Osservai il fumo abbandonare le mie labbra, spensi poi la sigaretta ormai finita. Guardavo Stessie aprire la bocca e continuare a parlare, stava pesando ad un benvenuto speciale per quelli nuovi.
Non ascoltavo più di tanto, Stessie parlava sempre troppo e alla fine, solo io avevo il diritto di decidere cosa fare. Tutti prendevano ordini da me, persino loro che erano quelle che gradivo di più. Non palo di bene, ci tengo a loro, ma non sono le mie migliori amiche con cui faccio battutine e con le quali parla della mia vita o della mia situazione sentimentale.
Però Demi e Stessie erano quelle con cui mi piaceva passare la maggior parte del tempo, inoltre sono le uniche che possono usare un certo linguaggio con me, oppure erano le uniche che potevano parlarmi guardandomi nei occhi.
-.....Ha una figlia.....- con questa frase Demi catturò la mia attenzione. Mi ripresi dal mio sogno ad occhi aperti, posai gli occhi sulla ragazza bionda meno "rifatta", la quale smise subito di parlare. Loro erano capaci di capire le reazioni del mio corpo, e devono aver capito che non stavo ascoltando ma che quella frase aveva attirato la mia attenzione.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?
-Ha una figlia, eh...?
-Già, Cam, l'ha conosciuta, dice che sembra una bimba sperduta.- disse Stessie ridacchiando
-Perché Cameron li ha conosciuti prima di me?- chiesi curioso
-Sono i suoi nuovi vicini di casa, ha fatto solo il ragazzo ospitale.- disse Ethan alzando le spalle
-Mh....- mormorai alzandomi dalla sedia. Feci il giro del tavolo, fermando poi davanti alla grande finestra che dava sul giardino di Will-Voglio conoscere la ragazza.
-Vuoi picchiare la ragazzina?- chiese Ethan. Mio fratello era quello meno propenso alla vita da criminale, se fosse dipeso da lui, non sarebbe mai entrato in questo giro, ma forze superiori, hanno voluto il contrario.
-Dove abita Cameron?- chiesi
Demi si alzò seguita brevemente da Stessie. Quest'ultima mi fece segno di seguirle.
-Non so che vuoi fare, Grayson, ma ho una strana sensazione.
-Ho tutto sotto controllo, Demi.
Bella's pov
Quando mi lavai e mi vestii quella mattina, mi stupii moltissimo trovare Cameron che aiutava mio padre a montare un mobile.
-Buongiorno- dissi sorridendo a mio padre
-Giorno, Mija.
-Buongiorno, Bella.- disse cordialmente il ragazzo
-Tesoro, Cameron é stato molto gentile. Questa mattina é venuto a trovarci e aveva una busta di cornetti per noi, poi si é gentilmente offerto di aiutarmi con la tua libreria. E' davvero un ragazzo adorabile.- disse mio padre sorridendo e lui ricambiò quasi prontamente
-Grazie mille.- dissi sorridendo riconoscente
-Non ho fatto molto. Deduco però che tu legga tanto.
-Solo il necessario.
-Ti capisco, nella mia stanza ci sono più libri che vestiti.
Mio padre sorrise in maniera complice, questo ragazzo gli piaceva davvero tanto. A me, invece, dava una strana sensazione. Forse era tutto dovuto a quello che ho letto su quel posto.
-Mh...adesso dovrei andare- mormorò nervoso spostando il peso del suo corpo da una gamba all'altra.
-Bella, perché non lo accompagni fuori?- chiese mio padre e quasi non mi strozzai con il cornetto.
Lo conoscevamo solo da ventiquattro ore e lui già mi buttava tra le sue braccia?Tra le bracci di uno sconosciuto perché non sappiamo nulla su di lui. Tranne che é il nostro vicino di casa.
Spalancai gli occhi e cercai di far capire a mio padre che non volevo. Lui però pensò che fosse dovuto alla mia timidezza, afferrò il mio braccio e mi spinse verso il ragazzo castano.
-Non devi accompagnarmi, capisco il tuo disagio.-disse dolcemente
-Non dire sciocchezze Cameron, deve solo accompagnarti fuori la porta. Non le accadrà niente.- disse mio padre roteando gli occhi.
Questo ragazzo deve piacergli proprio tanto. Sembra il figlio che non ha mai avuto.
-Okay, okay-dissi alzando le mani
Mi chiuso la porta alle spalle quando la figura alta del ragazzo uscì davanti a me, mi sorrise e dovette abbassare lo sguardo per potermi guardare nei occhi.
Gli sorrisi nervosamente, qualcosa in quel ragazzo mi faceva provare milioni di strane sensazioni negative. Mi intimoriva ed incuriosiva al tempo stesso.
La sua figura imponente si allontanò scendendo le scale che lo avrebbero allontanato da me, almeno quello era un bene.. Mi morì il respiro in gola quando ritornò da me, si fermò tuttavia al primo gradino.
-Bella...qualsiasi cosa succeda, non andare mai nella parte buia della città, non é consigliabile ad una ragazza come te. Poi non parlare mai con nessuno che ti sembra troppo losco e sta lontana dall'Alfa, lui é il più pericoloso.
Stavo per chiedergli spiegazioni, volevo tanto sapere cosa significassero le sue parole e chi fosse quell'Alfa , ma una voce roca e calda fece congelare entrambi sul posto.
-Ti ringrazio moltissimo Cameron, ma adesso penso di potermi introdurre da solo.
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Just a possession/Grayson Dolan
FanfictionIn una Bradfort senza regole, con poliziotti corrotti e persone che fingono di non vedere mai nulla, Grayson Dolan regna su quella piccola cittadina facendo tremare tutti. Lo chiamano l'Alfa per il suo comportamento da uomo dominante e per il tatuag...