Le braccia di Grayson erano strette intorno a me per tutta la notte, mi sembrava impossibile muovermi o respirare. La sua morsa era così fortee, come se temesse che potessi andare via. Ma non erano solo le sue braccia, ma tutto il suo corpo che mi teneva schiacciata contro il materasso impedendomi di fare qualsiasi mossa. Nessuno sarebbe in grado di liberarmi dalla sua presa ferrea, così come io non riuscivo a scivolare via da lui.
Dopo avermi presa con la forza sul pianoforte, mi aveva trascinata nella sua stanza, aveva tolto i miei vestiti e poi i suoi, portandomi poi contro il suo petto a letto.
Adesso che cosa sarebbe successo? Domani mattina mi avrebbe chiesto scusa oppure avrebbe compiuto le sue promesse? Mi avrebbe davvero messo sotto controllo oppure lo aveva detto preso dalla rabbia? No, la determinazione nei suoi occhi mi avevano fatto capire che era tutto reale. Deglutii, voltandomi verso di lui, riuscii a malapena a farlo per la forza con cui mi stringeva. Alzai esitante la mano sinistra e notai che stavo tremando. Accarezzai il cipiglio sul suo volto, sperando di farlo rilassare e di non svegliarlo e fargli avere una reazione negativa.
Portai lo sguardo verso il basso, guardando il suo addome piatto con una peluria sul ombelico. Non mi sarei stancata di guardare la sua pelle...oppure baciarlo. Le mie dita si posarono sul suo naso, tracciandolo verso l'alto e notando, con mia grande sorpresa, che si stava rilassando. Lui fece un movimento brusco, facendomi allontanare di scatto la mano.
-E' da tempo che qualcuno non mi accarezzava. Ti prego, continua.-sussurrò con voce ancora impastata dal sonno. Mi vennero i brividi quando sentii il suono della sua voce; ma non capivo se fosse per paura o perché mi piaceva la sua voce roca di prima mattina.
Portai di nuovo le dita sul suo volto, accarezzandola di nuovo. Sospirò, le sue braccia strinsero intorno a me. Gemetti per il dolore, pensando che forse avrebbe lasciato il segno delle sue braccia sui miei fianchi.
-P...potresti lasciarmi? Mi stai facendo male.-sussurrai, con timore di ricevere una reazione negativa da parte sua. Di nuovo.
-No.-disse subito. Aprì di scatto gli occhi, posando le sue irridi marroni nei miei. Mi spinse contro di lui, senza lasciare nessuno spazio tra di noi. Le sue labbra si posarono bruscamente sulle mie, succhiando il mio labbro inferiore, per poi farsi spazio nella mia bocca con la sua lingua. Le sue mani scesero dietro la mia schiena ed afferrarono il mio sedere, stringendolo con prepotenza.
Portai le mani sulle sue spalle, provando ad allontanarlo, ma questo lo fece solo grugnire e stringermi più forte. Gemetti per il dolore. Interruppe il nostro bacio, posando prontamente le labbra sul mio collo. Provai un dolore fortissimo quando i suoi denti affondarono con forza nella mia pelle.
-Grayson.-sussurrai in preda al dolore, delle lacrime si stavano formando ai lati dei miei occhi.- Basta, ti prego.
Si allontanò solo quando si sentì soddisfatto del suo lavoro, facendomi capire quanto fosse più forte di me. Un ghigno orgoglioso si formò sul suo volto.
-Adesso si che l'Alfa ha marcato il suo territorio.-ringhiò al mio orecchio, mordendo il lobo con prepotenza.
Il suo telefono prese a squillare e per la prima volta, fui felice di essere interrotta, che ci fosse altro ad attirare la sua attenzione. Sbloccò il suo cellulare e lesse il messaggio che gli era appena arrivato.
-Joseph ha invitato William e me a pranzo, ha detto di volere anche te.-disse, alzando lo sguardo per poter vedere la mia reazione. Un brivido scese lungo la mia colonna vertebrale e mi si gelò il sangue nelle vene.
-Non preoccuparti per Morgan, lui mi ha dato il permesso di fargli quello che volevo. Non sarà arrabbiato.-disse toccando la mia guancia.
-Vorrei fare una doccia.-dissi debolmente. Mi sentivo sporca e speravo di lavare via tutti gli eventi di ieri sera, ma anche quelli di quelle due settimane, ormai finite.
Grayson venne con me in bagno, ma non mi stupii. Dopo il modo in cui mi aveva stretta per tutta la notte, immaginavo che non avrebbe lasciata andare tanto presto. Mentre lui si spogliava alle mie spalle, io posai lo sguardo sullo specchio, rabbrividendo all'immagine che trovai davanti: io, in intimo, il collo completamente viola, il mio corpo pieno di lividi e un piccolo taglio sul labbro.
Grayson si mise alle mie spalle, stringendo le braccia intorno a me e portandomi contro il suo petto.
-Sei mia.
Per la prima volta, ebbi paura di quelle volte e del loro significato.
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Just a possession/Grayson Dolan
FanfictionIn una Bradfort senza regole, con poliziotti corrotti e persone che fingono di non vedere mai nulla, Grayson Dolan regna su quella piccola cittadina facendo tremare tutti. Lo chiamano l'Alfa per il suo comportamento da uomo dominante e per il tatuag...