Una forza inaspettata

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Secondo il poeta Dante Alighieri, il primo girone dell'Inferno è dedicato a coloro che in vita si sono astenuti dalle scelte.
Ogni decisione ha un peso. Non prenderne una denota una mancanza di coraggio, che spesso muta in un errore. E dagli errori germogliano i rimpianti.

•••

Avete presente quei momenti in cui il cuore sembra fermarsi per lo stupore e la paura, in cui il battito resta solo il lontano ricordo di una vita passata?
Sì, immagino di sì.

Avete presente quei momenti in cui il vostro corpo si immobilizza e, rigido com'è, voi non riuscite e non potete più comandarlo?
Beh, forse sì.

Avete presente quei momenti in cui vi trovate davanti a qualcuno, o qualcosa, che vuole uccidervi e vi trovate nelle due condizioni di cui ho parlato prima?
No, immagino, e spero, di no.

In effetti, era esattamente così che mi sentivo in quel momento: impietrito, sorpreso e terrorizzato. Perché, dopotutto, era stata anche la paura a stringermi nel suo gelido abbraccio, convincendomi a fuggire. E lo avrebbe fatto anche in quel momento, se solo avessi avuto una via di fuga. Lo zaino, che tenevo su una spalla, scivolò a terra. Mi sarebbe stato solo d'intralcio.

Come ha fatto a trovarmi e a raggiungermi in così poco tempo?
Era sul mio autobus, ma perché?
Fu questo il mio primo pensiero, una volta che mi fui riscosso abbastanza dallo stupore. Per un orribile secondo, pensai che quella cosa potesse vedere nel futuro. Poi scartai l'idea: se così fosse stato, non avrebbe avuto bisogno di uccidere Michael.

Poco dopo lo shock, arrivò l'unico altro pensiero possibile: come sopravvivere.
Evidentemente, l'istinto di sopravvivenza è radicato così a fondo nell'uomo che, una volta combinato con un cervello abbastanza reattivo, riesce a far tornare lucido ogni individuo di fronte al rischio di morte.

Riuscii, in effetti, a tornare lucido, per quanto mi potesse essere utile all'inizio.

Il mostro, chi fino a quel momento era stato a fissarmi con ghigno ferino sul viso, non rimase fermo a lungo.

Prima di poter formare un solo pensiero coerente, mi ritrovai disteso a terra, a qualche metro dal mostro, che aveva gli occhi frementi d'eccitazione per aver assestato il primo colpo.

Il dolore esplose sulla schiena e sulla colonna vertebrale, tanto che la vista mi si annebbiò e per un attimo non riuscii a respirare. Un gemito mi sfuggì dalle labbra. Non urlai solo perché non avevo abbastanza fiato per farlo.

Senza neanche darmi il tempo di rialzarmi, cosa che non avevo sperato nemmeno per un attimo, la creatura si avventò nuovamente su di me, sferrando una frustata con una delle sue code sul mio fianco.
Se prima avevo provato dolore, adesso era più che peggio. Il sangue prese a scivolare giù dalla ferita, imbrattando la maglietta. Digrignai i denti.

Sentii quella cosa ridere, forte e chiaro, e la sua risata fu come uno stridio.
Mi attaccò di nuovo e... schivai il colpo rotolando di lato, e mi rialzai.

Nei miei occhi, già spalancati per il dolore, si acceso un'enorme fiamma di incredulità.
Dove avevo trovato tutta quella velocità?
Avevo una sensazione strana: sensi tanto acuiti da riuscire a sentire il fruscio del vento tra le foglie, una tensione nei muscoli che li lasciava contratti e rilassati al tempo stesso, e una tranquillità nelle mie facoltà mentali da chiedermi se fossi consapevole di ciò che avevo di fronte o se credessi di trovarmi in un sogno. Ero in grado di percepire anche i suoni più remoti, ma, nella mia testa, campeggiava il vuoto, con un silenzio primordiale.

Per un attimo, la donna-serpente sembrò stupita quasi quanto me, e rimase in piedi, con le gambe piegate nella stessa posizione che può assumere una tigre mentre studia la preda. Qualche secondo dopo si risvegliò da quella specie di trance e attaccò.
Però, questa volta ero pronto.

Quando mi fu abbastanza vicina, scartai di lato, non rotolando, stavolta, ma semplicemente spostandomi.
Mentre lo facevo, tesi la gambe destra e colpii una delle code del mostro, che si piegò, facendola rovinare a terra..

Tornai a prendere lo zaino e mi allontanai dal mostro, confuso
Mentre si rialzava, mi fermai un secondo per riflettere.

Aggrottai la fronte.
Cos'erano tutti quei riflessi improvvisi? E come facevo ad averli, io che non avevo mai fatto alcuno sport?
A quello avrei pensato dopo.
In quel momento, la cosa più importante era capire come poterli sfruttare a mio vantaggio.

Non avevo molte scelte: rimanere a combattere oppure scappare. Inseguire o essere inseguito.

La schiena continuava a pulsare per il dolore, e il fianco faceva male più che mai. Ci poggiai una mano sopra, quando la osservai, era tinta di un colore rosso scuro: sangue.
Potevo scappare, o meglio, tentare di scappare. Se non ci fossi riuscito, la morte mi sarebbe stata amica.
Se ci fossi riuscito, avrei dovuto continuare a scappare, senza la prospettiva di un luogo sicuro.

Oppure, potevo rimanere a combattere e potevo tentare di uccidere quel mostro.
Non ci avevo mai pensato, ma, in fin dei conti, si trattava di un desiderio legittimo, che sentivo bruciare in fondo alle vene.

Quella forza inattesa mi aveva dato una carica incredibile. E poi, non avevo problemi ad uccidere quella creatura demoniaca: aveva strappato la vita al mio migliore amico. La rabbia mi ribollì nelle vene.

Fu quello a convincermi.
Quella fu la prima volta in cui cedetti alla dolce prospettiva della vendetta.
Ma, d'altra parte, sapevo già che l'avrei fatto.

Mi serviva un'arma. Il coltello sembrò scintillare di una luce scura e cospiratrice nello zaino. Lo tirai fuori, stringendo le dita intorno al manico.

Guardai la creatura, che si era ormai rialzata da terra. I suoi occhi brillavano di furia tanto quanto i miei di odio.

Senza ripensamenti.

Partii all'attacco.

Angolo Autrice
Ciao a tutti! Come va?
Spero bene.
Questo è il primo capitolo di combattimento che scrivo, spero non sia venuto così male.
Datemi dei consigli su come potrei migliorare, se ne avete voglia.
C'è un'altra cosa di cui vorrei parlare: abbiamo superato le 200 visualizzazioni!
Ringrazio tantissimo tutti per questi risultato che va davvero ben oltre le mie più rosee aspettative, visto che immaginavo di non avere nemmeno 15 visualizzazioni.
Vi ringrazio davvero tantissimo.
A presto.
Ark_Gabriel_Jackson

Cronache di un MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora