Mantenere la calma e pensare aiuta a trovare una via d'uscita.
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La polizia. La polizia!
Ci mancava solo questa per rendermi le cose ancora più difficili! Ci mancava solo l'autopattuglia di passaggio.Dei poliziotti mi avrebbero riconosciuto, con o senza lenti colorate. Perché, a pensarci bene, il mio travestimento non era poi così infallibile. Era perfettamente plausibile che una qualunque delle persone che avevo incontrato avesse contattato le forze dell'ordine per farmi trovare. L'autista, il proprietario del bar, l'uomo dell'edicola, le bibliotecarie... tantissime persone avrebbero potuto avermi collegato, a ragione, al povero ragazzo disperso visto tra le pagine del giornale.
E ovviamente, visto che, come già mi ero reso conto da un po', la fortuna non era proprio dalla mia parte, la polizia mi aveva rintracciato subito, senza darmi neanche il tempo di sperare di non essere trovato.E così, in quel momento, mi trovavo in una biblioteca, in un orario decisamente facile da ricordare, e con un'autopattuglia della polizia in strada, pronta a fermare qualunque ragazzino ritenuto sospetto, e io sarei entrato sicuramente nella lista.
A quel punto, c'era una sola cosa da fare: trovare una via di uscita alternativa o, se non altro, lasciare la biblioteca senza farmi vedere. Aspettare che la polizia se ne andasse era fuori discussione: avrei perso fin troppo tempo. E se c'era una cosa che mi mancava, quella era il tempo. In fondo, chi mi garantiva che un poliziotto non fosse già uscito dalla macchina per venirmi a cercare dentro? La mia situazione, nonostante lo credessi impossibile, era molto peggiorata rispetto a prima. No, la dea bendata non era decisamente dalla mia parte.
Ero schizzato fuori dalla stanza alla velocità della luce. Impiegai un attimo per controllare che il tizio del Greco Antico non fosse in giro, poi mi lanciai dentro agli oscuri passaggi formati dagli scaffali. Riuscii ad uscirne poco dopo, raggiungendo la porta che mi separava dalle scale. Lì mi fermai.
Calmarmi. Dovevo calmarmi, se non volevo essere scambiato per un pazzo, se non volevo farmi notare ancora più di prima. Avevo bisogno di pensare, e in fretta anche. Doveva pur esserci un modo per uscire senza farmi notare. L'auto era dalla parte opposta dell'entrata, ma era probabile che un poliziotto fosse già dentro la biblioteca, quindi passare davanti al bancone con le due ragazze era impensabile.
Stavo ormai per giungere alla conclusione di dovermi nascondere in una stanza fino a che la polizia non se ne fosse andata, quando sentii un tonfo sordo alla mia destra. Mi voltai di scatto, il colpo rigido e la mascella contratta. Respiravo velocemente, il petto che si alzava e si abbassava ritmicamente, come se avessi fatto una corsa, gli occhi attenti per cogliere ogni minimo movimento e una tensione tale da poter essere tagliata con un coltello.
Ma non vidi nessuno. Sul pavimento, però, c'era un libro. Era caduto dalla libreria accanto. Seguitai a osservare il volume dalla copertina blu con il disegno di un'aquila per qualche secondo, dopodiché rialzai lo sguardo, che mi cadde sulla parete. O meglio, sul foglio di carta attaccato alla parete.
In un attimo, capii di cosa si trattava. Quei disegni geometrici erano inconfondibili: avevo davanti agli occhi la piantina della biblioteca. Con un rapido passo mi avvicinai alla parete, sperando con tutto il cuore di trovare una via d'uscita.
Angolo Autrice
Cari semidei, a questo punto non posso fare altro che ringraziarvi per i 200 voti che, udite udite, questa storia ha ricevuto. Grazie infinite. Riuscite sempre a farmi sorridere ogni volta, in un modo o nell'altro. Grazie di cuore per il sostegno che mi date.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nonostante la breve lunghezza e le poche azioni che vi si sono svolte.
A presto❤️
Ark_Gabriel_Jackson
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Cronache di un Mezzosangue
Fanfiction"La vita di un mezzosangue è come la lama di un coltello: si divide in due parti, impossibili da guardare contemporaneamente." Gabriel ha sempre condotto una vita tranquilla, fatta di amici solari, dolce musica e preghiere tra le stanze dell'orfanot...