resta

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I brividi mi trapassano il corpo, il freddo accarezza la mia pelle e lentamente apro gli occhi per cercarne la causa, la finestra spalancata muove le tende e fa entrare l'aria gelata dell'autunno.
È buio, l'unica luce che illumina la stanza proviene dai lampioni e dalla luna, mi ritorna alla mente quella notte buia dove non vedevo nulla ma ora riesco a distinguere praticamente tutto nella stanza.
Non ricordo di essermi addormentata ma ho un mal di testa atroce non so dovuto a cosa, non riesco a farmi venire in mente ciò che mi è successo; appoggio i piedi sul pavimento freddo e mi alzo a fatica e raggiungo la finestra, la chiudo e mi ci appoggio sopra sfinita, nel farlo il pigiama lascia scoperto i polsi e mi accorgo che sono gonfi e blu per dei lividi che si sono formati. Rimango pietrificata ad osservare la forma dei lividi, il segno di una mano è perfettamente riconoscibile e subito mi torna in mente cosa è successo stamattina. Cerco di calmarmi e raggiungere il letto senza inciampare ma la coperta, scesa sul pavimento quando mi sono alzata, mi si impiglia nei piedi e cado pesantemente perterra.
Resto sdraiata sul pavimento incapace di alzarmi e con le mani doloranti per la caduta sulle ferite appena guarite.
《Ma perché? Perché succedono sempre a me ste cose.》
Mi aggrappo alla testiera del letto e mi tiro su di peso.
《Che succede?》
Mi giro e il volto di Emanuele sul ciglio della porta viene illuminato dalla luce candida che entra dalla finestra e il piercing al sopracciglio brilla.
《N...Nulla. 》
《Ti sei fatta male?》
《No, non penso.》
Ci guardiamo negli occhi per un paio di secondi che sembrano eterni, come se ci rifugiassimo l'uno nell'altra e subito un pensiero mi invade la testa, come sono le sue labbra? In questo istante vorrei che venisse verso me e le appoggiasse sulle mie, ma l'unica cosa che fa è scollare la testa per distogliere lo sguardo da me.
《Okay, se è tutto a posto allora io vado.》
《NO!》
Sì stoppa con la schiena rivolta a me tira un sospiro e con forza si gira e inizia a camminare a passo spedito verso me, si ferma davanti alla mia bocca e rimaniamo in mezzo alla stanza in piedi uno di fronte all'altro senza sfiorarci e il mio corpo ne risente iniziando a tremare, mentre lui sembra sicuro di quello che vuole.
《Vuoi che resti?》
Il suo respiro mi fa cadere un ciuffo sul viso, vorrei dire di si ma sono completamente bloccata.
《Lo prendo come un si.》
Con una mano mi sistema il ciuffo dietro l'orecchio, con questo gesto mi distraggo dal suo sguardo per seguire ogni suo movimento.
Abbasso gli occhi quando la sua mano scende sul mento e una sensazione mai provata prima mi invade quando le sue labbra si appoggiano alle mie,rimango paralizzata e con gli occhi spalancati per la sorpresa. La domanda che poco prima mi sono posta ha subito risposta, sono calde e esperte e ora sono solo per me. Il mondo scompare e rimaniamo solo noi, come se ciò che fosse successo prima o ciò che succederà dopo questo non abbia più senso, si è staccato da me e mi guarda con un sorriso beffardo strofinandomi il pollice sul labbro, sono rimasta immobile senza spostare neanche il braccio di un centimetro e ancora non ci riesco.
Mi accorgo ora del fiatone che mi è venuto e Emanuele fa un sorriso probabilmente per la mia reazione, cerco di dire qualcosa per spiegarmi ma si fionda di nuovo sulle mie labbra ma questa volta cerca di smuovermi, mi spinge verso il muro fino a quando non arrivo a sbatterci con la schiena, mi afferra le mani e le intreccia alle sue mentre la sua lingua si scontra con la mia facendomi gemere, il sapore di menta mi invade la bocca e i nostri fiati accelerano come se stessimo correndo una maratona, siamo senza fiato entrambi ma non riusciamo a staccarci, una sensazione mai sentita prima mi invade e ripenso a tutti i momenti imbarazzanti che abbiamo passato e quella sensazione raddoppia facendomi sentire un calore nel basso ventre. Lo spingo via per riprendere fiato e scivolo contro il muro per sedermi perterra e riposarmi.
Si siede vicino a me e mi sistema di nuovo i capelli scompigliati dietro le orecchie, mi guarda negli occhi per poi darmi un ultimo bacio dolce. Mi solleva facendomi sdraiare sul letto.
《Notte.》
Lo afferro dal braccio prima che possa andare via.
《No, resta.》
Annuisce e si sdraia affianco a me, mi accarezza la guancia diventata rossa per quello successo poco fa.
《Sogni d'oro piccola Alice.》
Chiudo gli occhi e mi faccio trasportare dal dondolio dei nostri corpi e le palpebre si fanno sempre più pesanti.
《 Non avrei dovuto rovinare anche te.》
Sono le parole che sento dire prima di chiudere gli occhi e farmi prendere dal sonno.

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