La luce del sole mi accarezza le palpebre e mi costringe ad aprirle. Ieri siamo stati fino a tardi a vedere le stelle in quel posto, ci siamo arrampicati sull'albero, abbiamo riso, ci siamo rivisti da piccoli più e più volte, abbiamo parlato di vecchi ricordi felici, abbiamo "vissuto" se così si può definire.
Ma ora siamo di nuovo in questo posto e le cose non andranno meglio.
《Buon giorno Honey.》
Emanuele entra nella stanza con un sorriso raggiante e mi passa un vassoio con un croissant e il caffè.
《Ciao.》
Gli sorrido sforzandomi di non far vedere la tristezza interiore che mi viene pensando a ieri e a quanto avrei voluto fermare quel momento in eterno.
《Oggi abbiamo lezione.》
《Davvero?》
Annuisce addentando il suo croissant.
《Non vedevo l'ora, a momenti mi andavo a lamentare.》
《Però prima devi andare a parlare un po' con Luca.》
Cosa? Pensavo che non dovessimo più andare dato che non l'ho visto per giorni.
《Ah...》
《Dai che poi si inizia.》
Gli lascio il vassoio e vado in bagno per farmi una doccia tranquilla.
L'acqua è sempre stata fonte di tranquillità e racchiude da sempre lacrime, sorrisi, pensieri.
Il vapore ricopre il bagno e lo specchio crea un velo di condensa, ci appoggio la mano e rimane l'impronta.
Nel riflesso opacizzato vedo una figura, mi giro per capire se è Emanuele ma non vedo nessuno.
Non ci faccio caso e inizio a svestirmi e la stoffa passa leggera sul mio corpo e un brivido mi passa per il corpo e questa sensazione mi riporta subito a Emanuele, a quando mi aveva tirato fuori dal bagno e il mio corpo nudo sfiorava il suo, a quando mi accarezza, mi sfiora, mi abbraccia.
I brividi mi rimangono sulla pelle e tiro un sospiro pensando se il vero motivo di questa sensazione sia il freddo o il pensiero delle sue labbra sul mio collo.
Riemergo dai miei pensieri mi butto sotto la doccia, l'acqua calda non riesce a togliermi questa sensazione e continuo ad avere la pelle d'oca, mi scorre su tutto il corpo, i respiri che mi escono dalla bocca diventano vapore e mi sembra di stare in una sauna.
Un rumore mi distoglie dai miei pensieri.
《Ema? Sei tu?》
Sento solo una risata che non è la sua, apro la doccia ma non vedo nessuno di nuovo, starò impazzendo.Sono stata una decina di minuti sotto l'acqua e il mio corpo è completamente rilassato; mi avvolgo all' asciugamano e alzo lo sguardo sullo specchio, c'è una scritta che non ho fatto di certo io e vicino al segno del mio palmo c'è quello di un'altra mano.
"REMEMBER THIS?"《Ali, guarda rimane l'impronta.》
Il bambino con gli occhi azzurri mi guarda mentre schiaccia la mano sulla sabbia.
《Aspettami.》
Appoggio la mia mano vicino alla sua e le nostre impronte rimangono impresse nella sabbia fino a quando un onda non le cancella.
《Se le è prese il mare.》
《Eh già così le costruirà per sempre.》Le lacrime mi scendono a fiotti pensando a quel giorno.
《Cosa mi sta facendo...》
Di nuovo sento una risata.
《BASTA!》
Sento bussare alla porta.
《Alice tutto a posto? 》
《Io... Io si. Arrivo subito.》
Apro la porta ma inciampo in qualcuno.
《Attenta!》
L'asciugamano mi è caduto e sono nuda davanti a lui ma non se ne è ancora accorto; il mio corpo non riesce a reagire e sto così fino a quando non si gira.
《Ali...》
Sento il viso ribollirmi per l'imbarazzo ma il mio corpo ancora non si muove.
Emanuele non abbassa lo sguardo continua a guardarmi gli occhi senza dare sbirciatine, si avvicina fino ad arrivare al mio viso e mi alza il mento, il mio cuore sobbalza per il contatto con le sue mani calde.
《Tu non sai quanto vorrei accarezzare la tua schiena nuda, i tuoi fianchi, le tue cosce. Poter sentire tutto il tuo corpo. Ma soprattutto non hai idea di quanto voglia sentire le tue labbra sul mio collo...》
Si avvicina al nuovo orecchio.
《... sentirle sulle mie, quanto ti desideri con tutto me stesso, vorrei farti sentire cosa provo, ma so che ti spaventerebbe.》
《Dimostralo. 》
Le parole mi escono di bocca senza che io voglia.
Mi lascia un bacio sulla collo e mi morde il lobo dell'orecchio.
《No. Non così.》
Sì abbassa per prendere il mio asciugamano e, sempre senza guardarmi, me lo porge.
Mi lascia un bacio sulla fronte.
《I tuoi occhi brillano.》
Sì volta lasciandomi bloccata con l'asciugamano in mano.
Che cosa è appena successo?
Cosa mi è appena successo?!
Non riuscivo a muovermi ero completamente bloccata...
Scrollo la testa per lavarmi i pensieri e mi riavvolgo l'asciugamano.
Mi vesto ma continuo a sentire le sue labbra sul collo e mi metto i pantaloni al contrario per la distrazione.
《Okay Alice, ce la puoi fare.》
Dico fra me e me cercando di convivermi. Questa giornata non finirà bene.

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Salvati da sola.
RomansaLa felicità nei suoi occhi era scomparsa, la ragazza china sul libro non era più Alice. Ora dal suo viso traspariva solo freddezza. Non è colpa sua, chi ha capito troppo non sa più cosa fare se non restare a guardare il vuoto.