Grayson si allontanò leggermente da me, si leccò le labbra e i suoi pieni di desiderio si spostarono lungo il mio corpo. Odiavo essere squadra in quella maniera, mi fa sentire come una preda che deve guardarsi le spalle del suo predatore. Eppure non c'era qualcosa nel luccichio nei suoi occhi che mi rendeva impossibile essere arrabbiata con lui, sembrava quasi che invece del mio corpo, guardasse la mia anima. Avrei potuto dirgli la verità se solo me lo avesse chiesto, e io gli avrei detto tutto quello che voleva sapere, gli avrei raccontato quale passato oscuro mi ero lasciata alla spalle oltre che ai miei migliori amici.
-Cosa ti succede?-chiese divertito
-Smetto di ragionare quando qualcosa mi da su i nervi.-dissi guardandomi intorno. Jacob non c'era e sperai con tutta me stessa che non fosse scandalizzato dalle mie azioni, nemmeno io riuscivo a riconoscermi.
-Ti capisco Luna...Se posso sapere, cosa ti ha dato su i nervi.- chiese e notai un leggero fastidio nella sua voce.
-Niente di cui tu debba preoccuparti, ho già risolto da sola.- dissi
Qualcosa attraversò i suoi occhi, ma quell'emozione andò via proprio come apparsa. Sembrava quasi che indossasse una maschera per impedire agli altri di vedere le sue vere emozioni, quasi come se per lui fosse sbagliato mostrare un minimo segno di debolezza.
-Okay...se qualcosa ti da fastidio, dimmelo e me ne occuperò.-disse stringendo la mascella ed io annuii. Tuttavia, entrambi sapevamo che non sarei mai andata da lui, non é da me. Potevo essere timida, potevo essere intimorita da lui, ma sapevo farmi valere. Mio padre mi aveva insegnato a combattere le mie battaglie da sola.
Prima che me ne rendessi conto, le labbra di Grayson si erano posate sulle mie. Chiusi gli occhi permettendo alla sua lingua di entrare in contrasto con la mia, le sue mani si stringono sui miei fianchi mentre mi costringeva a stare tra il suo corpo e la portiera della macchina alle mie spalle. Un grugnito di frustrazione abbandonò le sue labbra, e la sia stretta sui miei fianchi aumenta, e avrebbe sicuramente lasciato dei segni.
Quando i nostri corpi si avvicinarono ancora di più, sentii qualcosa che si alzava. Mi stacci leggermente in imbarazzo.
-Allora, stasera c'è una festa, mio zio Will ha concluso un affare importante e festeggiamo il suo ritorno. Vieni anche tu?-chiese spostando una ciocca di capelli
-Non mi piacciono le feste.
-Ma questa é diversa, mio zio ha concluso un affare con dei tipi di Amsterdam.
-Io non conosco nemmeno tuo zio, poi siccome ha concluso qualcosa di importante penso voglia stare con le persone che conosce.
-Verrà anche Mahogany, appena vorrai andare via, sicuramente lei ti accompagnerà a casa. Mahogany non beve, davvero.
-Io so guidare Grayson, non é il passaggio, sono i miei ricordi con le feste.- Perché insisteva tanto?
-Allora faremo nuove e meravigliosi ricordi...Andiamo dolcezza, mi prenderò cura di te.
-Appena mi annoio vado via.
Il suo sorriso di vittoria non assomiglia per niente al suo solito ghigno, questo sembrava sincero. Probabilmente non mostrava mai questa parte di sé. In un certo senso ero contenta che si mostrasse solo a me.
-Il mio ego é abbastanza grande bella, se continui a guardarmi come se fossi la cosa più preziosa al mondo sei fottuta.
-Almeno sei sincero.
-Ero serio quando ti ho detto che odio le bugie.
-Ragazzi, scusate se vi disturbo ma Mahogany ti vorrebbe in classe, Bella-disse una terza voce interrompendo la nostra conversazione.
Mi voltai per guardare Jacob, un sorriso rassicurante era presente sul suo volto. Forse lo faceva per farmi capire che non ero nei guai, oppure perché é un ragazzo allegro.
-Già scappi da una lezione di Mahogany-chiese Grayson divertito
-Te l'ho detto che non ragiono quando qualcosa mi da su i nervi.
-Vieni con me.
Andammo verso l'albero dove avevo lasciato il mio zaino, lo misi in spalla e poi continuai a camminare stringendo ancora la mano di Grayson nella mia. Mi stupii con quanta facilità riusciva ad orientarsi per quella scuola enorme, io ci andavo da due giorni e a malapena sapevo dove andare per le mie classi.
-Tu venivi a scuola qui?
-Wiliam disse a me e mio fratello che fino ai diciotto anni, avremmo fatto quello che lui voleva.-disse con una semplice alzata di spalle.
-Non sapevo che avessi un fratello.
-Non sai tante cose di me, ma tanto meno io so qualcosa di te.
-Giusto.
Arrivammo davanti alla porta della classe di Mahogany, la porta era chiusa e l'idea di essere in ritardo il terzo giorno di scuola, non mi terrorizzava più di tanto.
Grayson aprì la porta, un silenzio tombale sembrò calare nella classe e tutti abbassarono in automatico la testa. Avevano davvero paura di lui, molto più di quanto credessi.
-Scusa Mahogany, colpa mia.-disse facendomi entrare
Mi guardai intorno per trovare un posto libero, siccome quello dove ero seduta prima era stato occupato. Sospirai quando trovai un posto in fondo a tutto, era proprio quello di cui avevo bisogno dopo aver fatto questa apparizione con Grayson al mio fianco.
-Vuoi restare con noi Grayson?-chiese Mahogany notando che il ragazzo era ancora fermo sulla soglia della porta.
-No, ho già dato..rispose prontamente.
Fece per andarsene, ma dopo aver aperto la porta, si volta di nuovo e mi sentii morire quando i suoi occhi si posarono su Brandley.
-Sono già due strike, Simpson. Al terzo ti taglio le palle e la lingua.-disse seriamente prima di abbandonare la classe
Fissai la porta ormai chiusa, in uno stato di shock, lui come faceva a sapere che era stato proprio lui a darmi fastidio?
Mi aspettai di sentirlo lamentarsi per quello che lui aveva detto, e invece quando mi guardai intorno, tutti avevano ancora la testa bassa e lo sguardo fisso sul proprio quaderno. Sembrava quasi che io fossi la sola ad aver visto Grayson uscire dopo aver minacciato un ragazzo. Ma dopo ricordai.
Loro avevano paura di lui, e forse dovevo iniziare ad averne anche io..
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Just a possession/Grayson Dolan
FanfictionIn una Bradfort senza regole, con poliziotti corrotti e persone che fingono di non vedere mai nulla, Grayson Dolan regna su quella piccola cittadina facendo tremare tutti. Lo chiamano l'Alfa per il suo comportamento da uomo dominante e per il tatuag...