Non sei da sola

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Sono in camera mia da più o meno un'ora e la stanchezza si fa sentire, ho una sensazione di angoscia e tristezza che non se ne va e inizia a darmi fastidio, ho voglia di ridere e sentirmi più leggera.
Scendo dal letto e mi dirigo verso il salotto dove sento la televisione al massimo del volume, sul divano c'è Emanuele sdraiato sul divano a guardare il soffitto.
《Ehi》
Non si muove di un millimetro.
《Ema...》
《Che c'è? 》
《A cosa pensi?》
《A niente ... vieni qui.》
Allarga le braccia e io non ci penso due volte a tuffarmici dentro, respiro il suo profumo e mi immergo in questo momento sperando che nessuno lo rovini.
《Alice, perché fai cosi ?》
《Così come? 》
《Perché pensi troppo? Perché vuoi trovare una risposta per tutto?》
《Senti, non ho più voglia okay? Non ho più voglia di essere così fottutamente triste, ho bisogno di risate e di felicità, almeno un po' me la merito no?》
In un secondo i miei piedi non sono più attaccati al pavimento, volteggio in aria.
《Vatti a preparare stasera trasgrediamo le regole.》
Mi posa in camera e chiude la porta.
Cosa vuol dire che trasgrediamo le regole? Cosa mi devo mettere dove andremo?
Non so neanche che vestiti ho dietro, non ho ancora aperto l'armadio e non voglio immaginare cosa mia mamma mi abbia portato qui.
Prima di aprire l'armadio mi faccio una doccia, l'acqua calda che scorre crea vapore nella stanza e il rumore dell'acqua assieme alla temperatura nella stanza mi rilassano, metto un po' di musica, entro nella doccia e mi faccio prendere completamente da questo momento.
"La musica non c'è" di coez rimbomba nel bagno e la mia bocca si muove assieme alle parole della canzone.
"Volevo dirti tante cose, ma non so da dove iniziare
Ti vorrei viziare"
Anche io vorrei essere viziata da qualcuno.

Dopo una bella mezz'oretta sotto l'acqua forse è meglio che dia un'occhiata a cosa posso mettermi.
Apro le ante e subito davanti agli occhi mi appare un pacchetto rosa shocking, di sicuro è stato lasciato lì da Noe e Giulia, non voglio nemmeno guardare cosa c'è dentro.
Opto per un pantalone bianco e una camicia gialla ma appena mi guardo allo specchio mi viene da vomitare al solo pensiero di andare in giro così.
Con un grande sospiro prendo il pacchetto nell'armadio e lo apro.
Un vestito a tubo nero.
《No, no, no e no》
Ma poi mi riguardo allo specchio e forse è meglio se me lo provo.
Faccio fatica ad entrarci e mi sta abbastanza attillato, non so se sia il caso di metterlo o no.
Se potesse anche lo specchio direbbe WOW, è fantastico e mette in risalto le curve e i capelli bianchi.
Sciolgo la coda e mi pettino mi trucco solo con il mascara e un po' di gloss sulle labbra...
Scarpe metto le mie solite all star nere.
Perfetto...
Sono le 11 e questa serata sembra non voler andare avanti, il tempo va estremamente lento.
Sento bussare alla porta.
《Alice ? Sei pronta ?》
《Si entra.》
Emanuele sgrana gli occhi appena mi vede e sembra non riuscire più a parlare.
《T...Tu sei... fantastica.》
Mi compare un sorriso sulle labbra.
《Andiamo dai.》
《Ma dove vuoi andare? non possiamo uscire a quest'ora, non ci è permesso.》
《Sentimi bene...》
Mi prende il polso e mi tira verso se è in quel gesto i suoi muscoli si contraggono sotto la maglietta attillata.
《A me non importa di queste stupide regole, ho bisogno di una serata decente e di vederti spensierata e sorridente. Quindi ora o vieni con me o vieni con me. 》
Cerca di assumere una faccia da autoritario ma il tutto è molto buffo e io scoppio a ridere.
《Va bene signorino... usciamo.》
《Ah e non chiedere seguimi e basta.》
Sto zitta e mi faccio tirare verso l'uscita...

Una moto nera è parcheggiata davanti a noi, è grintosa e pazzesca, vorrei poter sentire di nuovo quell'emozione di libertà che sento quando guido.
《Me l'ha portata stasera Jon.》
Sgrano gli occhi, quel gioiello è suo?
Ducati Diavel l'amore della mia vita.》
Ci passo vicino e la accarezzo come se fosse così delicata da rompersi appena la sfiori, è pulita e intatta senza neanche un graffio.
《Dai!》
Di fianco ci sono due borse e tira fuori un casco.
《Mettilo.》
Me ne lancia uno, è nero come la moto e la visiera è oscurata, il tutto fa molto aggressivo e... sexy?
Me lo infilo e guardo Emanuele salire sulla moto, la scioltezza con cui lo fa è  fantastica, sembra essere un tutt'uno con la moto.
Mi fa un gesto con le mani.
《Sali.》
Non ci penso due volte e corro verso il mio posto.
Faccio un po' fatica a salirci per via del vestito che sale appena divarico le gambe.
《Ti muovi Honey? 》
《Si!》
Mi posiziono dietro a lui e mi tengo, ed ecco che finalmente accende la moto e sento il rombo del motore, l'adrenalina mi sale quando toglie il cavalletto e accelera.
Quando accelera di nuovo la moto parte e a me viene spontaneo ridere, adoro andare in moto.
Il vento mi scorre sulle coscie scoperte e l'aria fresca di inizio settembre non aiuta molto, ma non ci penso e mi godo questo momento.
Emanuele indossa una giacca di pelle che non avevo notato prima ed è estremamente bello, non ho mai dato molta importanza ai ragazzi ma con lui vicino sono diversa, come una bimba che vuole un gioco a tutti i costi, ma questo gioco costa troppo.

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