grigio cenere

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《Ahahaha, sei pazza. Come mai hai voluto fare sto piercing al naso?》
Siamo sdraiati entrambi sul mio lettino e ridiamo a crepapelle.
Per un attimo mi giro e rimango a guardarlo, non mi ero resa conto di quanto fosse bello, con i lineamenti perfetti e un po' di barbetta che si sarà dimenticato di rasarsi...
《 E non è ancora niente!》
Lui si gira e mi guarda con aria interrogativa.
Rimango a guardarlo negli occhi.
Si gira verso di me e mi sorride e tutte le cose brutte a cui pensavo si volatilizzano completamente, un sollievo enorme...
Il rumore della porta che si apre mi fa ritornare alla realtà.
《Ei CAMPIONE》
Emanuele si alza di colpo e va verso un ragazzo alto e magro con i capelli lunghi e gli occhi castani.
《Jonathan amico mio》Sì danno delle pacche sulla schiena. sposta lo sguardo su me e un sorriso gli compare in volto e si avvicina.
《Ehi io sono Jonathan, puoi chiamarmi jo, tu dovresti essere la povera ragazza che si dovrà subire ema per tutto il tempo? 》
《Ema?》 Lo guardo ridendo, non so perché ma questo nomignolo mi fa sorridere.
《Comunque si.》
《Piacere di conoscerti Alice》
Aspetta ma io non gli ho detto il mio nome, come fa a saperlo?
Gli stringo la mano.
Ha gli occhi verdi, alto magro e i capelli lunghi, un bel ragazzo.
《Scusate ma ho altro da fare. Emanuele se ti serve il bagno usa quello nel corridoio, io ci devo passare tutto il giorno.》
《Che hai la diarrea ?》 Jo e io lo guardiamo male.
Prendo la borsa di Drago e chiudo la porta alle mie spalle, tiro un respiro per farmi forza e sono pronta...
Tiro fuori diverse scatolette con dentro prodotti vari. Mi guardo allo specchio e apro la prima scatoletta.
Mi divido in ciocche i capelli con difficoltà, date le condizioni della mia mano, e ci spalmo sopra la sostanza Bianca. Mentre ricoprono i miei capelli la mia voce interiore continua a dirmi che sono una pazza e che me ne pentirò; continuo così fino a quando tutti i capelli sono ricoperti, lo devo tenere in posa mezz'ora.
Sento un brusio e mi metto con l'orecchio attaccato alla porta...
《Ema, non puoi stare qua... Abbiamo bisogno di te.》
《Nemmeno io voglio stare qui, ma qualcosa mi trattiene.》
Poi il silenzio.
Apro la porta per capire e non vedo nessuno in stanza e così decido di sedermi sul letto.
Mi accorgo solo ora della tv, il telecomando si trova sul cassetto di Emanuele e così mi sporgono per prenderlo. Mi accorgo che sotto c'è un pezzo di giornale, lo prendo e inizio a leggere.
"Ragazzo si butta dal 5°piano, in ospedale in condizioni critiche..." articolo di due settimane fa.
Perché dovrebbe tenere un articolo del genere?  Il ragazzo non è lui... Lui si è schiantato in moto. Un rumore mi fa sobbalzare e subito lo rimetto a posto e accendo la tv.

Dopo mezz'ora di "Diario di una nerd superstar " che avrò rivisto mille e altre mille volte  vado di nuovo in bagno.
Apro l'acqua del lavandino e ficco la testa sotto l'acqua fredda, sfrego per bene fino a quando la crema Bianca non va via, strizzo i capelli e li tampono con l'asciugamano.
Quando il mio sguardo si posa sullo specchio ciò che vedo mi fa sobbalzare: Il castano dei miei capelli è sparito e ha lasciato spazio a un biondo chiarissimo, ma il lavoro non è ancora finito. Nella seconda scatola c'è un altro prodotto che devo tenere dieci minuti.
Un sorriso stupido mi compare sulla faccia e la sensazione che mi invade è fantastica, finalmente Sto diventando ciò che sono davvero e non quella figura chiusa e depressa che ero prima, o almeno che ero dopo ciò che è successo...
Mentre aspetto che i dieci minuti passino mi giro intorno alla stanza e controllo ciò che mi hanno lasciato.
Nella valigia c'è un Ipod con tutte le mie canzoni preferite, me lo avrà lasciato mio fratello, lo adoro!
Metto la prima canzone: "GIRL ON FIRE" di Alicia Keys.
Questa canzone mi fa sentire forte e bene e dopo tutto inizio a pensare che questa esperienza non sia così male.
Senza che me ne accorga Sto cantando e ballando per la stanza, non è da me!
La porta si apre lentamente e io corro in bagno, chiunque sia mi ha quasi beccata.
《MOCCIOSA NON HAI TOCCATO LA MIA ROBA VERO ?》
《No.》
Come si permette a chiamarmi così, se non a avessi la mano fasciata un pugno in faccia non glielo toglie nessuno.
《Senti devo andare al cesso, quindi apri sta porta e levati che mi hai rotto. 》
Ma che gli prende, non ha senso ciò che fa. Prima si comporta bene e poi diventa uno stronzo di prima categoria.
《No sto facendo una cosa.》
Non lo sento più quindi penso sia andato via.
Sciacquo di nuovo i capelli e ora sono di un bianco candido, ora iniziamo a ragionare. La terza scatoletta contiene una tinta da lasciare in posa venti minuti.
Guardo l'ora sullorologio che mi hanno lasciato. Sono le 16:00 tra un ora ho l'appuntamento con il medico per farmi guardare la mano perciò devo muovermi.

Venti minuti passano velocemente ascoltando le canzoni che mio fratello ha scelto.

Di nuovo risciacquo e questa volta ciò che  vedo allo specchio mi fa piangere di gioia... I miei capelli sono grigio cenere e sono bellissimi. Manca un ultimissimo passaggio e ho finito; un altra tinta da lasciare cinque minuti.
La spalmo solo sulle punte e aspetto.

Mancano solo più due minuti e sento bussare alla porta. 《Ali... muoviti ti cercano, sei da un ora li dentro !》
《Due minuti e arrivo.》
《Bah》
Sciacquo la tinta blu e tampono con l'asciugamano che rimane un po' macchiato.
Mi asciugo i capelli e li pettino poi osservo lo spettacolo che ho creato davanti allo specchio.
I capelli castani hanno lasciato spazio a un grigio cenere che sulle punte si trasforma in blu pastello, non riesco a scollare gli occhi dal capolavoro...
《Se non apri la porta la butto giù! 》
Giro la chiave e apro lentamente.
Emanuele rimane a fissarmi con gli occhi spalancati.
《Che c'è? 》
《C...che c'è? 》
Balbetta addirittura.
《Ora devo andare! Se no faccio tardi 》
Gli passo di fianco e lo sento dire qualcosa sotto voce ma non capisco bene. Chiudo la porta dentro me e solo ora la sensazione bella che mi avvolge si trasforma in terrore di cosa pensano gli altri...

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