Arriviamo in ospedale e un'infermiera viene verso noi. Lo straccio che mio padre mi ha legato alla mano ha cambiato colore, ora è completamente rosso.
《Fammi vedere...》l'infermiera mi slega la fascia; le uniche che riescono a mantenere la calma siamo io e lei, mia madre e mio padre hanno fatto una faccia come se stessero per svenire.
《Seguimi.》
Con passi spediti si avvicina a una stanza apre la porta e mi dice di sedermi.
《Soffri di problemi al cuore?》
《No.》
《Altri problemi simili?》
《No, nessuno.》
Mi da una pillola e mi dice che contiene morfina, ho già sentito storie di altri ragazzi con ferite simili, questa pillola serve per anestetizzare il dolore.
La ingerisco e poi mi guardo attorno cercando di non pensare alla mano, i muri sono bianchi e il pavimento è grigio, ci sono due lettini vicino a me separati entrambi con delle tende che in questo momento sono aperte perché non c'è nessun altro paziente.
Vicino a ciascun lettino ci sono dei monitor e altri strumenti. E su un carellino insieme ad altri oggetti sterilizzati c'è una padellina, so benissimo a cosa serve, ma l'effetto della pillola mi fa scoppiare a ridere.
Mentre sono immersa nei miei pensieri stupidi e le mie risate invadono la stanza, il dottore entra e si ferma a guardarmi. La scena deve essere stata esilarante: una ragazza di diciassette anni che fa dondolare le gambe sul lettino, con una mano distrutta e ride guardando una padellina dove i pazienti fanno pipi.
《Salve.》
Mi accorgo di lui e subito divento seria.
《Vediamo un po...》
Mi prende la mano con delicatezza e osserva con calma e professionalità il disastro causato dalla mia rabbia insensata.
Si gira verso l'infermiera e le bisbiglia qualcosa, si rigira verso me.
《Allora, dobbiamo darti un po di punti quindi ora ti faremo una nestesia locale, non ti sentirai più il braccio, ti portiamo in un'altra sala e giuro che non sentirai niente. 》
《Anche se sentissi qualcosa ci sono abituata al dolore...》
Bisbiglio e lui penso che non mi abbia sentito.
Mi fanno salire su una carrozzina e a quel punto mi chiedo se devo ridere pure per questo oppure piangere per la demenza di questo gesto.
Arrivati mi fanno sedere di nuovo su un lettino. Mentre trafficano in giro per la stanza analizzo di nuovo il posto in cui sono finita.
La stanza è buia se non fosse per delle lampade sopra di me e il lettino su cui tra poco mi sdraierò è come se avesse una tendina che mi copre dal busto in giù, forse per non far vedere le operazioni. non c'è nessuno odore, ovvio la stanza è completamente sterilizzata e, sotto l'effetto della pillola penso a cose buffe, come se tutto ad un tratto starnutissi, cosa succederebbe? Tutti quanti incomincerebbero a bestemmiare perché ho ricoperto di germi la sala operatoria? Mi scappa un grugnito per le risate soffocate e tutti si girano a guardarmi e tutto ad un tratto divento di nuovo seria. Sono 2 medici e 2 infermiere, mi soffermo su uno dei due medici e noto che è molto giovane, come se fosse un apprendista... Forse ha notato che lo sto fissando e inizia a sentirsi un po a disagio, ma non riesco a distogliere lo sguardo, la scena è davvero troppo buffa per essere in una situazione del genere!
Finalmente il medico si gira e tra le mani ha un ago. Mi inietta il liquido anestetico nel braccio e mi dice di sdraiarmi. Tutto d'un tratto non mi sento più il braccio sinistro e pianto un urletto. Sembro una drogata del cavolo, giuro che non è nulla di volontario. Mi coprono con la tenda e non riesco ne a sentire ne a vedere ciò che succede. Ad un certo punto mi addormento, non so se sia colpa della pillola o della nestesia ma sono davvero troppo stanca.Apro gli occhi e il soffitto è cambiato. In effetti è tutto cambiato. Quando ho dormito? Un'oretta. Un dolore fortissimo mi fa girare verso la mano e vedo che è completamente coperta da garze. Mi guardo in torno e vedo mio fratello che è appoggiato con la testa al materasso. Con estrema fatica gli tiro una ginocchiata e lui si sveglia.
《Oh cavolo Alice 》
《Da quanto è che dormo, anni?》
《Ti sei addormentata 9 ore fa mentre ti mettevano i punti. A proposito, complimenti testa di cazzo, ben quattro punti al medio, tre all'indice e due all'anulare. Peccato che non ho assistito alla scena! L'albero si sarà piegato in due dal dolore.》scoppia a ridere e la sua risata mi contagia.
《Se non fossi ridotta così ti avrei già tirato un cazzotto su quel bellissimo musetto da topo.》
Entra un'infermiera e mi chiede come sto, dopodiché mi da un bicchiere d'acqua e ci diluisce dentro una bustina di Oki.
《Quando ti sarai ripresa una persona ti deve parlare.》 Mi dice sorridendo...
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Salvati da sola.
RomanceLa felicità nei suoi occhi era scomparsa, la ragazza china sul libro non era più Alice. Ora dal suo viso traspariva solo freddezza. Non è colpa sua, chi ha capito troppo non sa più cosa fare se non restare a guardare il vuoto.