finire in bellezza butto un bel pezzo di burro e una spolverata di formaggio e voilà.
Dico a tutti di voltarsi e prendo i piatti, impiattare è la parte che preferisco in assoluto.
Creo una montagnetta al centro del piatto e con il cucchiaio ci creo delle forme vicino, sul piano  ci sono diverse piantine tra cui quella di menta ne tolgo qualche foglia e la metto sulla punta.
《Eccovi serviti.》

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