Il filosofo greco Epicuro sosteneva che l'atarassia, letteralmente "assenza di turbamento", stesse nel soddisfare i bisogni principali di un uomo: fame, sete e freddo.
Che ciò sia vero o no, rimane il fatto che, per vivere, l'uomo necessita di tutto questo.•••
Mi svegliai con il cuore che batteva all'impazzata, ansimando, come se avessi appena affrontato una corsa.
Nella mia breve, fino a quel momento, vita, avevo già provato una sensazione simile: il risveglio dopo un incubo.
Solo che in quel caso non si era trattato di un incubo: un incubo mi avrebbe spaventato a morte e, soprattutto, non sarebbe sembrato così reale.Perché se c'è una cosa che accomuna tutti i sogni spaventosi è il non sembrare reali una volta svegli.
Quel sogno, invece, era sembrato così tanto reale che mi chiesi se non l'avessi vissuto davvero.Intorno a me, però, c'erano solo le grigie pareti dell'edificio abbandonato in cui mi ero rifugiato. Dall'unica finestra della stanza filtrava la chiara e pallida luce del mattino. Una morsa gelida e pesante mi attanagliava il petto. Con il corpo scosso dai brividi, portai il dorso della mano destra alla fronte, aspettando di sentirne il calore febbricitante. La sensazione non arrivò: pelle fredda incontrò pelle fredda.
Mi strinsi intorno la coperta, inclinando la testa per appoggiarla alla spalla.Frammenti di sogni mi mulinavano in testa, incrementando il vortice di confusione.
Quando mi fui calmato abbastanza, tirai fuori la sveglia dallo zaino. Come avevo immaginato, si era bloccata e non funzionava più. Merito delle cadute dello zaino a terra durante lo scontro. Non potevo biasimarla per essersi rotta: io stesso ero andato vicino alla rottura finale.
Dissi mentalmente addio al conoscere l'ora e mi misi a sedere. Imprecai per il dolore alla schiena. Non sembrava diminuito dal giorno prima. Scostai la coperta e feci per alzarmi.
Se prima aveva fatto male solo la schiena, quella volta fece male tutto il corpo. Muscoli, ossa e legamenti sembravano essersi messi d'accordo per dolere, formando un'orchestra intera di dolori.
Avevo i muscoli indolenziti e la schiena dolorante per il combattimento e per aver dormito per terra, mentre i tagli bruciavano. La ferita al fianco, fortunatamente, non si era riaperta.E potrei essere ridotto molto peggio, pensai.
Come avevo fatto il giorno prima, provai a parlare. La gola pizzicava e bruciava quanto i tagli, ma se non altro riuscivo a produrre delle parole. Con una voce davvero roca, ma pur sempre parole.
Il dolore ebbe un'unica nota positiva: mi svegliò completamente. Feci l'unica cosa che non mi poteva fare male: cominciai a ragionare.
Erano passate molte ore dallo scontro col mostro, che, nella migliore delle ipotesi, non mi aveva rintracciato perché si era messo a dormire come me, rimandando la ricerca alle ore di luce. E quelle erano le ore di luce. Che gioia.
Beh, cosa vi aspettavate? Che mi fossi illuso di non venire più cercato solo perché il mio anello aveva bruciacchiato il mio inseguitore?
Avrei potuto pensarci se l'anello avesse potuto lanciare fiamme o trasmutarsi in una spada laser, ma, purtroppo, non era il mio caso.Quindi, era il momento di rimettere le cose nello zaino e continuare la fuga, anche se dovevo ancora decidere dove mi avrebbe portato il mio viaggio.
Eppure, nonostante la mia mente fosse affollata da pensieri di vitale importanza, non riuscivo a togliermi dalla testa quel sogno. Avevo come l'impressione che fosse importante, molto importante.
È solo un sogno, mi dissi, cercando di togliermelo dalla testa, non significa niente.
Eppure continuavano a tornarmi in mente tutte le immagini: le dodici capanne, l'inquietante civetta sulla porta, il mare, la barca, i grattacieli e l'orfanotrofio, la stanza piena di attrezzi, il ragazzo di spalle, la grande casa azzurra. Erano tutte impresse a fuoco nella mia mente, mi brillavano davanti agli occhi come luci nel buio. Le due voci maschili mi risuonavano nelle orecchie come una canzone ascoltata innumerevoli volte.
Era strano. Di solito non mi soffermavo mai a pensare ai sogni. Erano sogni e basta, video con immagini montate a caso che mescolavano presente, passato e invenzione, cose che non significavano nulla, semplicemente perché non erano veri.
Eppure, quella volta continuai a pensarci. Mi tornava in mente, dal nulla, senza che io potessi impedirlo. Era snervante. C'erano così tante cose importanti a cui pensare, ed io continuavo a rimuginare su una cosa strana e impossibile!
Il brontolio del mio stomaco mi strappò dal percorso dei miei pensieri.
Fame e sete erano bisogni impellenti, per non parlare di un bagno... oltre ai sogni, era la scritta "WC" a invadere il mio cervello. A occhio e croce, quella doveva essere più o meno l'ora giusta per fare colazione.Vinsi l'idea del dolore e mi accucciai lentamente accanto allo zaino, per fare colazione.
Poi mi venne un'idea: avevo bisogno di un bagno e di uno specchio per mettermi le lenti. In pratica, dovevo tornare nel bar del giorno prima. Solo che non sarebbe stato credibile un ragazzino che prende un bicchiere d'acqua e va in bagno per due giorni di seguito. O meglio, non sarebbe stato molto intelligente e avrebbe dato troppo nell'occhio.
Quindi, perché non fare colazione al bar e andare anche in bagno?
Poteva andare bene, come idea.
Radunai gli oggetti che avevo e li misi nello zaino, che imbracciai.Ignora il dolore, ordinai a me stesso, come se potesse servire a qualcosa contro il peso dell'oggetto.
Seppur dolorante e un po' zoppicante, uscii dall'edificio e mi incamminai verso il bar del giorno prima.
Diamo inizio alla missione colazione/lenti, commentai sarcastico dentro di me.
Angolo Autrice
Mi scuso infinitamente per il capitolo noioso.
Ringrazio tutti quanti per le visualizzazioni, i voti e i commenti.
E adesso vi faccio una domanda.
Chi di voi andrà al Lucca Comics and Games quest'anno?
Io ci andrò insieme a mia sorella e a due amiche.
Il piano è di travestirci da streghe stile Hermione, grazie ai vestiti presi a noleggio dal carnevale.Voi siete dei cosplay?
Io no, ma ho sempre ammirato chi lo fa.Detto questo, vi ringrazio per aver letto il capitolo e torno a leggere Jurassic Park, libro che devo leggere per scuola.
A presto!😉
Ark
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Cronache di un Mezzosangue
Fanfiction"La vita di un mezzosangue è come la lama di un coltello: si divide in due parti, impossibili da guardare contemporaneamente." Gabriel ha sempre condotto una vita tranquilla, fatta di amici solari, dolce musica e preghiere tra le stanze dell'orfanot...