Capitolo 37

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Grayson's pov

Sono passati due mesi, con il passare dei giorni, la mia ragazza aveva iniziato a comportarsi in maniera strana. Era molto evasiva ogni volta che le facevo una domanda, passava molto tempo al telefono e non voleva fare più sesso. Tantissime volte le sono andato vicino, baciandole il collo nella maniera che sapevo l'avrebbe fatta impazzire, accarezzando la pelle del suo addome piatto sentendo i brividi formarsi sotto il mio tocco e lei...semplicemente si tirava indietro. Inventava scuse su scuse; una sera era il mal di testa, quella dopo era il ciclo(e quindi non feci domande per cinque/sei giorni) e così via. Per quanto sembrasse ovvio cosa stesse succedendo, non riuscivo a crederci. Ma poi la vedevo prendere il cellulare ed allontanarsi da me per poter parlare e mi sembrava l'unica cosa plausibile: Bella mi stava tradendo.

Non sapevo quale folle bastardo avesse il coraggio di andare con la mia ragazza, ma stava succedendo. Non riuscivo a guardarla nei occhi, non riuscivo ad odiarla, mi sentivo completamente senza forze. Ma sapevo che se avessi incontrato quel coglione, gli avrei fatto molto molto male. Non capivo dove avessi sbagliato, a stavo trattando bene, mi prendevo cura di lei e mi ripagava andando a letto con un altro.

Per l'ennesima volta quella settimana, mi trovai a guardarla mentre messaggiava con qualcuno. Le si illuminarono gli occhi quando ricevette una notifica, sorrise ampiamente e poi mi guardò.

-Oggi ho da fare. Non ti dispiace vero, se esco?-chiese, posando il telefono sul tavolo. Scossi la testa, fingendo disinteresse. Alzò un sopracciglio, come a chiedersi per quale motivo non facessi ulteriori domande.

Bella, uscì dalla cucina per andare a prepararsi, lasciando il cellulare incustodito sul tavolo. Lo presi, quando arrivò una notifica, e lo accesi. Mi infuriai ancora di più quando vidi che il telefono era bloccato e c'era solo un notifica con un messaggio, senza che venisse specificato il mittente oppure il contenuto. Lo lasciai di nuovo sul tavolo, alzando lo sguardo verso le scale.

Oh, avrebbe pagato eccome.

Bella's pov

Mi sudavano le mani mentre aspettavo che arrivasse. Stavo tremando terrorizzata, siccome sarebbe stata la prima volta. Ero molto dispiaciuta per Grayson, ma era meglio così. Non sapevo come avrebbe reagito, ma sapevo che non se la sarebbe presa, dopotutto lo facevo anche per lui.

Mi alzai in piedi per poterlo salutare, sorrise e mi strinse educatamente la mano Sperai che non dicesse nulla per averla sentita così sudata, che capisse che ero nervosa.

-Allora, Bella, hai già ordinato qualcosa?-chiese, sedendosi e prendendo il menù tra le mani.

-Non sono molto affamata in realtà.-dissi e lui, sorridendo, annuì.

-Non hai motivo di essere nervosa, la cosa più grande l'abbiamo già fatta. Vero?-chiese, ed io annuii-bene.

-Mi dispiace se non ti abbia seguita personalmente, ma Mahogany mi ha detto quanto fosse importante e siccome ero fuori città, ho pensato che ti saresti trovata bene con il mio sostituto.-disse

-Non si preoccupi, mi ha trattato benissimo.

-Bene. Penso che ormai tu sia familiare con tutto.-disse, prendendo la scatola, che conoscevo da due settimane, e passandomela. La misi in borsa, sorridendogli grata.

-Mi dispiace averla fatta precipitare qui.-dissi

-Non preoccuparti, Bella, fa parte del mio lavoro.

Ci alzammo entrambi, ed io strinsi di nuovo la sua mano. Alla fine nemmeno lui aveva ordinato qualcosa da mangiare, quindi uscimmo fuori.

-Quando dovremo rivederci?-chiesi

-Appena finiscono, oppure se dovessi stare male. Ti controllerò in quel caso e vedremo che altro fare. Anche se non mi preoccuperei tantissimo, le usano tantissime donne.-disse lui con un alzata di spalle.

Avvertii la sua presenza prima che parlasse, mi bastò semplicemente guardare l'uomo davanti a me diventare completamente pallido in volto mentre spalancava gli occhi, fissando dietro di me.

-Grayson, lui é...-stavo per dire, ma anche io mi congelai sul posto. La sua mano si strinse con forza contro il mio braccio, mentre Sammy e Ethan si misero alle spalle dell'uomo, bloccandogli ogni via di fuga. Spalancai gli occhi quando lo trascinarono verso un viale buio, senza sforzo alcuno. L'uomo mi lanciò un'occhiata implorante.

-Credevi davvero che non l'avrei capito?-chiese duramente al mio orecchio

-Di che parli?

-Mi tradisci con quel coglione. Ma adesso ne pagherete entrambi le conseguenze.-sibilò al mio orecchio, mordendo con forza il lobo.

-Grayson....ma che hai capito?-sussurrai terrorizzata.

-Ho capito che lui é il motivo per cui sei sempre al telefono e non vuoi più fare sesso...Per caso é più grande di me? Quel coglione é capace di soddisfarti meglio?

-Non é il mio am...

-Non ti credo!-disse. Affondò i denti nella mia pelle, mordendo con forza. Gemetti per il dolore, provando ad allontanarmi di lui, ma mi strinse con più forza. Era palese che stesse cercando di farmi male.

-E' un cazzo di ginecologo.-sussurrai in preda al dolore.

Lui mi sentì lo stesso, fermandosi di scatto. Mi fece girare verso di lui, guardandomi con occhi spalancati.

-Cosa?Perché hai visto un ginecologo?-chiese, quasi spaventato

-Ti ho sentito parlare con Ethan, non so di cosa stavate parlando prima che arrivassi, ma gli rivelavi che odi usare i preservativi. Ho pensato che ti desse fastidio usarli anche con me, quindi ho chiesto a Mahogany se potesse consigliarmi un ginecologo. Diceva che il suo era molto bravo, ma si trovava fuori città, e quindi mi ha dato il suo numero. Abbiamo parlato telefonicamente e mi aveva prenotato un appuntamento con il medico che lo sostituisce momentaneamente al suo studio. Adesso ci siamo incontrati perché era appena tornato e voleva che avessi le pillole il prima possibile, siccome Mahogany gli aveva detto che sono sua amica e ne avevo urgente bisogno, ha avuto un occhio di riguardo per me.-spiegai.

Notai il colore abbandonare le sue guance, aprì bocca per dire qualcosa ma non ne uscì nulla.

-Merda.-sussurrò

-Già.-dissi, secca.

Grayson mi lasciò andare, correndo nella direzione dove avevamo visto sparire i suoi uomini con il dottor Scott.

Avevo evitato di fare sesso con lui perché mi sarebbe piaciuto farlo direttamente quando avevo le pillole, ma lui aveva pensato ad altro. Ero sempre al telefono con il ginecologo ed Mahogany che voleva sapere come procedessero le cose, lui pensava che lo tradissi. E come se non bastasse, mi aveva anche seguito.

Tornò poco dopo, guardandomi dispiaciuto.

-Susa.-sussurrò

-Come sta?

-Bene, i ragazzi lo stavano solo spaventando con le parole, ma li ho fermati prima che gli facessero del male.-disse ed io annuii.

-Voglio andare a casa.-dissi. Mentre stavamo camminando, lui provò a stringere la mia mano, ma l'allontanai come se avessi preso la scossa.

-Ti ho persa, Bella?-sussurrò quasi spaventato.

Non gli risposi, limitandomi ad entrare nella familiare Mercedes nera.

Just a possession/Grayson DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora