Capitolo 34

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Bella's pov 

La campanella dell'ultima ora suonò. Facendo riempire la stanza di sospiri di sollievo. Afferrai la mia borsa, uscendo dalla classe più in fretta possibile. Mentre passavo per il corridoio, notai Juliet e Liam poggiati contro gli armadietti.

-Miracolo!Che cos'è il miracolo? La mia presenza con voi-disse il castano in maniera teatrale.

-Da quando prendi lezioni di teatro?-chiesi

-Oh, non sono lezioni di teatro ma di religione. Io penso che gli anni di insegnamento gli abbiano fatto perdere la testa.-disse lui, scuotendo la testa.

-Probabile.-concordò la sorella

Allungai la testa verso la porta, provando a scorgere la sua Mercedes nera parcheggiare davanti al cortile. Mi morsi il labbro, nervosa mentre aspettavo.

-Devi andare?-chiese Juliet

-Già. Abbiamo un appuntamento.-dissi.

-Allora vai, ci vediamo domani.-disse Liam, sorridendo.

Uscii dalla scuola, vedendolo poggiato contro lo sportello della macchina. Stringeva una sigaretta tra le dita della mano destra, un piccolo sorriso si era formato sulle sue labbra quando mi aveva visto. Mi guardai intorno, notando come alcune ragazze lo stessero fissando. Iniziò a bruciarmi lo stomaco in maniera negativa. Camminai velocemente verso di lui.

-L'ultima volta che sei arrivata da me con quella faccia, Simpson ti aveva dato fastidio.-disse

-Bradley non centra...Ma qualcosa mi da molto fastidio.- Alzò le sopracciglia e qualcosa nel suo sorriso mi disse che aveva capito perfettamente.

-Ah sì? E cosa vorresti fare?-chiese divertito

-Posso mostrartelo direttamente.

Grayson annuì, sistemandosi meglio con la schiena contro la macchina. Portò le mani sui miei fianchi, avvicinandomi al suo corpo. Spinsi la sua testa verso il basso, unendo le nostre labbra.

-La piccola Ligthwood ha cacciato fuori le unghie.-disse sorridendomi

-Sentiti orgoglioso Alfa, succede solo per te.

Mi strinse con forza a sé, incatenando il suo sguardo con il mio. Mi morsi il labbro inferiore, sentendo la sua intimità premuta contro di me.

Abbassai lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore. Spalancai gli occhi quando lui mi strinse in un abbraccio, facendo scontrare il mio viso con il suo petto. Mi rilassai tra le sue braccia, sospirando. Grayson mi lasciò un tenero bacio tra i capelli, facendomi sorridere.

-Penso di aver appena mandato a puttane sette anni di reputazione di cattivo ragazzo.-disse, sorridendo

-Faccio diventare buone le persone cattive, é un mio talento.

-Andiamo, devo dirti una cosa.-disse. Mi aprì lo sportello della macchina, lasciandomi uno schiaffo scherzoso sul sedere mentre entravo. Lo guardai con indignazione, ma scoppiai a ridere quando entrò in macchina.

-Cosa devi dirmi?-chiesi mentre metteva in moto l'auto.

-Tu mi hai raccontato il tuo passato, mi sembra giusto che io ti racconti il mio.

***

Il tragitto per la meta che aveva in mente Grayson fu abbastanza lungo, ma finalmente, spense il motore della macchina dopo averla parcheggiata. Non era un posto in cui passavano molte persone. Era completamente deserta. Non avevo paura di rimanere da sola con lui. Uscimmo dall'auto e lui prese la mia mano, intrecciando le nostre dita.

Just a possession/Grayson DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora